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Violetta44 03 dicembre

 

29 Novembre Novena all'Immacolata Concezione

https://www.iosonolalucedelmondo.it/maria-novembre/

6° giorno

Preghiera iniziale

Vergine purissima, concepita senza peccato, tutta bella e senza macchia dal primo istante, Ti venero oggi sotto il titolo di Immacolata Concezione. Il Tuo Divino Figlio mi ha insegnato, attraverso la Sua stima, rispetto e sottomissione a Te, quali onori e omaggi io Ti dovrei prestare.

Tu sei il rifugio sicuro dei peccatori pentiti e per questo ricorro a Te, attraverso questa novena. Sei la Madre di Misericordia cui presento le mie miserie e Ti chiedo di aiutarmi, poiché, dopo Gesù, sei tutta la mia speranza.

Con la Tua intercessione materna, Madonna piena di bontà e potere presso il Signore, Ti supplico di farmi ottenere ... (chiedere la Grazia).

Se ciò che Ti chiedo non è per la gloria di Dio ed il bene della mia anima, fammi avere quello che sia più conforme a entrambi. Amen!

Orazione del giorno

O Immacolata Concezione, insegnami a vivere tutti i momenti della mia vita alla presenza di Dio e ad elevare i miei pensieri, il mio cuore e la mia anima al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Ti chiedo specialmente che Tu interceda con il Tuo potere e con il Tuo amore materno per la Santa Chiesa e per tutti i Pastori. Che tutti siano una cosa sola! Sii il mio soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la Grazia di .... (chiedere la Grazia). Amen!

Padre Nostro - Ave Maria - Gloria al Padre

O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te!

Preghiera finale

O Dio, che con l'Immacolata Concezione della Vergine, hai preparato al tuo Figlio una degna dimora e, in previsione della morte di Lui, L'hai preservata da ogni macchia, concedi anche a noi, per Sua intercessione, di giungere fino a Te, in purezza di spirito. Noi Te lo chiediamo per il nostro Signore Gesù Cristo. Così sia!

Salve Regina

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XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B). NOSTRO SIGNORE GESร™ CRISTO RE DELLโ€™UNIVERSO (Gv 18.33-37) 24 NOVEMBRE 2024

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B).

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 18,33-37)

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B).

In quel tempo, Pilato disse a Gesรน: ยซSei tu il re dei Giudei?ยป. Gesรน rispose: ยซDici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?ยป. Pilato disse: ยซSono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?ยป.
Rispose Gesรน: ยซIl mio regno non รจ di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perchรฉ non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non รจ di quaggiรนยป.
Allora Pilato gli disse: ยซDunque tu sei re?ยป. Rispose Gesรน: ยซTu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla veritร . Chiunque รจ dalla veritร , ascolta la mia voceยป. Parola del Signore.

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B).

RIFLESSIONI

Per festeggiare Cristo, re dellโ€™universo, la Chiesa non ci propone il racconto di una teofania splendente. Ma, al contrario, questa scena straziante della passione secondo san Giovanni, in cui Gesรน umiliato e in catene compare davanti a Pilato, onnipotente rappresentante di un impero onnipotente. Scena straziante in cui lโ€™accusato senza avvocato รจ a due giorni dal risuscitare nella gloria, e in cui il potente del momento รจ a due passi dallo sprofondare nellโ€™oblio. Chi dei due รจ re? Quale dei due puรฒ rivendicare un potere reale (Gv 19,11)? Ancora una volta, secondo il modo di vedere umano, non si poteva che sbagliarsi. Ma poco importa. I giochi sono fatti. Ciรฒ che conta รจ il dialogo di questi due uomini. Pilato non capisce niente, nรฉ dei Giudei, nรฉ di Gesรน (Gv 18,35), nรฉ del senso profondo del dibattito (Gv 18,38). Quanto a Gesรน, una sola cosa conta, ed รจ la veritร  (Gv 18,37). Durante tutta la sua vita ha servito la veritร , ha reso testimonianza alla veritร . La veritร  sul Padre, la veritร  sulla vita eterna, la veritร  sulla lotta che lโ€™uomo deve condurre in questo mondo, la veritร  sulla vita e sulla morte. Tutti campi essenziali, in cui la menzogna e lโ€™errore sono mortali. Ecco cosโ€™รจ essere re dellโ€™universo: entrare nella veritร  e renderle testimonianza (Gv 8,44-45). Tutti i discepoli di Gesรน sono chiamati a condividere la sua regalitร , se โ€œascoltano la sua voceโ€ (Gv 18,37). รˆ veramente re colui che la veritร  ha reso libero (Gv 8,32).

 

 

