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Violetta44 25 marzo

 

«Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo».

Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».

Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà».
Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra.
Gesù gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui. (Gv 11,1-45) Parola del Signore.

 

 

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V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A (Gv 11.1-45) 26 MARZO 2023

V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A (Gv 11.1-45)

 

V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A (Gv 11.1-45)

 
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 11,1-45)
In quel tempo, un certo Lazzaro di Betร nia, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugรฒ i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesรน: ยซSignore, ecco, colui che tu ami รจ malatoยป.Allโ€™udire questo, Gesรน disse: ยซQuesta malattia non porterร  alla morte, ma รจ per la gloria di Dio, affinchรฉ per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificatoยป. Gesรน amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentรฌ che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: ยซAndiamo di nuovo in Giudea!ยป. I discepoli gli dissero: ยซRabbรฌ, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?ยป. Gesรน rispose: ยซNon sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perchรฉ vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perchรฉ la luce non รจ in luiยป.Disse queste cose e poi soggiunse loro: ยซLazzaro, il nostro amico, sโ€™รจ addormentato; ma io vado a svegliarloยป. Gli dissero allora i discepoli: ยซSignore, se si รจ addormentato, si salverร ยป. Gesรน aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesรน disse loro apertamente: ยซLazzaro รจ morto e io sono contento per voi di non essere stato lร , affinchรฉ voi crediate; ma andiamo da lui!ยป. Allora Tommaso, chiamato Dรฌdimo, disse agli altri discepoli: ยซAndiamo anche noi a morire con lui!ยป.Quando Gesรน arrivรฒ, trovรฒ Lazzaro che giร  da quattro giorni era nel sepolcro. Betร nia distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udรฌ che veniva Gesรน, gli andรฒ incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesรน: ยซSignore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederร ยป. Gesรน le disse: ยซTuo fratello risorgerร ยป. Gli rispose Marta: ยซSo che risorgerร  nella risurrezione dellโ€™ultimo giornoยป. Gesรน le disse: ยซIo sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrร ; chiunque vive e crede in me, non morirร  in eterno. Credi questo?ยป. Gli rispose: ยซSรฌ, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondoยป.Dette queste parole, andรฒ a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: ยซIl Maestro รจ qui e ti chiamaยป. Udito questo, ella si alzรฒ subito e andรฒ da lui. Gesรน non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora lร  dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.Quando Maria giunse dove si trovava Gesรน, appena lo vide si gettรฒ ai suoi piedi dicendogli: ยซSignore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!ยป. Gesรน allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandรฒ: ยซDove lo avete posto?ยป. Gli dissero: ยซSignore, vieni a vedere!ยป. Gesรน scoppiรฒ in pianto. Dissero allora i Giudei: ยซGuarda come lo amava!ยป. Ma alcuni di loro dissero: ยซLui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sรฌ che costui non morisse?ยป.Allora Gesรน, ancora una volta commosso profondamente, si recรฒ al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesรน: ยซTogliete la pietra!ยป. Gli rispose Marta, la sorella del morto: ยซSignore, manda giร  cattivo odore: รจ lรฌ da quattro giorniยป. Le disse Gesรน: ยซNon ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?ยป. Tolsero dunque la pietra. Gesรน allora alzรฒ gli occhi e disse: ยซPadre, ti rendo grazie perchรฉ mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma lโ€™ho detto per la gente che mi sta attorno, perchรฉ credano che tu mi hai mandatoยป. Detto questo, gridรฒ a gran voce: ยซLazzaro, vieni fuori!ยป. Il morto uscรฌ, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesรน disse loro: ยซLiberร telo e lasciร telo andareยป.Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciรฒ che egli aveva compiuto, credettero in lui. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Il racconto della risurrezione di Lazzaro รจ una delle โ€œstorie di segniโ€ che racconta san Giovanni. Si tratta qui di presentare Gesรน, vincitore della morte. Il racconto culmina nella frase di Gesรน su se stesso: โ€œIo sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me non morrร  in eternoโ€ (vv. 25-26).
Che Dio abbia il potere di vincere la morte, รจ giร  la convinzione dei racconti tardivi dellโ€™Antico Testamento. La visione che ha Ezechiele della risurrezione delle ossa secche โ€“ immagine del ristabilimento di Israele dopo la catastrofe dellโ€™esilio babilonese โ€“ presuppone questa fede (Ez 37,1-14). Nella sua โ€œApocalisseโ€, Isaia si aspetta che Dio sopprima la morte per sempre, che asciughi le lacrime su tutti i volti (Is 25,8). E, per concludere, il libro di Daniele prevede che i morti si risveglino โ€“ alcuni per la vita eterna, altri per lโ€™orrore eterno (Dn 12,2). Ma il nostro Vangelo va oltre questa speranza futura, perchรฉ vede giร  date in Gesรน โ€œla risurrezione e la vitaโ€ che sono cosรฌ attuali. Colui che crede in Gesรน ha giร  una parte di questi doni della fine dei tempi. Egli possiede una โ€œvita senza fineโ€ che la morte fisica non puรฒ distruggere. In Gesรน, rivelazione di Dio, la salvezza รจ presente, e colui che รจ associato a lui non puรฒ piรน essere consegnato alle potenze della morte.

 

 

IV DOMENICA DI QUARESIMA โ€“ LAETARE ANNO A (Gv 9.1-41). 19 MARZO 2023

IV DOMENICA DI QUARESIMA โ€“ LAETARE ANNO A (Gv 9.1-41).

IV DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE ANNO A (Gv 9.1-41).IV DOMENICA DI QUARESIMA โ€“ LAETARE ANNO A (Gv 9.1-41).

 

