Preghiera della sera

Questa sera, Signore, non porto nulla;
è stata così sterile la mia giornata!
Le mie mani hanno cercato tutto il giorno,
come un cieco, la luce e la gioia.
E nel mio deserto sono fioriti soltanto
sterpi spinosi e senza senso.
E giungo, come vedi, alla tua presenza
con la dolente voce della mia indigenza.
La stanchezza nei piedi e nello sguardo,
e le mani vuote, senza nulla.
Ma tu sai, Signore, che ai tuoi occhi
non sono mai inutili o vani
i desideri del nostro cuore:
vuote, così come sono,
prendi le mie mani.
 

Su questa terra ognuno ha la sua croce, ma dobbiamo fare in modo da non essere il cattivo ladrone, bensì il buon ladrone. (Padre Pio)

LE MANI PENZOLONI E IL CUORE A PEZZI

Le Mani penzoloni e il cuore a pezzi, me ne vado errando in questo mondo privo di “Amore” e puri “Sentimenti”.

Ovunque vedo lucciole che brillano nella notte, ma la loro luce è meno di un cerino, illudono gli occhi ma non rischiarano il commino, mentre brancolo nel buio in attesa del mattino.

O mio Dio, dove sei? A Volte quasi visibile ai miei occhi, avverto che mi sfiori, e una sensazione indescrivibile mi invade.

Sei nelle altezze dei cieli, nelle profondità del mare, negli abissi sconfinati dell’universo o nell’intimo del mio cuore?

Ovunque Tu sia “Signore” sii Luce ai miei occhi Sicurezza ai miei passi e Gioia al mio cuore.

SUOR TERESINA URGESE

La preghiera non è la bacchetta magica per impartire al Signore dei comandi ma è il vagito di un bimbo che cerca di afferrare una cosa e non sa a cosa va incontro.