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 12.38-44) 10 NOVEMBRE 2024

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 12.38-

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 12.38-

TESTO:-

In quel tempo, Gesรน [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: ยซGuardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna piรน severaยป.
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettรฒ due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sรฉ i suoi discepoli, disse loro: ยซIn veritร  io vi dico: questa vedova, cosรฌ povera, ha gettato nel tesoro piรน di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivereยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Il Vangelo di oggi ci fa vedere come dobbiamo unire nella nostra vita di cristiani lโ€™umiltร , la povertร , la caritร . Allโ€™inizio il Signore ci mette in guardia contro la tentazione di cercare la stima degli uomini, come gli scribi, che perfino nel culto ne vanno in cerca: โ€œAmano avere i primi seggi nelle sinagoghe, ostentano di fare lunghe preghiereโ€ e non pensano che il vero culto a Dio รจ lโ€™umiltร . Certo, non รจ un male desiderare la stima degli altri, รจ normale, perรฒ se il nostro agire รจ mosso solo dalla ricerca della stima non ne siamo piรน degni. Se amiamo โ€œricevere saluti nelle piazze, avere i primi posti nei banchettiโ€, siamo egoisti e superbi e nel rischio di โ€œricevere una condanna graveโ€: sono parole di Gesรน.
La caritร  che piace a Dio รจ piena di umiltร , priva di ogni autocompiacimento. Dobbiamo stimare molto tutte le azioni nelle quali caritร  e umiltร  sono unite, perchรฉ in esse la caritร  รจ custodita dallโ€™umiltร  e lโ€™umiltร  non รจ vuota, ma serve alla caritร . In questa pagina della Scrittura vediamo con quale delicatezza il Signore fa lโ€™elogio di questa donna povera e vedova, due attributi che nella societร  del tempo attiravano disprezzo. Io ricordo di aver ascoltato le lamentele di una vedova che, avendo fatto unโ€™offerta modestissima perchรฉ era molto povera, era stata disprezzata ed era veramente desolata. Le raccontai questa scena del Vangelo, mostrandole che il Signore non misura le offerte secondo la quantitร  di denaro, ma secondo la generositร  del cuore e guarda con maggior amore quelli che danno con umiltร , senza ricevere la ricompensa della stima altrui. Li stima di piรน di quelli che possono dare molto e ricevono una ricompensa immediata nella gratitudine, negli onori che si tributano ai ricchi generosi. E ricordo che questa donna fu veramente consolata, al pensiero di essere cosรฌ ben capita dal Signore stesso. Due spiccioli di una povera vedova valgono di piรน davanti al Signore di una somma grandissima data da un ricco che nellโ€™offrire non si priva di nulla: โ€œTutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertร , vi ha messo tutto quello che avevauesta vedova, cosรฌ povera, ha gettato nel tesoro piรน di tutti gli altri. โ€œ.
Questa รจ proprio lโ€™elemosina che รจ โ€œassai meglio che accumulare tesori, libera dalla morte, purifica dai peccatiโ€ perchรฉ e un atto di caritร  vera.
Chiediamo al Signore che nelle nostre azioni ci sia sempre lโ€™unione della caritร  e dellโ€™umiltร , perchรฉ esse siano sempre gradite ai suoi occhi.

 

 

XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 12.28-34) 3 NOVEMBRE 2024

 

 

 XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 12.28-34) 3 NOVEMBRE 2024

XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 12.28-34) 3 NOVEMBRE 2024

TESTO:-

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 12,28-34)

In quel tempo, si avvicinรฒ a Gesรน uno degli scribi e gli domandรฒ: ยซQual รจ il primo di tutti i comandamenti?ยป.
Gesรน rispose: ยซIl primo รจ: โ€œAscolta, Israele! Il Signore nostro Dio รจ lโ€™unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forzaโ€. Il secondo รจ questo: โ€œAmerai il tuo prossimo come te stessoโ€. Non cโ€™รจ altro comandamento piรน grande di questiยป.
Lo scriba gli disse: ยซHai detto bene, Maestro, e secondo veritร , che Egli รจ unico e non vi รจ altri allโ€™infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta lโ€™intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale piรน di tutti gli olocausti e i sacrificiยป.
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesรน gli disse: ยซNon sei lontano dal regno di Dioยป.
E nessuno aveva piรน il coraggio di interrogarlo. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 12.28-34) 3 NOVEMBRE 2024

Marco ci fa ascoltare, per bocca di Gesรน, il nuovo comandamento per eccellenza, che รจ il centro e la sintesi del Vangelo, ed insieme il programma della nostra vita. Dio ci ha creati per lโ€™amore. Ha fatto in modo che tutto in noi, il nostro corpo come il nostro spirito, la nostra sensibilitร  come la nostra volontร , la nostra anima come il nostro cuore, tutto il nostro essere, insomma, potesse amare. Del resto, egli ha fatto in modo che veniamo al mondo come un esserino indifeso, che ha un bisogno vitale non solo di essere nutrito, ma anche di essere amato dalla madre, un esserino che non puรฒ crescere e raggiungere la propria maturitร  come persona se non in fondamentali relazioni dโ€™amore e grazie ad esse. Ma, piรน noi procediamo nella vita, piรน facciamo prova di come sia difficile amare, amare veramente e disinteressatamente, amare profondamente e sinceramente Dio e il prossimo. Questo richiede ogni sorta di purificazione, e non lo si impara certo sui libri! Il solo modo di imparare ad amare รจ quello di lasciarci amare da Dio, poichรฉ non si puรฒ amare se non essendo amati, e non cโ€™รจ altri che Dio che possa amarci veramente, perchรฉ egli รจ lโ€™unico Signore ed รจ Amore.

 

 

Venerdรฌ Della XXX Settimana Del Tempo Ordinario Anno B Tutti i Santi Mt 5,1-12

 

XXX Settimana Del Tempo Ordinario Anno B Tutti i Santi Mt 5,1-12

NELLA FESTOSA ASSEMPLEA DEI SANTI RISPLENDA LA GLORIA DEL SIGNORE
E IL LORO TRIONFO CELEBRI I DONI DELLA SUA MISERICORDIA.
NELLA LORO VITA CI OFFRE UN ESEMPIO, NELL'INTERCESSIONE UN AIUTO,
NELLA COMUNIONE DI GRAZIA UN VINCOLO DI AMORE FRATERNO.

ESSI HANNO USATO IL TEMPO PER RAGGIUNGERE L'ETERNITA'

TESTO:-
Della XXX Settimana Del Tempo Ordinario Anno B Tutti i Santi Mt 5,1-12
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 5,1-12)
In quel tempo, vedendo le folle, Gesรน salรฌ sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
ยซBeati i poveri in spirito,
perchรฉ di essi รจ il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perchรฉ saranno consolati.
Beati i miti,
perchรฉ avranno in ereditร  la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perchรฉ saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perchรฉ troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perchรฉ vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perchรฉ saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perchรฉ di essi รจ il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perchรฉ grande รจ la vostra ricompensa nei cieli. Cosรฌ infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voiยป. Parola del Signore.