IV DOMENICA DI QUARESIMA โ€“ LAETARE ANNO A (Gv 9.1-41).
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 9,1-41)
In quel tempo, Gesรน passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: ยซRabbรฌ, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perchรฉ sia nato cieco?ยป. Rispose Gesรน: ยซNรฉ lui ha peccato nรฉ i suoi genitori, ma รจ perchรฉ in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finchรฉ รจ giorno; poi viene la notte, quando nessuno puรฒ agire. Finchรฉ io sono nel mondo, sono la luce del mondoยป.
Detto questo, sputรฒ per terra, fece del fango con la saliva, spalmรฒ il fango sugli occhi del cieco e gli disse: ยซVaโ€™ a lavarti nella piscina di Sรฌloeยป, che significa โ€œInviatoโ€. Quegli andรฒ, si lavรฒ e tornรฒ che ci vedeva.
Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perchรฉ era un mendicante, dicevano: ยซNon รจ lui quello che stava seduto a chiedere lโ€™elemosina?ยป. Alcuni dicevano: ยซรˆ luiยป; altri dicevano: ยซNo, ma รจ uno che gli assomigliaยป. Ed egli diceva: ยซSono io!ยป. Allora gli domandarono: ยซIn che modo ti sono stati aperti gli occhi?ยป. Egli rispose: ยซLโ€™uomo che si chiama Gesรน ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: โ€œVaโ€™ a Sรฌloe e lร vati!โ€. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vistaยป. Gli dissero: ยซDovโ€™รจ costui?ยป. Rispose: ยซNon lo soยป.
Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesรน aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: ยซMi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedoยป. Allora alcuni dei farisei dicevano: ยซQuestโ€™uomo non viene da Dio, perchรฉ non osserva il sabatoยป. Altri invece dicevano: ยซCome puรฒ un peccatore compiere segni di questo genere?ยป. E cโ€™era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: ยซTu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?ยป. Egli rispose: ยซรˆ un profeta!ยป. Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finchรฉ non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: ยซรˆ questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?ยป. I genitori di lui risposero: ยซSappiamo che questo รจ nostro figlio e che รจ nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha lโ€™etร , parlerร  lui di sรฉยป. Questo dissero i suoi genitori, perchรฉ avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano giร  stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: ยซHa lโ€™etร : chiedetelo a lui!ยป.
Allora chiamarono di nuovo lโ€™uomo che era stato cieco e gli dissero: ยซDaโ€™ gloria a Dio! Noi sappiamo che questโ€™uomo รจ un peccatoreยป. Quello rispose: ยซSe sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedoยป. Allora gli dissero: ยซChe cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?ยป. Rispose loro: ยซVe lโ€™ho giร  detto e non avete ascoltato; perchรฉ volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?ยป. Lo insultarono e dissero: ยซSuo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosรจ! Noi sappiamo che a Mosรจ ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove siaยป. Rispose loro quellโ€™uomo: ยซProprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontร , egli lo ascolta. Da che mondo รจ mondo, non si รจ mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nullaยป. Gli replicarono: ยซSei nato tutto nei peccati e insegni a noi?ยป. E lo cacciarono fuori.
Gesรน seppe che lโ€™avevano cacciato fuori; quando lo trovรฒ, gli disse: ยซTu, credi nel Figlio dellโ€™uomo?ยป. Egli rispose: ยซE chi รจ, Signore, perchรฉ io creda in lui?ยป. Gli disse Gesรน: ยซLo hai visto: รจ colui che parla con teยป. Ed egli disse: ยซCredo, Signore!ยป. E si prostrรฒ dinanzi a lui. Gesรน allora disse: ยซรˆ per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perchรฉ coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechiยป. Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: ยซSiamo ciechi anche noi?ยป. Gesรน rispose loro: ยซSe foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: โ€œNoi vediamoโ€, il vostro peccato rimaneยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI
IV DOMENICA DI QUARESIMA โ€“ LAETARE ANNO A (Gv 9.1-41).

La โ€œluceโ€ รจ uno dei simboli originali delle Sacre Scritture. Essa annuncia la salvezza di Dio. Non รจ senza motivo che la luce รจ stata la prima ad essere creata per mettere un termine alle tenebre del caos (Gen 1,3-5). Ecco la professione di fede dellโ€™autore dei Salmi: โ€œIl Signore รจ mia luce e mia salvezza, di chi avrรฒ paura?โ€ (Sal 28,1). E il profeta dice: โ€œAlzati, Gerusalemme, rivestiti di luce, perchรฉ viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di teโ€ (Is 60,1). Non bisogna quindi stupirsi se il Vangelo di san Giovanni riferisce a Gesรน il simbolo della luce. Giร  il suo prologo dice della Parola divina, del Logos: โ€œIn lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non lโ€™hanno accoltaโ€ (Gv 1,4-5). La luce รจ ciรฒ che rischiara lโ€™oscuritร , ciรฒ che libera dalla paura che ispirano le tenebre, ciรฒ che dร  un orientamento e permette di riconoscere la meta e la via. Senza luce, non cโ€™รจ vita.
Il racconto della guarigione del cieco รจ una โ€œstoria di segniโ€ caratteristica di san Giovanni. Essa mette in evidenza che Gesรน รจ โ€œla luce del mondoโ€ (v. 5, cf. 8, 12), che egli รจ la rivelazione in persona e la salvezza di Dio โ€“ offerte a tutti.

 

 

III DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A (Gv 4.5-42) 12 MARZO 2023

III DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A (Gv 4.5-42)

 

III DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A (Gv 4.5-42

Gesรน affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesรน: ยซDammi da bereยป.

ยซChiunque beve di questโ€™acqua avrร  di nuovo sete; ma chi berrร  dellโ€™acqua che io gli darรฒ, non avrร  piรน sete in eterno. Anzi, lโ€™acqua che io gli darรฒ diventerร  in lui una sorgente dโ€™acqua che zampilla per la vita eternaยป.

III DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A (Gv 4.5-42

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 4,5-42)
In quel tempo, Gesรน giunse a una cittร  della Samarรฌa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui cโ€™era un pozzo di Giacobbe. Gesรน dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesรน: ยซDammi da bereยป. I suoi discepoli erano andati in cittร  a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: ยซCome mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?ยป. I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
Gesรน le risponde: ยซSe tu conoscessi il dono di Dio e chi รจ colui che ti dice: โ€œDammi da bere!โ€, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua vivaยป. Gli dice la donna: ยซSignore, non hai un secchio e il pozzo รจ profondo; da dove prendi dunque questโ€™acqua viva? Sei tu forse piรน grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?ยป.
Gesรน le risponde: ยซChiunque beve di questโ€™acqua avrร  di nuovo sete; ma chi berrร  dellโ€™acqua che io gli darรฒ, non avrร  piรน sete in eterno. Anzi, lโ€™acqua che io gli darรฒ diventerร  in lui una sorgente dโ€™acqua che zampilla per la vita eternaยป. ยซSignore โ€“ gli dice la donna โ€“, dammi questโ€™acqua, perchรฉ io non abbia piรน sete e non continui a venire qui ad attingere acquaยป. Le dice: ยซVaโ€™ a chiamare tuo marito e ritorna quiยป. Gli risponde la donna: ยซIo non ho maritoยป. Le dice Gesรน: ยซHai detto bene: โ€œIo non ho maritoโ€. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non รจ tuo marito; in questo hai detto il veroยป.
Gli replica la donna: ยซSignore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che รจ a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorareยป. Gesรน le dice: ยซCredimi, donna, viene lโ€™ora in cui nรฉ su questo monte nรฉ a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciรฒ che non conoscete, noi adoriamo ciรฒ che conosciamo, perchรฉ la salvezza viene dai Giudei. Ma viene lโ€™ora โ€“ ed รจ questa โ€“ in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e veritร : cosรฌ infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio รจ spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e veritร ยป. Gli rispose la donna: ยซSo che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrร , ci annuncerร  ogni cosaยป. Le dice Gesรน: ยซSono io, che parlo con teยป.
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: ยซChe cosa cerchi?ยป, o: ยซDi che cosa parli con lei?ยป. La donna intanto lasciรฒ la sua anfora, andรฒ in cittร  e disse alla gente: ยซVenite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?ยป. Uscirono dalla cittร  e andavano da lui.
Intanto i discepoli lo pregavano: ยซRabbรฌ, mangiaยป. Ma egli rispose loro: ยซIo ho da mangiare un cibo che voi non conosceteยป. E i discepoli si domandavano lโ€™un lโ€™altro: ยซQualcuno gli ha forse portato da mangiare?ยป. Gesรน disse loro: ยซIl mio cibo รจ fare la volontร  di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che giร  biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perchรฉ chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e lโ€™altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciรฒ per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro faticaยป.
Molti Samaritani di quella cittร  credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: ยซMi ha detto tutto quello che ho fattoยป. E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase lร  due giorni. Molti di piรน credettero per la sua parola e alla donna dicevano: ยซNon รจ piรน per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perchรฉ noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi รจ veramente il salvatore del mondoยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

La conversazione di Gesรน con la Samaritana si svolge sul tema dell'โ€acqua vivaโ€. Questโ€™acqua รจ indispensabile alla vita, e non รจ sorprendente che, nelle regioni del Medio Oriente dove regna la siccitร , essa sia semplicemente il simbolo della vita e, anche, della salvezza dellโ€™uomo in un senso piรน generale.
Questa vita, questa salvezza, si possono ricevere solo aprendosi per accogliere il dono di Dio. รˆ questa la convinzione dellโ€™antico Israele come della giovane comunitร  cristiana. E lโ€™autore dei Salmi parla cosรฌ al suo Dio: โ€œรˆ in te la sorgente della vitaโ€ (Sal 036,10). Ecco la sua professione di fede: โ€œCome la cerva anela ai corsi dโ€™acqua, cosรฌ lโ€™anima mia anela a te, o Dioโ€ (Sal 042,2). La salvezza che Dio porta viene espressa con lโ€™immagine della sorgente che zampilla sotto lโ€™entrata del tempio e diventa un grande fiume che trasforma in giardino il deserto della Giudea e fa del mar Morto un mare pieno di vita (Ez 47,1-12). Gesรน vuole offrire a noi uomini questa salvezza e questa vita. Per calmare definitivamente la nostra sete di vita e di salvezza. โ€œIo, sono venuto perchรฉ abbiano la vita e lโ€™abbiano in abbondanzaโ€ (Gv 10,10).

 

 

5 MARZO 2023

II DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A (Mt 17.1-9)

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 17,1-9)
In quel tempo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillรฒ come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosรจ ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: ยซSignore, รจ bello per noi essere qui! Se vuoi, farรฒ qui tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Eliaยป. Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprรฌ con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโ€™amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltateloยป.
Allโ€™udire ciรฒ, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesรน si avvicinรฒ, li toccรฒ e disse: ยซAlzatevi e non temeteยป. Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesรน solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesรน ordinรฒ loro: ยซNon parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dellโ€™uomo non sia risorto dai mortiยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Nelle Scritture, la montagna รจ sempre il luogo della rivelazione. Sono gli uomini come Mosรจ (Es 19) e Elia (1Re 19) che Dio incontra. Si racconta anche che il volto di Mosรจ venne trasfigurato da quellโ€™incontro: โ€œQuando Mosรจ scese dal monte Sinai โ€“ le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosรจ mentre egli scendeva dal monte โ€“ non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poichรฉ aveva conversato con il Signoreโ€ (Es 34,29). La magnificenza della rivelazione divina si comunica anche a coloro che la ricevono e diventano i mediatori della parola di Dio.
Gesรน si mette a brillare come il sole sotto gli occhi di tre discepoli: questo lo individua come colui che รจ lโ€™ultimo a rivelare Dio, come colui che oltrepassa tutti i suoi predecessori. Ciรฒ รจ sottolineato ancor piรน dal fatto che Mosรจ ed Elia appaiono e si intrattengono con lui.
Essi rappresentano la legge e i profeti, cioรจ la rivelazione divina prima di Gesรน. Gesรน รจ lโ€™ultima manifestazione di Dio. รˆ quello che dimostra la nube luminosa โ€“ luogo della presenza divina (come in Es 19) โ€“ da dove una voce designa Gesรน come il servitore regale di Dio (combinazione del salmo 2, 7 e di Isaia 42, 1). A ciรฒ si aggiunge, in riferimento a Deuteronomio 18, 15, lโ€™esortazione ad ascoltare Gesรน, ad ascoltare soprattutto il suo insegnamento morale

 

 

26 FEBBRAIO 202

I DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A (Mt 4.1-11)

 

I DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A (Mt 4.1-11)

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 4,1-11)
In quel tempo, Gesรน fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinรฒ e gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, diโ€™ che queste pietre diventino paneยป. Ma egli rispose: ยซSta scritto: โ€œNon di solo pane vivrร  lโ€™uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dioโ€ยป.
Allora il diavolo lo portรฒ nella cittร  santa, lo pose sul punto piรน alto del tempio e gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, gรจttati giรน; sta scritto infatti: โ€œAi suoi angeli darร  ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perchรฉ il tuo piede non inciampi in una pietraโ€ยป. Gesรน gli rispose: ยซSta scritto anche: โ€œNon metterai alla prova il Signore Dio tuoโ€ยป.
Di nuovo il diavolo lo portรฒ sopra un monte altissimo e gli mostrรฒ tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: ยซTutte queste cose io ti darรฒ se, gettandoti ai miei piedi, mi adoreraiยป. Allora Gesรน gli rispose: ยซVร ttene, satana! Sta scritto infatti: โ€œIl Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai cultoโ€ยป.
Allora il diavolo lo lasciรฒ, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Gesรน viene presentato come il nuovo Adamo che, contrariamente al primo, resiste alla tentazione. Ma egli รจ anche il rappresentante del nuovo Israele che, contrariamente al popolo di Dio durante la traversata del deserto che durรฒ quarantโ€™anni, rimette radicalmente la sua vita nelle mani di Dio โ€“ mentre il popolo regolarmente rifiutava di essere condotto da Dio.
In ognuno dei tre tentativi di seduzione, si tratta della fiducia in Dio. Si dice, nel Deuteronomio (Dt 6,4): โ€œAscolta, Israele: Il Signore รจ il nostro Dio, il Signore รจ uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta lโ€™anima e con tutte le forzeโ€. Significa esigere che Dio sia il solo ad essere amato da Israele, il solo di cui fidarsi. Ciรฒ significa anche rinunciare alla propria potenza, a โ€œdiventare come Dioโ€ (Gen 3,5).
A tre riprese, Satana tenta Gesรน a servirsi del suo potere: della sua facoltร  di fare miracoli (v. 3), della potenza della sua fede che pretenderebbe obbligare Dio (v. 6), della dominazione del mondo sottomettendosi a Satana e al suo governo di violenza (v. 9). Gesรน resiste perchรฉ Dio รจ nel cuore della sua esistenza, perchรฉ egli vive grazie alla sua parola (v. 4), perchรฉ egli ha talmente fiducia in lui che non vuole attentare alla sua sovranitร  nรฉ alla sua libertร  (v. 7), perchรฉ egli sa di essere impegnato esclusivamente a servirlo (v. 10).