XXX Settimana Del Tempo Ordinario Anno B Tutti i Santi Mt 5,1-12

RIFLESSIONI

Gesรน sale sul monte, cioรจ entra nel cuore di Dio, nel cuore di Dio porta anche i suoi discepoli, dal cuore di Dio dona la nuova legge, le Beatitudini. Esse perรฒ sono per l'uomo piรน incomprensibili dei geroglifici dell'antica scrittura. Anche se una persona รจ riuscita a decifrare qualcosa di esse, la sua decriptazione non serve a nessuno. Vale solo per essa. Ogni altro ha bisogno della sua personale interpretazione e della sua attuale, momentanea, odierna traduzione. Nessuno puรฒ leggerle per un altro e neanche le puรฒ vivere come le ha vissute o comprese un altro.
Maestro capace di interpretare i geroglifici delle Beatitudini, che le puรฒ decriptare, tradurre, adattarle ad ogni anima รจ lo Spirito Santo. Lui viene, legge ogni beatitudine e con saggezza eterna indica ad ogni cuore come viverle nell'attualitร  del tempo, nelle mutate circostanze storiche, nella variabilitร  dei luoghi, nelle situazioni concrete in cui esso verrร  a trovarsi. Ogni beatitudine ogni giorno dallo Spirito Santo va letta e ogni giorno applicata all'anima secondo perfetta attualitร , nel rispetto della purissima volontร  di Dio, dal cui cuore esse sono sgorgate.
Come unico รจ il cuore, unica la vita, unico il carisma, unica la persona, cosรฌ unica sarร  la lettura e l'applicazione che lo Spirito del Signore farร  per ogni anima. La storia attesta che nessuno di quanti sono stati condotti, guidati, ammaestrati dallo Spirito di Dio ha vissuto le Beatitudini uguale ad un altro. Attesta altresรฌ che anche quanti hanno deciso di seguire le orme tracciate dal loro maestro umano, questo o quell'altro santo, ognuno ha vissuto, vive e vivrร  le beatitudini donando ad esse sempre una modalitร  personale. L'imitazione nella forma รจ solo per quanti non sono condotti e guidati dallo Spirito Santo. Non vi รจ alcuna ripetizione nella vita secondo le Beatitudini.
Il primo che ha decriptato le Beatitudini รจ stato lo stesso Gesรน, con il Discorso della Montagna. Esso perรฒ non risolse il nostro problema della quotidiana decriptazione. Al negativo esso รจ chiaro. Quando perรฒ si tratta di superare la giustizia degli scribi e dei farisei, allora solo lo Spirito di Dio puรฒ farci da maestro. Nessuno potrร  da solo leggere, spiegare, applicare alla sua vita questa nuova legge di Gesรน Signore. Essa รจ troppo alta da essere consegnata allo spirito dell'uomo e alla sua intelligenza. Troppo profonda perchรฉ vi si possa immergere lo sguardo. Troppo divina per essere spiegata da un cuore umano. Noi siamo fatti di terra e per di piรน di terra di peccato. Sempre dovrร  essere invocato lo Spirito Santo perchรฉ illumini gli occhi a vedere il visibile per noi. La personalizzazione delle Beatitudini รจ la sua opera perenne.
Le Beatitudini non proibiscono qualcosa perchรฉ non la si faccia. Manifestano invece un nuovo modo di essere. Si tratta di una modalitร  senza modalitร , di un limite senza limite, di un'opera senza alcuna opera, perchรฉ รจ l'essere stesso che รจ chiamato a vivere, ad esprimersi, manifestarsi, rivelarsi in tutto il suo nuovo splendore. Quali opere deve compiere il povero in spirito, il mite, quelli che sono nel pianto? Le Beatitudini portano l'uomo dal mondo della carne a quello dello spirito, dal mondo dell'uomo al mondo di Dio, dalla terra lo portano nel cielo. La vita nuova delle Beatitudini รจ vita che inizia ma che mai potrร  giungere ad un termine, perchรฉ il termine รจ infinito. Le Beatitudini ci chiedono di essere perfetti in tutto come Dio รจ perfetto e misericordioso.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci miti e umili come Gesรน.

 

 

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 10,35-45)

 

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 10,32-45)

In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesรน camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che Lo seguivano erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: ยซEcco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'Uomo sarร  consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; Lo condanneranno a morte e Lo consegneranno ai pagani, Lo derideranno, gli sputeranno addosso, Lo flagelleranno e Lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerร ยป. Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedรจo, dicendogli: ยซMaestro, vogliamo che Tu faccia per noi quello che ti chiederemoยป. Egli disse loro: ยซChe cosa volete che Io faccia per voi?ยป. Gli risposero: Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistraยป. Gesรน disse loro: ยซVoi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che Io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui Io sono battezzato?ยป. Gli risposero: ยซLo possiamoยป. E Gesรน disse loro: ยซIl calice che Io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui Io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; รจ per coloro per i quali รจ stato preparatoยป. Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesรน li chiamรฒ a sรฉ e disse loro: ยซVoi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi perรฒ non รจ cosรฌ; ma chi vuole diventare grande tra voi sarร  vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarร  schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'Uomo infatti non รจ venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per moltiยป. Parola del Signore.

 

 

RIFLESSIONI

Gesรน reagisce vivamente di fronte alla minaccia che pesa ancora una volta sulla sua comunitร  a causa dell'ambizione sfrenata di avere i primi posti, di conquistare il potere. La sua lezione รจ molto severa, quasi solenne. Egli propone in compenso una nuova economia sociale: quella di una comunitร  senza potere la cui sola regola รจ servire, fino a offrire la propria vita per i fratelli, bevendo il calice fino all'ultima goccia. E per tutti i suoi membri, perchรฉ tutti sono fratelli. All'immagine del capo che comanda si oppone quella del capo che serve. Ed ecco che i capi avranno paradossalmente un solo compito: servire. Il suo prototipo รจ il Messia, diventato piuttosto il Figlio dell'uomo, schiavo di tutti gli schiavi, per il riscatto dei quali egli offre quello che possiede e quello che รจ: tutto. Egli ha appena formulato il suo progetto di comunitร , la sua carta "costituzionale", alla quale tutti i partecipanti devono aderire: ognuno รจ servitore di tutti.

 

XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 10.17-30) 13 OTTOBRE 2024

 

La Parola di Dio ci stimola a riflettere sulle nostre abitudini e sicurezze e a non confidare soltanto nei beni materiali.    Preghiamo perchรฉ il nostro cuore sia sempre aperto alla parola di Dio e disponibile ad affidarsi a Lui.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 10,17_30)

In quel tempo, mentre Gesรน andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandรฒ: Maestro buono, che cosa devo fare per avere in ereditร  la vita eterna?ยป. ยซ Gesรน gli disse: ยซPerchรฉ mi chiami buono? Nessuno รจ buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: "Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre"ยป.
Egli allora gli disse: ยซMaestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezzaยป. Allora Gesรน fissรฒ lo sguardo su di lui, lo amรฒ e gli disse: ยซUna cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!ยป. Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andรฒ rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesรน, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: ยซQuanto รจ difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!ยป. I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesรน riprese e disse loro: ยซFigli, quanto รจ difficile entrare nel regno di Dio! รˆ piรน facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dioยป. Essi, ancora piรน stupiti, dicevano tra loro: ยซE chi puรฒ essere salvato?ยป. Ma Gesรน, guardandoli in faccia, disse: ยซImpossibile agli uomini, ma non a Dio! Perchรฉ tutto รจ possibile a Dioยป.
Pietro allora prese a dirgli: ยซEcco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguitoยป. Gesรน gli rispose: ยซIn veritร  io vi dico: non c'รจ nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva giร  ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrร ยป. Parola del Signore.

 

 

RIFLESSIONI

Quest'uomo sembrava avere tutto. Egli era ricco e, in piรน, obbediva ai comandamenti divini. Si รจ rivolto a Gesรน perchรฉ voleva anche la vita eterna, che desiderava fosse come una assicurazione a lunga scadenza, come quella che si ottiene da una grande ricchezza. Gesรน aveva giร  annunciato che per salvare la propria vita bisognava essere disposti a perderla, cioรจ che per seguirlo occorreva rinnegare se stessi e portare la propria croce (Mc 8,34-35).
L'uomo era sincero e si guadagnรฒ uno sguardo pieno d'amore da parte di Gesรน: "Una sola cosa ti manca, decisiva per te. Rinuncia a possedere, investi nel tesoro del cielo, e il tuo cuore sarร  libero e potrร  seguirmi". Ma nรฉ lo sguardo nรฉ le parole di Gesรน ebbero effetto. Quest'uomo, rattristato, certo, ha tuttavia preferito ritornare alla sicurezza che gli procurava la propria ricchezza. Non ha potuto o voluto capire che gli veniva offerto un bene incomparabilmente piรน prezioso e duraturo: l'amore di Cristo che comunica la pienezza di Dio (Ef 3,18-19). Paolo lo aveva capito bene quando scrisse: "Tutto ormai io reputo spazzatura, al fine di guadagnare Cristo... si tratta di conoscerlo e di provare la potenza della sua risurrezione..." (Fil 3,8-10).

 

 

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 10.2-16) 6 OTTOBRE 2024

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 10.2-16) 6 OTTOBRE 2024

TESTO:-

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 10.2-16) 6 OTTOBRE 2024

Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 10,2-16)

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesรน se รจ lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: ยซChe cosa vi ha ordinato Mosรจ?ยป. Dissero: ยซMosรจ ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarlaยป.
Gesรน disse loro: ยซPer la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dallโ€™inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo lโ€™uomo lascerร  suo padre e sua madre e si unirร  a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Cosรฌ non sono piรน due, ma una sola carne. Dunque lโ€™uomo non divida quello che Dio ha congiuntoยป.
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: ยซChi ripudia la propria moglie e ne sposa unโ€™altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterioยป.
Gli presentavano dei bambini perchรฉ li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesรน, al vedere questo, sโ€™indignรฒ e disse loro: ยซLasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi รจ come loro infatti appartiene il regno di Dio. In veritร  io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerร  in essoยป. E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 10.2-16) 6 OTTOBRE 2024

Nel contesto della manifestazione del Figlio dellโ€™uomo e dopo il secondo annuncio della passione, Marco espone โ€“ come complemento catechetico โ€“ lโ€™insegnamento sulla indissolubilitร  del matrimonio, e i comportamenti richiesti per fare parte del regno di Dio.
Gesรน cambia scena (Mc 10,1): va in Giudea. Espone con autoritร  messianica โ€“ non a un gruppo ma al popolo โ€“ lโ€™indissolubilitร  del matrimonio come un principio universale. San Marco non entra nelle discussioni dei rabbini sulla legislazione del divorzio. Coglie con fedeltร  le parole di Gesรน, senza tener conto della clausola eccezionale trasmessa da (Mt 19,9). Marco, rivolgendosi a comunitร  di gentili, e andando al di lร  del mondo giudaico, ricorre alla Genesi (Gen 1,27 e 2,24): nellโ€™unione indissolubile del matrimonio brillano, folgoranti, lโ€™immagine e la somiglianza poste da Dio nellโ€™uomo e nella donna. Gesรน spiega e chiarisce la volontร  del Creatore.
Lโ€™atteggiamento di Gesรน con i bambini fa trasparire la fiducia con la quale bisogna ricevere Dio come Padre (Abbร ), la protezione e la sicurezza della paternitร  divina. Alcune tradizioni patristiche hanno scoperto nellโ€™atteggiamento di Gesรน con i bambini unโ€™allusione implicita al battesimo dei bambini.