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 5.38-48) 19 FEBBRAIO 2023

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 5.38-48) 19 FEBBRAIO 2023

 

 
Se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno cosรฌ anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno cosรฌ anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come รจ perfetto il Padre vostro celesteยป (Mt 5,38-48). Parola del Signore.
 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 5,38-48)
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซAvete inteso che fu detto: โ€œOcchio per occhio e dente per denteโ€. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dร  uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche lโ€™altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerร  ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Daโ€™ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: โ€œAmerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemicoโ€. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinchรฉ siate figli del Padre vostro che รจ nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno cosรฌ anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno cosรฌ anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come รจ perfetto il Padre vostro celesteยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Gesรน Cristo, Dio-con-noi e umanitร  nuova, insegna ai suoi discepoli il comandamento dellโ€™amore, la nuova legge del Vangelo che sostituisce per sempre la legge pagana del vecchio uomo: โ€œAmerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemicoโ€.
Il nostro spirito trema sentendo le esigenze di questo nuovo comandamento. Non รจ forse piรน facile aggredire chi ci aggredisce e amare chi ci ama? Forse รจ a questo che ci spingerebbero i nostri sensi, รจ questa la voce dellโ€™anima umiliata non ancora raggiunta dalla luce del Dio di Gesรน Cristo, del solo vero Dio. Ecco perchรฉ lโ€™amore di caritร  รจ un precetto insolito, che apre ad un nuovo orizzonte antropologico la civiltร  antica e ogni civiltร  umana possibile.
Visto da questo orizzonte, lโ€™uomo, ogni uomo, appare creato a immagine e somiglianza di Dio e non piรน formato secondo una natura disuguale e arbitraria, come invece credevano i pagani. Liberato dai suoi peccati grazie allโ€™azione redentrice di Cristo e rinnovato dallโ€™azione dello Spirito, lโ€™uomo, ogni uomo, รจ il tempio in cui risplende lo Spirito di Dio. Dio ama lโ€™uomo per se stesso, a tal punto che consegna alla morte suo Figlio.
Dal momento che Dio ci ama in questo modo e ci ha fatti partecipi del suo amore, noi non possiamo che perdonare il nostro prossimo e aiutarlo perchรฉ viva e si sviluppi.

12 FEBBRAIO 2023

VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 5.17-37) 12 FEBBRAIO 2023

 

VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 5.17-37)

 

 

 

 

147. Reflexรฃo para o 6ยบ domingo do tempo comum - Mt 5, 17-37 (Ano A)

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 5,17-37)
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซNon crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In veritร  io vi dico: finchรฉ non siano passati il cielo e la terra, non passerร  un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirร  uno solo di questi minimi precetti e insegnerร  agli altri a fare altrettanto, sarร  considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverร  e li insegnerร , sarร  considerato grande nel regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererร  quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: โ€œNon ucciderai; chi avrร  ucciso dovrร  essere sottoposto al giudizioโ€. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrร  essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: โ€œStupidoโ€, dovrร  essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: โ€œPazzoโ€, sarร  destinato al fuoco della Geรจnna.
Se dunque tu presenti la tua offerta allโ€™altare e lรฌ ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lรฌ il tuo dono davanti allโ€™altare, vaโ€™ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto dโ€™accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perchรฉ lโ€™avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In veritร  io ti dico: non uscirai di lร  finchรฉ non avrai pagato fino allโ€™ultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: โ€œNon commetterai adulterioโ€. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha giร  commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti รจ motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geรจnna. E se la tua mano destra ti รจ motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geรจnna.
Fu pure detto: โ€œChi ripudia la propria moglie, le dia lโ€™atto del ripudioโ€. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone allโ€™adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: โ€œNon giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramentiโ€. Ma io vi dico: non giurate affatto, nรฉ per il cielo, perchรฉ รจ il trono di Dio, nรฉ per la terra, perchรฉ รจ lo sgabello dei suoi piedi, nรฉ per Gerusalemme, perchรฉ รจ la cittร  del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perchรฉ non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: โ€œsรฌ, sรฌโ€, โ€œno, noโ€; il di piรน viene dal Malignoยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Lโ€™ideale religioso degli Ebrei devoti consisteva nellโ€™osservare la legge, attraverso la quale si realizzava la volontร  di Dio. Meditare, adempiere la legge, era per lโ€™Israelita la sua โ€œereditร โ€, โ€œuna lampada per i suoi passiโ€, suo โ€œrifugioโ€, la sua โ€œpaceโ€ (cf. Sal 119).
Gesรน รจ la pienezza della legge perchรฉ egli รจ la parola definitiva del Padre (Eb 1,1). Paolo ci dice che โ€œchi ama il suo simile ha adempiuto la leggeโ€ฆ Pieno compimento della legge รจ lโ€™amoreโ€ (Rm 13,8-10).
Ed รจ anche in questo senso che Gesรน รจ la pienezza di ogni parola che esce dalla bocca di Dio: โ€œPerchรฉ Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenitoโ€ฆ perchรฉ il mondo si salvi per mezzo di luiโ€ (Gv 3,16-17).
Il cristiano รจ prima di tutto il discepolo di Gesรน, non colui che adempie la legge. I farisei erano ossessionati dalla realizzazione letterale e minuziosa della legge; ma ne avevano completamente perso lo spirito. Di qui la parola di Gesรน: โ€œSe la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei fariseiโ€ฆโ€.
Lโ€™amore non รจ prima di tutto un sentimento diffuso per fare sempre quello di cui abbiamo voglia, ma al contrario il motore del servizio del prossimo, secondo i disegni divini. Ed รจ per questo che Gesรน enumera sei casi della vita quotidiana la riconciliazione con il prossimo, non adirarsi, non insultare nessuno, non commettere adulterio neanche nel desiderio, evitare il peccato anche se vi si รจ affezionati come al proprio occhio o alla propria mano destra, non divorziare da un matrimonio validoโ€ฆ
Il contrasto con i criteri che reggono il mondo attuale non potrebbe essere maggiore. Per quali valori i cristiani scommetterebbero? Ancora una volta siamo confortati dalla affermazione di Cristo: โ€œIl cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passerannoโ€ (Mt 24,35).

V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 5.13-16) 5 FEBBRAIO 2023

Voi siete il sale della terra. Voi siete la luce del mondo.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 5,13-16)
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซVoi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderร  salato? A nullโ€™altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non puรฒ restare nascosta una cittร  che sta sopra un monte, nรฉ si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e cosรฌ fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Cosรฌ risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perchรฉ vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che รจ nei cieliยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Se metto un grosso cucchiaio di sale nella zuppa, sarร  immangiabile. Ce ne vuole solo un pizzico, che basta ad insaporirla. O, senza utilizzare unโ€™immagine, anche se non ci sono che pochi uomini a sopportare con buon umore, bontร  e indulgenza le debolezze del loro prossimo (e le loro, in piรน!), a non essere solo preoccupati di imporsi, di perseguire i propri scopi e i propri interessi, questo pugno di uomini ha la possibilitร  di cambiare il proprio ambiente, contribuendo a che il nostro mondo resti umano. Il nostro mondo sarebbe povero, inumano e freddo se non ci fossero uomini che danno prova di questa cordialitร  e di questa generositร  spontanee.
Essere il sale della terra: siamo abbastanza fiduciosi per credere al carattere contagioso della bontร ? O ci accontentiamo di temere il potere contagioso del male? Un pizzico di sale basta a dare gusto a tutto un piatto.
Ognuno di noi, anche se si sente isolato, ha la fortuna di poter cambiare il clima che lo circonda! Gesรน ci crede capaci: voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo! Lo siamo?

 

 

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 5,1-12)

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 5,1-12)

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 5,1-12)
In quel tempo, vedendo le folle, Gesรน salรฌ sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
ยซBeati i poveri in spirito,
perchรฉ di essi รจ il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perchรฉ saranno consolati.
Beati i miti,
perchรฉ avranno in ereditร  la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perchรฉ saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perchรฉ troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perchรฉ vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perchรฉ saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perchรฉ di essi รจ il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perchรฉ grande รจ la vostra ricompensa nei cieli. Cosรฌ infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voiยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Il tema รจ la consolazione dopo la desolazione. โ€œBeati gli afflitti perchรฉ saranno consolatiโ€ รจ una delle beatitudini; san Paolo nella lettera ai Corinzi porta lโ€™esempio di se stesso: รจ appena passato attraverso una grande tribolazione, tanto che piรน avanti dirร  che disperava perfino della vita, ma in questa tribolazione ha ricevuto la consolazione di Dio e ora lo benedice: โ€œSia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesรน Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazioneโ€. E un messaggio di gioia e di consolazione molto prezioso.
Perรฒ dobbiamo renderci conto che la condizione per essere consolati รจ proprio di accettare prima la tribolazione, la desolazione: Dio non puรฒ consolare se non quelli che sono desolati.
Questo รจ il senso di tutte le beatitudini. รˆ necessaria una situazione negativa, perchรฉ Dio in essa possa compiere la sua opera positiva. โ€œBeati gli afflitti non coloro che sono nella felicitร , nella gioia beati gli afflitti perchรฉ saranno consolatiโ€. E san Paolo: โ€œCome abbondano le sofferenze di Cristo in noi, cosรฌ, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazioneโ€. Bisogna lottare con Dio nella desolazione per ricevere la vittoria, la consolazione divina, perchรฉ non cโ€™รจ vittoria senza combattimento. Impariamo dunque a vedere la desolazione come condizione per ricevere la gioia divina.
Certo, la desolazione pesa ed รจ insieme una tentazione di non credere piรน a Dio, di non aver fiducia, quando invece Dio in quella circostanza vuol consolarci, e ci consola se lottiamo con lui, rimanendo fermi nella fede e nella speranza.
Lottare come? Lottare nella preghiera, una preghiera difficile, perchรฉ nella vera desolazione non cโ€™รจ piรน voglia di pregare, ma una preghiera intensa, vera, fatta rimanendo vicino alla croce di Gesรน. Allora le nostre sofferenze diventano veramente โ€œle sofferenze di Cristo in noiโ€, preludio della vittoria e della consolazione, che ci fa cantare: โ€œGustate e vedete quanto รจ buono il Signore!โ€. Soltanto dopo la vittoria si puรฒ avere la certezza gioiosa e beatificante della bontร  di Dio.
In san Paolo lโ€™esperienza della tribolazione e della consolazione รจ una esperienza apostolica: โ€œQuando siamo tribolati, รจ per la vostra consolazione e salvezza; quando siamo confortati, รจ per la vostra consolazioneโ€ perchรฉ combattimento e vittoria egli li vive per diffondere e consolidare la fede. E la consolazione โ€œsi dimostra nel sopportare con forza le medesime sofferenze che anche noi sopportiamoโ€. E dunque un cammino che egli traccia per tutti i fedeli, da vero Apostolo.
Domandiamo al Signore la luce per capire il valore delle tribolazioni e lโ€™aiuto a rimanere, nelle prove, fermi nella fede, fermi accanto alla croce di Cristo, finchรฉ giunga la vittoria, nella consolazione divina.

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 5,1-12)

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 5,1-12)

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 5,1-12)
In quel tempo, vedendo le folle, Gesรน salรฌ sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
ยซBeati i poveri in spirito,
perchรฉ di essi รจ il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perchรฉ saranno consolati.
Beati i miti,
perchรฉ avranno in ereditร  la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perchรฉ saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perchรฉ troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perchรฉ vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perchรฉ saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perchรฉ di essi รจ il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perchรฉ grande รจ la vostra ricompensa nei cieli. Cosรฌ infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voiยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Il tema รจ la consolazione dopo la desolazione. โ€œBeati gli afflitti perchรฉ saranno consolatiโ€ รจ una delle beatitudini; san Paolo nella lettera ai Corinzi porta lโ€™esempio di se stesso: รจ appena passato attraverso una grande tribolazione, tanto che piรน avanti dirร  che disperava perfino della vita, ma in questa tribolazione ha ricevuto la consolazione di Dio e ora lo benedice: โ€œSia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesรน Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazioneโ€. E un messaggio di gioia e di consolazione molto prezioso.
Perรฒ dobbiamo renderci conto che la condizione per essere consolati รจ proprio di accettare prima la tribolazione, la desolazione: Dio non puรฒ consolare se non quelli che sono desolati.
Questo รจ il senso di tutte le beatitudini. รˆ necessaria una situazione negativa, perchรฉ Dio in essa possa compiere la sua opera positiva. โ€œBeati gli afflitti non coloro che sono nella felicitร , nella gioia beati gli afflitti perchรฉ saranno consolatiโ€. E san Paolo: โ€œCome abbondano le sofferenze di Cristo in noi, cosรฌ, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazioneโ€. Bisogna lottare con Dio nella desolazione per ricevere la vittoria, la consolazione divina, perchรฉ non cโ€™รจ vittoria senza combattimento. Impariamo dunque a vedere la desolazione come condizione per ricevere la gioia divina.
Certo, la desolazione pesa ed รจ insieme una tentazione di non credere piรน a Dio, di non aver fiducia, quando invece Dio in quella circostanza vuol consolarci, e ci consola se lottiamo con lui, rimanendo fermi nella fede e nella speranza.
Lottare come? Lottare nella preghiera, una preghiera difficile, perchรฉ nella vera desolazione non cโ€™รจ piรน voglia di pregare, ma una preghiera intensa, vera, fatta rimanendo vicino alla croce di Gesรน. Allora le nostre sofferenze diventano veramente โ€œle sofferenze di Cristo in noiโ€, preludio della vittoria e della consolazione, che ci fa cantare: โ€œGustate e vedete quanto รจ buono il Signore!โ€. Soltanto dopo la vittoria si puรฒ avere la certezza gioiosa e beatificante della bontร  di Dio.
In san Paolo lโ€™esperienza della tribolazione e della consolazione รจ una esperienza apostolica: โ€œQuando siamo tribolati, รจ per la vostra consolazione e salvezza; quando siamo confortati, รจ per la vostra consolazioneโ€ perchรฉ combattimento e vittoria egli li vive per diffondere e consolidare la fede. E la consolazione โ€œsi dimostra nel sopportare con forza le medesime sofferenze che anche noi sopportiamoโ€. E dunque un cammino che egli traccia per tutti i fedeli, da vero Apostolo.
Domandiamo al Signore la luce per capire il valore delle tribolazioni e lโ€™aiuto a rimanere, nelle prove, fermi nella fede, fermi accanto alla croce di Cristo, finchรฉ giunga la vittoria, nella consolazione divina.

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A. (Mt 4.12-23) 22 GENNAIO 2023

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A. (Mt 4.12-23)

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 4,12-23)
Quando Gesรน seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirรฒ nella Galilea, lasciรฒ Nร zaret e andรฒ ad abitare a Cafร rnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zร bulon e di Nรจftali, perchรฉ si compisse ciรฒ che era stato detto per mezzo del profeta Isaรฌa:
ยซTerra di Zร bulon e terra di Nรจftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce รจ sortaยป.
Da allora Gesรน cominciรฒ a predicare e a dire: ยซConvertitevi, perchรฉ il regno dei cieli รจ vicinoยป.
Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: ยซVenite dietro a me, vi farรฒ pescatori di uominiยป. Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedรจo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamรฒ. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Gesรน percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermitร  nel popolo. Parola del Signore.