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 10.2-16) 6 OTTOBRE 2024

 

 

 

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 9.38-43.45.47-48) 29 SETTEMBRE 2024

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 9,38-43.45.47-48)

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 9.38-43.45.47-48) 29 SETTEMBRE 2024

In quel tempo, Giovanni disse a Gesรน: ยซMaestro, abbiamo visto uno che scacciava demรฒni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perchรฉ non ci seguivaยป. Ma Gesรน disse: ยซNon glielo impedite, perchรฉ non cโ€™รจ nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non รจ contro di noi รจ per noi.
Chiunque infatti vi darร  da bere un bicchiere dโ€™acqua nel mio nome perchรฉ siete di Cristo, in veritร  io vi dico, non perderร  la sua ricompensa.
Chi scandalizzerร  uno solo di questi piccoli che credono in me, รจ molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti รจ motivo di scandalo, tagliala: รจ meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anzichรฉ con le due mani andare nella Geรจnna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti รจ motivo di scandalo, taglialo: รจ meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anzichรฉ con i due piedi essere gettato nella Geรจnna. E se il tuo occhio ti รจ motivo di scandalo, gettalo via: รจ meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anzichรฉ con due occhi essere gettato nella Geรจnna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingueยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 9.38-43.45.47-48) 29 SETTEMBRE 2024

Lโ€™itinerario di Gesรน verso Gerusalemme รจ un susseguirsi di insegnamenti e raccomandazioni; una specie di manuale catechetico, che serve da continuo confronto per la fede, ancora solo incipiente, dei discepoli.
Lโ€™interrogativo posto da uno di loro: โ€œAbbiamo visto uno che scacciava i demoniโ€ฆ ma non era dei nostriโ€ descrive bene il rigido schematismo dentro cui, loro come noi, vorremmo imprigionare la libertร  dello Spirito, che soffia sempre dove e come vuole.
Non siamo noi cristiani i padroni della salvezza, donataci da Cristo. Sia pure avendo responsabilitร  e modalitร  diverse in seno alla Chiesa, noi cristiani abbiamo solo il compito di far incontrare, tra di noi e agli altri, con la nostra testimonianza, la nostra parola e le nostre opere, la persona di Cristo.
La consapevolezza della gratuitร  del dono di Cristo ci obbliga a valorizzare tutto ciรฒ che, nel mondo, fa presagire e manifesta la sua presenza redentrice, perchรฉ Cristo, unico ad avere una risposta esauriente allโ€™inquietudine presente nel cuore dellโ€™uomo, puรฒ inviare lo Spirito Santo a illuminare il cuore di ogni persona.
Il nostro desiderio piรน profondo dovrebbe essere quello di Mosรจ, quando ha esclamato: โ€œFossero tutti profeti nel popolo di Dio e volesse il Signore dare loro il suo spirito!โ€.

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 9.38-43.45.47-48) 29 SETTEMBRE 2024

 

 

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 9.30-37) 22 SETTEMBRE 2024

 

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 9.30-37) 22 SETTEMBRE 2024

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 9,30-37)

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 9.30-37) 22 SETTEMBRE 2024
In quel tempo, Gesรน e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: ยซIl Figlio dellโ€™uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerร ยป. Essi perรฒ non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafร rnao. Quando fu in casa, chiese loro: ยซDi che cosa stavate discutendo per la strada?ยป. Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse piรน grande. Sedutosi, chiamรฒ i Dodici e disse loro: ยซSe uno vuole essere il primo, sia lโ€™ultimo di tutti e il servitore di tuttiยป.
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: ยซChi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandatoยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 9.30-37) 22 SETTEMBRE 2024
Il santo battesimo ci ha inseriti nella morte del Signore, ci ha resi conformi al suo sacrificio. Questa รจ la radice della nostra esistenza cristiana, la sua sorgente profonda: il frutto deve essere lโ€™umiltร , lโ€™esistenza che ne sgorga deve essere unโ€™esistenza donata nel servizio. รˆ questo un punto centrale della vita cristiana. In essa, e dunque nella Chiesa, la logica delle โ€œprecedenzeโ€ รจ completamente rovesciata: il primo รจ colui che si fa il servo di tutti, come Gesรน, il cui primato รจ stato posto dalla sua obbedienza ed immolazione sulla croce. La vera dignitร  รจ nella possibilitร  offerta allโ€™uomo di imitare lโ€™umiltร  del Verbo Incarnato. Una conseguenza sconvolgente: il piccolo รจ il โ€œsacramentoโ€ di Gesรน e quindi in lui accogliamo il Padre.
XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 9.30-37) 22 SETTEMBRE 2024

 

 

24ยฐ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 8.27-35) 15 SETTEMBRE 2024

24ยฐ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 8.27-35) 15 SETTEMBRE 2024

15 Settembre
Beata Vergine Maria Addolorata

https://www.iosonolalucedelmondo.it/maria-settembre/

 

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 8,27-35)

24ยฐ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 8.27-35) 15 SETTEMBRE 2024

In quel tempo, Gesรน partรฌ con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarรจa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: ยซLa gente, chi dice che io sia?ยป. Ed essi gli risposero: ยซGiovanni il Battista; altri dicono Elรฌa e altri uno dei profetiยป.
Ed egli domandava loro: ยซMa voi, chi dite che io sia?ยป. Pietro gli rispose: ยซTu sei il Cristoยป. E ordinรฒ loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciรฒ a insegnare loro che il Figlio dellโ€™uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverรฒ Pietro e disse: ยซVaโ€™ dietro a me, Satana! Perchรฉ tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uominiยป.
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: ยซSe qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perchรฉ chi vuole salvare la propria vita, la perderร ; ma chi perderร  la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverร ยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Anche oggi si sentono le voci e i giudizi piรน contrastanti su Gesรน: cโ€™รจ chi lo ritiene un saggio, un generoso moralista, un protagonista della storia, e cโ€™รจ anche chi lo calunnia, chi lo odia. Ma la sola, la vera identitร  di Gesรน รจ quella proclamata da Pietro: โ€œTu sei il Cristoโ€. Se riduciamo la fede cristiana al chiuso di un orizzonte umano, per quanto nobile, siamo in errore: Cristo รจ venuto a portare la salvezza eterna, la speranza soprannaturale, non una dottrina per rendere piรน tollerabile la convivenza umana, anche se รจ interessato alla redenzione di tutte le realtร  terrene, sempre in funzione della felicitร  eterna. Non basta riconoscere Gesรน come Figlio di Dio: bisogna imitarlo in ciรฒ che egli ha di piรน specifico, cioรจ nellโ€™amore alla croce che non รจ il fine, ma il mezzo necessario per compiere la redenzione. Se vogliamo essere corredentori non possiamo rifuggire la croce, perchรฉ solo attraverso di essa, perdendo la nostra vita, la ritroveremo nellโ€™eternitร , partecipando alla risurrezione di Cristo.