Forma breve

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 4,12-17)
Quando Gesรน seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirรฒ nella Galilea, lasciรฒ Nร zaret e andรฒ ad abitare a Cafร rnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zร bulon e di Nรจftali, perchรฉ si compisse ciรฒ che era stato detto per mezzo del profeta Isaรฌa:
ยซTerra di Zร bulon e terra di Nรจftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce รจ sortaยป.
Da allora Gesรน cominciรฒ a predicare e a dire: ยซConvertitevi, perchรฉ il regno dei cieli รจ vicinoยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Lโ€™evangelista Matteo, riprendendo unโ€™immagine del libro di Isaia, ci dice quello che รจ Gesรน per noi: la luce. Nella nostra vita, vediamo spesso tenebre, resistenze, difficoltร , compiti non risolti che si accumulano davanti a noi come unโ€™enorme montagna, problemi con i figli, o gli amici, con la solitudine, il lavoro non graditoโ€ฆ
รˆ tra tutte queste esperienze penose che ci raggiunge la buona parola: non vediamo solo le tenebre, guardiamo anche la luce con cui Dio rischiara la nostra vita. Egli ha mandato Gesรน per condividere con noi le nostre pene. noi poossiamo contare su di lui che รจ al nostro fianco, luce nellโ€™oscuritร .
Non siamo noi che diamo alla nostra vita il suo senso ultimo. รˆ lui. Non รจ nรฉ il nostro lavoro, nรฉ il nostro sapere, nรฉ il nostro successo. รˆ lui, e la luce che ci distribuisce. Perchรฉ il valore della nostra vita non si basa su quello che facciamo, nรฉ sulla considerazione o lโ€™influenza che acquistiamo. Essa prende tutto il suo valore perchรฉ Dio ci guarda, si volta verso di noi, senza condizioni, e qualsiasi sia il nostro merito. La sua luce penetra nelle nostre tenebre piรน profonde, anche lร  dove ci sentiamo radicalmente rimessi in causa, essa penetra nel nostro errore. Possiamo fidarci proprio quando sentiamo i limiti della nostra vita, quando questa ci pesa e il suo senso sembra sfuggirci. Il popolo immenso nelle tenebre ha visto una luce luminosa; una luce รจ apparsa a coloro che erano nel buio regno della morte!

 

 

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Gv 1.29-34) 15 GENNAIO 2023

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Gv 1.29-34)

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 1,29-34)
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesรน venire verso di lui, disse: ยซEcco lโ€™agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli รจ colui del quale ho detto: โ€œDopo di me viene un uomo che รจ avanti a me, perchรฉ era prima di meโ€. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nellโ€™acqua, perchรฉ egli fosse manifestato a Israeleยป.
Giovanni testimoniรฒ dicendo: ยซHo contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nellโ€™acqua mi disse: โ€œColui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, รจ lui che battezza nello Spirito Santoโ€. E io ho visto e ho testimoniato che questi รจ il Figlio di Dioยป. Parola del Signore.

RIFLESSINI

Il Dio che viene ad incontrarci nella Bibbia non regna, indifferente alla sofferenza umana, in una lontananza beata. Eโ€™ un Dio che, al contrario, si prende a cuore tutta questa sofferenza. Lui la conosce (Es 3,7). La notizia di Dio che si fa uomo in Gesรน non ci lascia di sasso: Dio viene nel cuore della nostra vita, si lascia toccare dalla nostra sofferenza umana, si pone con noi le nostre domande, si compenetra della nostra disperazione: โ€œMio Dio, perchรฉ mi hai abbandonato?โ€ (Mc 15,34). Giovanni Battista dice di Gesรน: โ€œEcco lโ€™Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondoโ€. Ecco questo Dio che si lascia ferire dalla cattiveria dellโ€™uomo, che si lascia commuovere dalla sofferenza di questa terra.
Egli ha voluto avvicinarsi il piรน possibile a noi, รจ nel seno della nostra vita, con i suoi dolori e le sue contraddizioni, le sue falle e i suoi abissi.
รˆ in questo che la nostra fede cristiana si distingue da qualsiasi altra religione. Gesรน sulla croce โ€“ Dio nel mezzo della sofferenza umana: questa notizia รจ per noi unโ€™incredibile consolazione. รˆ vicino al mio dolore, egli mi capisce, sa come mi sento. Questa notizia implica allo stesso tempo unโ€™esistenza scomoda: impegnati per coloro che, nel nostro mondo, stanno affondando, che naufragano nellโ€™anonimato, che sono torturati, che vengono assassinati, che muoiono di fame o deperisconoโ€ฆ Sono tutti tuoi fratelli e tue sorelle!

 

 

 

BATTESIMO DEL SIGNORE. I DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 3.13-17)

BATTESIMO DEL SIGNORE. I DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 3,13-17)
In quel tempo, Gesรน dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni perรฒ voleva impedirglielo, dicendo: ยซSono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?ยป. Ma Gesรน gli rispose: ยซLascia fare per ora, perchรฉ conviene che adempiamo ogni giustiziaยป. Allora egli lo lasciรฒ fare.
Appena battezzato, Gesรน uscรฌ dallโ€™acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโ€™amato: in lui ho posto il mio compiacimentoยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Gesรน chiede a Giovanni di battezzarlo, ma non ha bisogno alcuno di tale battesimo di penitenza perchรฉ, dallโ€™inizio, tutto si realizzi e perchรฉ si manifesti la Santa Trinitร  che egli รจ venuto a rivelare. Giovanni invitava il popolo a prepararsi alla venuta imminente del Messia. A lui รจ concesso di contemplare ciรฒ a cui aspira ogni uomo che prega e che contempla: Giovanni percepisce e insieme accoglie il mistero di Dio, quello del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Giovanni vede il Figlio, il Verbo eterno di Dio, e lo indica giร  come il Salvatore. Sente il Padre, che nessuno riesce a vedere, testimoniare e attestare che quello รจ davvero suo Figlio (Gv 5,36-37). Percepisce poi la presenza dello Spirito che si posa sulla superficie dellโ€™acqua, madre di ogni vita (Gen 1,2). รˆ lo Spirito che รจ sceso su Maria, generando in lei la vita umana e divina (Lc 1,35). รˆ lo Spirito che scenderร  un giorno sugli apostoli perchรฉ fecondino la terra e le diano vita eterna (At 2,4). E, pur avendo avuto un altro battesimo, altrimenti efficace (Mc 10,39), anche noi siamo stati battezzati โ€œnel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santoโ€ (Mt 28,19). E, secondo la promessa, la Santa e Divina Trinitร  pone in noi la sua dimora (Gv 14,23). Essa trasforma la nostra vita, affidandola a Dio e attirandoci verso di lui con la forza di attrazione della risurrezione.

 

 

Venerdรฌ Epifania Del Signore Anno A (Mt 2,1-12) 6 Gennaio 2023

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 2,1-12)
Nato Gesรน a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: ยซDovโ€™รจ colui che รจ nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarloยป. Allโ€™udire questo, il re Erode restรฒ turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: ยซA Betlemme di Giudea, perchรฉ cosรฌ รจ scritto per mezzo del profeta: โ€œE tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero lโ€™ultima delle cittร  principali di Giuda: da te infatti uscirร  un capo che sarร  il pastore del mio popolo, Israeleโ€ยป.
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviรฒ a Betlemme dicendo: ยซAndate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando lโ€™avrete trovato, fatemelo sapere, perchรฉ anchโ€™io venga ad adorarloยป.
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finchรฉ giunse e si fermรฒ sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per unโ€™altra strada fecero ritorno al loro paese. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

EPIFANIA
Abbiamo visto spuntare la Sua Stella e siamo venuti ad Adorarlo.
Chiunque cerca Dio con cuore puro e sincero riceve la Sua Luce, misteriosa e splendente, necessaria per trovarlo. Eโ€™ successo cosรฌ ai โ€œMagiโ€ e cosรฌ avviene ancora oggi. Lโ€™Epifania รจ una festa religiosa che prende il nome da un termine greco che significa rivelazione. Eโ€™ infatti in questo giorno che Gesรน Bambino si rivelรฒ come Figlio di Dio ai Magi, sapienti provenienti dal lontano oriente che si erano messi in cammino guidati da un astro splendente che mai prima era apparsa nel cielo. Lo studio di questo insolito fenomeno li aveva avvisati che qualcosa di realmente grande stava per accadere. Cosรฌ avevano consultato molti libri e in uno di essi trovarono questa profezia: nascerร  da umile dimora un Bambino che diverrร  il Salvatore del mondo, il Re dei re!

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SEQUENZA

ANNUNZIO DEL GIORNO DELLA PASQUA
Dopo la lettura del Vangelo, il diacono o un cantore puรฒ dare lโ€™annunzio del giorno della Pasqua. Fratelli carissimi, la gloria del Signore si รจ manifestata e sempre si manifesterร  in mezzo a noi fino al suo ritorno.
Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza.
Centro di tutto lโ€™anno liturgico รจ il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerร  nella domenica di Pasqua il 9 aprile.
In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte.
Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi:
Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 22 febbraio.
Lโ€™Ascensione del Signore, il 21 maggio.
La Pentecoste, il 28 maggio.
La prima domenica di Avvento, il 3 dicembre.
Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli apostoli, dei santi e nella commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore. A Cristo che era, che รจ e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei secoli dei secoli. Amen.

DOMENICA OTTAVA DI NATALE ANNO A MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO (Lc 2.16-21) 1 GENNAIO 2023

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 2,16-21)

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciรฒ che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, comโ€™era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesรน, come era stato chiamato dallโ€™angelo prima che fosse concepito nel grembo. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Il brano del vangelo ci narra un episodio della vita di una famiglia ebrea, ma lโ€™ambientazione รจ inusuale per una nascita. Si tratta di una famiglia emarginata socialmente. Eppure il bambino รจ Dio e la giovane donna lโ€™ha concepito e partorito nella verginitร . Alcuni pastori si affrettano, in risposta a un messaggio dal cielo, per riconoscerlo e glorificarlo a loro modo.
Vi รจ difficile considerarlo vostro Dio?
Volgete il pensiero per un attimo al fascino persistente esercitato da sua madre su uomini e donne di ogni ambiente e classe, su persone che hanno conosciuto successi o fallimenti di ogni tipo, su uomini di genio, su emarginati, su soldati angosciati e destinati a morire sul campo di battaglia, su persone che passano attraverso dure prove spirituali.
Il genio artistico si รจ spesso consacrato alla sua lode: pensate alla โ€œPietร โ€ di Michelangelo, al gran numero di immagini medievali e rinascimentali, alle vetrate incantevoli della cattedrale di Chartres e alla piรน bella di tutte le icone: la Madonna di Vladimir, che aspetta con pazienza, nel Museo Tretiakov di Mosca, giorni migliori.
Perchรฉ la Madonna ispira tanta umanitร ?
Forse perchรฉ รจ, come dicono gli ortodossi, unโ€™icona (= immagine) di Dio?
Forse perchรฉ Dio parla per suo tramite anche se Maria resta sempre una sua creatura, sia pure una creatura unica grazie ai doni ricevuti dal Padre?
Tutto ciรฒ รจ stato oggetto di discussioni, spesso accese, quando spiriti grandi cercarono di esprimere in termini umani il mistero di Dio fatto uomo.
Maria fu definita madre di Dio, โ€œtheotokosโ€, e ciรฒ contribuรฌ a calmare dispute intellettuali. Questo appellativo รจ particolarmente caro ai cristiani dellโ€™Est, ai nostri fratelli del mondo ortodosso, ed รจ profondamente radicato nella loro teologia, ripetuto spesso nelle loro belle liturgie, specialmente nella liturgia bizantina, che รจ stata considerata la โ€œpiรน perfettaโ€ proprio per via delle sue preghiere ufficiali dedicate al culto di Maria.
Cominciamo lโ€™anno nel segno di questo grande mistero.
Cerchiamo allora di approfondire la nostra devozione a Maria, Madre di Dio e nostra, eliminandone, perรฒ, ogni traccia di sentimentalismo spicciolo.

 

 

NATALE DEL SIGNORE ANNO A(Lc 2.1-14) 25 DICEMBRE 2022

NATALE DEL SIGNORE ANNO A(Lc 2.1-14) 25 DICEMBRE 2022

NATALE DEL SIGNORE ANNO A(Lc 2.1-14) 25 DICEMBRE 2022

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 2,1-14)
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinรฒ che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria cittร .
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla cittร  di Nร zaret, salรฌ in Giudea alla cittร  di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perchรฉ per loro non cโ€™era posto nellโ€™alloggio.
Cโ€™erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando allโ€™aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentรฒ a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma lโ€™angelo disse loro: ยซNon temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarร  di tutto il popolo: oggi, nella cittร  di Davide, รจ nato per voi un Salvatore, che รจ Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoiaยป.
E subito apparve con lโ€™angelo una moltitudine dellโ€™esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
ยซGloria a Dio nel piรน alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli amaยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

โ€œNon temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarร  di tutto il popolo: oggi vi รจ nato nella cittร  di Davide un salvatore, che รจ il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoiaโ€.
Soltanto la contemplazione puรฒ semplificare la nostra preghiera per arrivare a constatare la profonditร  della scena e del segno che ci รจ dato.
Una mangiatoia, un bambino, Maria in contemplazione, Giuseppe meditabondo: โ€œVeramente tu sei un Dio misterioso!โ€. Il Padre, il solo che conosce il Figlio, ci conceda di riconoscerlo affinchรฉ lโ€™amiamo e lo imitiamo.
Nessun apparato esteriore, nessuna considerazione, nel villaggio tutto รจ indifferente. Solo alcuni pastori, degli emarginati dalla societร โ€ฆ
E tutto questo รจ voluto: โ€œEgli ha scelto la povertร , la nuditร .
Ha disprezzato la considerazione degli uomini, quella che proviene dalla ricchezza, dallo splendore, dalla condizione socialeโ€. Nessun apparato, nessuno splendore esteriore.
Eppure egli รจ il Verbo che si รจ fatto carne, la luce rivestita di un corpo. Egli si trova nel mondo che egli stesso continuamente crea, ma vi รจ nascosto. Perchรฉ vuole apparirci solo di nascosto?
Egli fino ad allora era, secondo lโ€™espressione di Nicolas Cabasilas, un re in esilio, uno straniero senza cittร , ed eccolo che fa ritorno alla sua dimora. Perchรฉ la terra, prima di essere la terra degli uomini, รจ la terra di Dio. E, ritornando, ritrova questa terra creata da lui e per lui.
โ€œDio si รจ fatto portatore di carne perchรฉ lโ€™uomo possa divenire portatore di Spiritoโ€,
dice Atanasio di Alessandria.
โ€œIl suo amore per me ha umiliato la sua grandezza.
Si รจ fatto simile a me perchรฉ io lo accolga.
Si รจ fatto simile a me perchรฉ io lo rivestaโ€
(Cantico di Salomone).
Per capire, io devo ascoltare lui che mi dice:
โ€œPer toccarmi, lasciate i vostri bisturiโ€ฆ
Per vedermi, lasciate i vostri sistemi di televisioneโ€ฆ
Per sentire le pulsazioni del divino nel mondo, non
prendete strumenti di precisioneโ€ฆ
Per leggere le Scritture, lasciate la criticaโ€ฆ
Per gustarmi, lasciate la vostra sensibilitร โ€ฆโ€
(Pierre Mounier).
Ma credete e adorate.