24ยฐ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 8.27-35) 15 SETTEMBRE 2024

 

 

 

XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 7.31-37) 8 SETTEMBRE 2024

8 Settembre Nativitร  Della Beata Vergine Maria

BUON COMPLEANNO MARIA

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XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 7.31-37) 8 SETTEMBRE 2024

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 7,31-37)

In quel tempo, Gesรน, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidรฒne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decร poli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccรฒ la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: ยซEffatร ยป, cioรจ: ยซApriti!ยป. E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandรฒ loro di non dirlo a nessuno. Ma piรน egli lo proibiva, piรน essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: ยซHa fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!ยป. Parola del Signore.

XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 7.31-37) 8 SETTEMBRE 2024

RIFLESSIONI

Un sordomuto. Assomiglia molto a noi, quando siamo nel peccato.
Possiamo avere accanto Dio, che ci sussurra le parole piรน dolci e imperiose. Non lo sentiamo. Possiamo aver vicino le persone piรน acute e piรน buone, che desiderano aiutarci. Non prestiamo attenzione. O passiamo davanti a chi ha bisogno di un conforto, di una speranza. รˆ come se fossimo soli al mondo, chiusi nel nostro egoismo.
Ma se il sacramento di Cristo ci raggiungeโ€ฆ Puรฒ essere la Chiesa che battezza o ci offre il perdono a nome del Signore Gesรน. Le dita, la saliva, l'โ€apritiโ€ possono essere lโ€™acqua o la mano benedicente che si leva su di noi: โ€œIo ti battezzoโ€; โ€œIo ti assolvoโ€.
Allora avviene nuovamente il โ€œmiracoloโ€.
Diventiamo capaci, per grazia, di udire le consolazioni e i suggerimenti e gli imperativi di Dio. Diventiamo capaci di rispondergli con la preghiera e con la vita.
E il prossimo รจ colui che devโ€™essere ascoltato e confortato. Nasce la fraternitร .
Se ci lasciamo salvare dal Signore. Se aderiamo a lui con tutte le forze.

XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 7.31-37) 8 SETTEMBRE 2024

 

 

XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 7.1-8.14-15.21-23) 1 SETTEMBRE 2024

Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore รจ lontano da me.

XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 7.1-8.14-15.21-23) 1 SETTEMBRE 2024

TESTO DELLA XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 7.1-8.14-15.21-23) 1 SETTEMBRE 2024
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 7,1-8,14-15,21-23)

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesรน i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioรจ non lavate โ€“ i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti โ€“, quei farisei e scribi lo interrogarono: ยซPerchรฉ i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?ยป.
Ed egli rispose loro: ยซBene ha profetato Isaรฌa di voi, ipocriti, come sta scritto:
โ€œQuesto popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore รจ lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uominiโ€.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uominiยป.
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: ยซAscoltatemi tutti e comprendete bene! Non cโ€™รจ nulla fuori dellโ€™uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dallโ€™uomo a renderlo impuroยป. E diceva [ai suoi discepoli]: ยซDal di dentro infatti, cioรจ dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impuritร , furti, omicidi, adultรจri, aviditร , malvagitร , inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dallโ€™interno e rendono impuro lโ€™uomoยป. Parola del Signore.

XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 7.1-8.14-15.21-23) 1 SETTEMBRE 2024

RIFLESSIONI

โ€œQuesto popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore รจ lontano da meโ€. Nella discussione tra Gesรน e i farisei si percepiscono forti tensioni. Oggetto del dibattito รจ la โ€œreligione puraโ€ (Gc 1,27). Gesรน pone al centro di essa il cuore dellโ€™uomo e la sua liberazione dal male, mentre i farisei difendono il rituale esteriore della religione venuta da Dio.
โ€œIl suo cuore รจ lontano da meโ€. Tutti dobbiamo ammettere questa veritร , che noi non controlliamo il nostro cuore. Quanti vorrebbero smettere di bere troppo e non lo possono fare? Prendiamo anche il noto esempio del grande santo della Chiesa dei primi secoli, il cui cuore fu cosรฌ diviso, per molti anni, da spingerlo a pregare cosรฌ: โ€œSignore rendimi casto, ma non subito!โ€ (Santโ€™Agostino).
Quanti vorrebbero disfarsi dellโ€™invidia e dellโ€™orgoglio e, invece, si sorprendono a fare il contrario?
โ€œNon quello che voglio io faccio, ma quello che detestoโ€ (Rm 7,15).
Spesso ci rendiamo conto di questo per la prima volta quando cominciamo a prendere piรน seriamente la nostra fede e a seguire piรน da vicino un modo di vita cristiano. Ci stupiamo della nostra tendenza a ripetere gli stessi errori e a ricadere nello stesso peccato. Cominciamo a capire il grido di san Paolo: โ€œSono uno sventurato! Chi mi libererร  da questo corpo votato alla morte?โ€ (Rm 7,24).
โ€œIl suo cuore รจ lontano da meโ€. Il fine della vita cristiana รจ lโ€™unione con Dio e lโ€™unitร  con il prossimo. Per raggiungere questo scopo, dobbiamo innanzi tutto essere liberi dalla schiavitรน delle cattive intenzioni. Dobbiamo conquistarci la libertร ! Questโ€™impresa รจ interamente opera della grazia del Redentore. Cosรฌ Gesรน promette: โ€œSe dunque il Figlio vi farร  liberi, sarete liberi davveroโ€ (Gv 8,36).
La Chiesa cattolica non ha per fine quello di dare spettacolo, ma piuttosto quello di adempiere ad un dovere semplice e divino: la conversione della nostra vita grazie ad un cambiamento di cuore, ispirato dalla grazia. La Chiesa ritiene che, facendo ciรฒ, ha fatto tutto mentre, se non fa ciรฒ, non vale la pena di fare nientโ€™altro. Essa prega, predica e soffre per un vero battesimo del cuore, a fine di liberarlo perchรฉ accolga Cristo.

XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 7.1-8.14-15.21-23) 1 SETTEMBRE 2024

 

XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Gv 6.60-69) 25 AGOSTO 2024

 

XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Gv 6.60-69) 25 AGOSTO 2024

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 6,60-69)

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesรน, dopo aver ascoltato, dissero: ยซQuesta parola รจ dura! Chi puรฒ ascoltarla?ยป.
Gesรน, sapendo dentro di sรฉ che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: ยซQuesto vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dellโ€™uomo salire lร  dovโ€™era prima? รˆ lo Spirito che dร  la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credonoยป.
Gesรน infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: ยซPer questo vi ho detto che nessuno puรฒ venire a me, se non gli รจ concesso dal Padreยป.
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano piรน con lui. Disse allora Gesรน ai Dodici: ยซVolete andarvene anche voi?ยป. Gli rispose Simon Pietro: ยซSignore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dioยป. Parola del Signore.

XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Gv 6.60-69) 25 AGOSTO 2024

RIFLESSIONI

Non รจ facile credere nel nostro mondo dโ€™oggi.
La veritร  che ci รจ rivelata da Dio in Gesรน Cristo, agli uomini e alle donne del nostro tempo appare spesso un โ€œdiscorso insostenibileโ€, a cui non si puรฒ chiedere a nessuno dei nostri sapienti contemporanei di credere. Cosรฌ รจ, per esempio, per la dottrina della presenza reale del corpo e del sangue del Signore nella santa Eucaristia. Essa sembra essere una sfida al buon senso, alla ragione, alla scienza. Noi diciamo: โ€œVedere per credereโ€, esattamente quello che disse san Tommaso: โ€œSe non vedoโ€ฆ e non metto la mia mano, non crederรฒโ€. Gesรน ci ricorda che il corpo di cui parla รจ il suo corpo risorto e salito al cielo, liberatosi, nella risurrezione, dai limiti dello spazio e del tempo, riempito e trasformato dallo Spirito Santo. Questo corpo non รจ meno reale del suo corpo in carne ed ossa, anzi lo รจ di piรน. Questo corpo risorto puรฒ essere toccato e afferrato personalmente da ogni uomo e donna di ogni tempo e luogo, perchรฉ lo Spirito si estende, potente, da unโ€™estremitร  allโ€™altra.
In Gesรน Cristo e tramite Gesรน Cristo, credere significa vedere e toccare: un modo di vedere piรน profondo, piรน vero e piรน sicuro di quello degli occhi; un modo di toccare piรน in profonditร  e un modo di afferrare con una stretta piรน salda di quanto si possa fare con le mani. Credere significa vedere la realtร  al di lร  del visibile; significa toccare la veritร  eterna.
In questa fede e grazie ad essa, possiamo dire con Pietro; โ€œSignore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eternaโ€.

XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Gv 6.60-69) 25 AGOSTO 2024

 

 

XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Gv 6.51-58) 18 AGOSTO 2024

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 6,51-58)

In quel tempo, Gesรน disse alla folla: ยซIo sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrร  in eterno e il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondoยป.
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: ยซCome puรฒ costui darci la sua carne da mangiare?ยป.
Gesรน disse loro: ยซIn veritร , in veritร  io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dellโ€™uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterรฒ nellโ€™ultimo giorno. Perchรฉ la mia carne รจ vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, cosรฌ anche colui che mangia me vivrร  per me. Questo รจ il pane disceso dal cielo; non รจ come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrร  in eternoยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

In natura, non ci puรฒ essere vita senza nutrimento. Il cibo, di origine vegetale o animale, di cui ci nutriamo, รจ stato vivente prima di essere consumato per mantenere in vita un altro essere, cioรจ noi.
Oggi, nel brano del Vangelo secondo Giovanni, Gesรน affronta questo dato di fatto essenziale della nostra condizione umana, rovesciandone lโ€™ambito di applicazione: noi dobbiamo nutrirci di lui stesso, della sua carne e del suo sangue, se vogliamo cominciare a conoscere la pienezza della vita. Mangiando la sua carne e bevendo il suo sangue, noi ci nutriamo come non si potrebbe fare nellโ€™ambito fisico.
Noi viviamo cosรฌ per sempre: il cibo รจ diverso, cosรฌ come diversa รจ la vita che esso ci dร . Questo nuovo tipo di cibo ha, sul credente, un effetto immediato (โ€œha la vita eternaโ€) ed รจ, nello stesso tempo, una promessa per il futuro (โ€œe io lo risusciterรฒ nellโ€™ultimo giornoโ€).
Quando ci nutriamo del cibo naturale, siamo integrati nel ciclo biologico; per mezzo della trasformazione delle leggi biologiche, invece, riceviamo la vita divina, siamo introdotti nella vita stessa di Dio. Come ciรฒ che mangiamo e beviamo, assimilato, diventa parte di noi, cosรฌ, ricevendo nel sacramento la carne e il sangue di Cristo, veniamo โ€œincorporatiโ€ in lui.

 

 

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B. (Gv 6.24-35). 4 AGOSTO 2024

 

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B. (Gv 6.24-35)

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 6,24-35)