 

 

IV DOMENICA DI AVVENTO ANNO A (Mt 1.16.18-21.24) 18 DICEMBRE 2022

NOVENA A GESUโ€™ BAMBINO

https://www.iosonolalucedelmondo.it/natale-novene/

IV DOMENICA DI AVVENTO ANNO A (Mt 1.16.18-21.24)

โ€œO cieli, piovete dallโ€™alto,
o nubi, mandateci il Santo.
O terra, apriti o terra e germina il Salvator.

IV DOMENICA DI AVVENTO ANNO A (Mt 1.16.18-21.24)

IV DOMENICA DI AVVENTO ANNO A (Mt 1.16.18-21.24)
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 1,16.18-21.24)
Cosรฌ fu generato Gesรน Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovรฒ incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poichรฉ era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensรฒ di ripudiarla in segreto.
Perรฒ, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: ยซGiuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che รจ generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darร  alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesรน: egli infatti salverร  il suo popolo dai suoi peccatiยป.
Tutto questo รจ avvenuto perchรฉ si compisse ciรฒ che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: ยซEcco, la vergine concepirร  e darร  alla luce un figlio: a lui sarร  dato il nome di Emmanueleยป, che significa โ€œDio con noiโ€.
Quando si destรฒ dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato lโ€™angelo del Signore e prese con sรฉ la sua sposa. Parola del Signore. 

RIFLESSIONI

Il Vangelo secondo san Matteo comincia con la โ€œgenealogia di Gesรน Cristoโ€ (Mt 1,1-17).
Lโ€™evangelista sottolinea cosรฌ che la storia che Dio ha cominciato con Abramo ha ora raggiunto il suo obiettivo in Gesรน Cristo. Lโ€™obiettivo non รจ la fine della storia, poichรฉ essa continua, ma in modo nuovo. Ci mostra fino a che punto questa storia sia nuova il brano del vangelo di oggi che parla della โ€œnascita di Gesรน Cristoโ€. San Matteo usa qui questa parola, che puรฒ significare tutto: genesi, origine, fonte, esistenza, divenire. Il rinnovamento completo si prepara giร  al versetto 16, in cui si dice: โ€œGiuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale รจ nato Gesรนโ€. รˆ dunque chiaro che san Matteo vuol dire che Giuseppe non era che il padre adottivo di Gesรน.
Ma chi รจ il vero padre di Gesรน? รˆ una domanda che si pone anche Giuseppe nel nostro testo di oggi. E la risposta รจ assolutamente chiara: รจ โ€œper opera dello Spirito Santoโ€ che Maria aspetta un bambino. Ma il testo esprime senza dubbio ancora qualcosa di piรน. Non รจ perchรฉ รจ stato generato in questo modo straordinario che Gesรน รจ lโ€™obiettivo della storia di Israele e il fondamento di una nuova comunitร ; si tratta piuttosto di capire che in Gesรน Dio si รจ unito con noi uomini, come rimedio estremo e per sempre. E ciรฒ per liberarci dalla fatalitร  della colpa del peccato. Ecco perchรฉ il figlio di Maria deve portare il nome di Gesรน, cioรจ: โ€œIl Signore salvaโ€, ed ecco perchรฉ noi possiamo anche chiamare Gesรน Emanuele, che si traduce โ€œDio รจ con noiโ€. รˆ il messaggio con il quale Matteo inizia il suo Vangelo.

 

 

III DOMENICA DI AVVENTO ANNO A โ€“ GAUDETE Mt 11.2-11. 11 DICEMBRE 2022

 
 

TESTO: โ€“
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 11,2-11)
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandรฒ a dirgli: ยซSei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?ยป. Gesรน rispose loro: ยซAndate e riferite a Giovanni ciรฒ che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri รจ annunciato il Vangelo. E beato รจ colui che non trova in me motivo di scandalo!ยป.
Mentre quelli se ne andavano, Gesรน si mise a parlare di Giovanni alle folle: ยซChe cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sรฌ, io vi dico, anzi, piรน che un profeta. Egli รจ colui del quale sta scritto: โ€œEcco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerร  la tua viaโ€.
In veritร  io vi dico: fra i nati da donna non รจ sorto alcuno piรน grande di Giovanni il Battista; ma il piรน piccolo nel regno dei cieli รจ piรน grande di luiยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Subito dopo il passo in cui Gesรน invia i suoi discepoli (Mt 10,5-11,1) san Matteo pone questa domanda che ci tocca tanto โ€“ come ha chiaramente toccato anche la prima comunitร  e colui al quale viene qui fatta pronunciare: Non vi sono numerosi argomenti contro Gesรน e il suo messaggio? La risposta alla domanda che pongono i discepoli di Giovanni non รจ senza equivoci. Vi si dice chiaramente: non esiste una โ€œprovaโ€ da presentare. Eppure un colpo dโ€™occhio sui capitoli precedenti del Vangelo di san Matteo mostra bene che la lunga lista di guarigioni e miracoli non รจ stata redatta a caso. Quando la si paragona attentamente a ciรฒ che Gesรน fa rispondere a Giovanni, รจ possibile trovare, nei precedenti testi del Vangelo, almeno un esempio per ogni dichiarazione (i ciechi vedono, gli storpi camminanoโ€ฆ). Quando Gesรน dice questo, le sue parole fanno pensare alle parole di un profeta. Bisogna che diventi manifesto che in Gesรน si compiono le speranze passate anche se molte cose restano ancora incompiute. Non tutti i malati sono stati guariti, non tutto รจ diventato buono. Ecco perchรฉ si legge in conclusione questo ammonimento: โ€œFelice colui che non abbandonerร  la fede in me (che non si scandalizza di me)โ€.
Quanto a coloro ai quali questo non basta, Gesรน domanda loro che cosa di fatto sono venuti a vedere. Poichรฉ di persone vestite bene se ne trovano dappertutto. Ma se รจ un profeta che volevano vedere, lโ€™hanno visto! Hanno avuto ragione di andare a trovare Giovanni Battista, poichรฉ la legge e i profeti lo avevano designato. Eppure la gente lo ha seguito come farebbero dei bambini che ballano sulla piazza del mercato senza preoccuparsi di sapere chi suona il flauto. La parabola che segue, e che non fa parte del nostro testo di oggi, dร  una risposta che ci illumina: di fatto gli uomini non sanno quello che vogliono. Essi corrono dietro a chiunque prometta loro del sensazionale.