In quel tempo, quando la folla vide che Gesรน non era piรน lร  e nemmeno i suoi discepoli, salรฌ sulle barche e si diresse alla volta di Cafร rnao alla ricerca di Gesรน. Lo trovarono di lร  dal mare e gli dissero: ยซRabbรฌ, quando sei venuto qua?ยป.
Gesรน rispose loro: ยซIn veritร , in veritร  io vi dico: voi mi cercate non perchรฉ avete visto dei segni, ma perchรฉ avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dellโ€™uomo vi darร . Perchรฉ su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigilloยป.
Gli dissero allora: ยซChe cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?ยป. Gesรน rispose loro: ยซQuesta รจ lโ€™opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandatoยป.
Allora gli dissero: ยซQuale segno tu compi perchรฉ vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: โ€œDiede loro da mangiare un pane dal cieloโ€ยป. Rispose loro Gesรน: ยซIn veritร , in veritร  io vi dico: non รจ Mosรจ che vi ha dato il pane dal cielo, ma รจ il Padre mio che vi dร  il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio รจ colui che discende dal cielo e dร  la vita al mondoยป.
Allora gli dissero: ยซSignore, dacci sempre questo paneยป. Gesรน rispose loro: ยซIo sono il pane della vita; chi viene a me non avrร  fame e chi crede in me non avrร  sete, mai!ยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Il Vangelo secondo san Giovanni ci offre vari discorsi che Gesรน ha tenuto nella sinagoga di Cafarnao per spiegare ai credenti il significato della manna ricevuta nel deserto.
Queste spiegazioni devono aiutare i credenti del tempo della Chiesa a vivere in modo giusto. Il Vangelo di oggi riferisce il discorso che parla dellโ€™importanza della fede in Gesรน Cristo. Gesรน Cristo รจ lโ€™inviato di Dio, egli porta lโ€™ultima rivelazione ed apre la via che conduce a Dio. Colui che segue Gesรน con fede, che entra con Gesรน nella comunitร  mediante il battesimo, che prende Gesรน come modello e lo ascolta, troverร  attraverso di lui la veritร  che calma la fame di vita. Perchรฉ questa veritร  รจ Dio stesso che, attraverso Gesรน Cristo, offre a tutti gli uomini la possibilitร  di condividere la sua vita.
Quello che hanno cercato, presentito, e in parte riconosciuto i pensatori, i profeti e i nostalgici di Dio di tutte le nazioni e di tutti i tempi, raggiunge attraverso Gesรน la chiarezza e la veritร  di Dio. Questa veritร  รจ presente e puรฒ essere colta nella parola e nellโ€™esempio di Gesรน, ma soprattutto nella sua persona. Perchรฉ egli รจ la veritร , egli รจ la via, egli รจ la vita di Dio in persona! E ci รจ offerto di vivere con devoto rispetto in modo assolutamente diretto, oggi, nella festa liturgica della sua Chiesa.

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B. (Gv 6.24-35)

 

 

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 6.30-34). 21 LUGLIO 2024

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 6.30-34).

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 6.30-34).

 

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 6.30-34).
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 6,30-34)

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesรน e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: ยซVenite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un poโ€™ยป. Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti perรฒ li videro partire e capirono, e da tutte le cittร  accorsero lร  a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perchรฉ erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Parola del Signore.

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 6.30-34).

RIFLESSIONI

Come mostra il Vangelo, oggi al centro della parola che la liturgia ci porta cโ€™รจ il fatto che Dio ha concretizzato le sue promesse in Gesรน di Nazaret: attraverso il suo Salvatore egli veglia sul suo popolo. Il Vangelo descrive la โ€œpiccolaโ€ gente di Galilea che si affolla al seguito di Gesรน come una comunitร  di uomini sfiniti di cui nessuno si occupa. Essi hanno sentito che Gesรน si preoccupa sinceramente di loro, e che ha il potere di venire loro veramente in aiuto. รˆ ciรฒ che fa, portando lโ€™indispensabile salvezza a tutti quelli che si rivolgono a lui fiduciosi, nella loro disgrazia sia fisica che sociale o spirituale.
La Chiesa non cerca oggi di distrarci con delle belle storie che parlano dei tempi passati. Attira la nostra attenzione sul fatto che Gesรน Cristo risuscitato continua ad agire come il Salvatore di Dio. Egli puรฒ e vuole aiutarci nella nostra disgrazia. Compatisce le nostre preoccupazioni. Nella nostra miseria possiamo rivolgerci a lui. Egli ci consolerร , ci darร  la forza, ci esaudirร . รˆ lui che ci fa trovare le vie per uscire dalla disgrazia, che ci mette accanto delle persone che ci aiutino. E soprattutto, Gesรน Cristo conosce lโ€™ultima e la peggiore delle nostre miserie: la nostra ricerca di una salvezza duratura e felice, che sia per noi o per tutti quelli che amiamo, dei quali ci preoccupiamo, e che abitano con noi questo mondo.

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 6.30-34).

 

 

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 6.7-13). 14 LUGLIO 2024

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 6.7-13)

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 6.7-13)

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 6,7-13)

In quel tempo, Gesรน chiamรฒ a sรฉ i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinรฒ loro di non prendere per il viaggio nientโ€™altro che un bastone: nรฉ pane, nรฉ sacca, nรฉ denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: ยซDovunque entriate in una casa, rimanetevi finchรฉ non sarete partiti di lรฌ. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loroยป. Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano. Parola del Signore.

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 6.7-13)

RIFLESSIONI

Per mezzo dei suoi messaggeri, Dio ha preparato lโ€™umanitร , nel corso di una lunga storia, alla venuta di suo Figlio e alla rivelazione della salvezza da lui portata. Partendo dal popolo di Israele, il suo amore redentore doveva estendersi a tutti gli uomini. รˆ il motivo per cui Gesรน ha chiamato i Dodici a formare il nucleo del popolo definitivo di Dio e li ha fatti suoi collaboratori. Sono stati incaricati di vincere il potere del male, di guarire e di salvare gli uomini che avessero creduto al loro messaggio.
Solo una piccola parte del popolo di Israele ha creduto in Gesรน e in quelli che egli ha mandato. Dopo la sua risurrezione, Gesรน ha di nuovo mandato i suoi discepoli e accresciuto la loro missione e i loro poteri. Da allora gli inviati di Dio si recano presso tutti i popoli per offrire agli uomini il perdono di Dio e la vita nuova.
Ma non vi รจ che una piccola parte dellโ€™umanitร  che ha sentito lโ€™offerta divina e ha trovato la fede nellโ€™amore di Dio e nella sua salvezza. Oggi che sono state smascherate le false ideologie moderne, che si sono rivelate false dottrine di salvezza, si รจ operata una nuova apertura per il Vangelo presso molti popoli e molti uomini. E noi cristiani siamo tenuti, in modo nuovo, a portare la nostra testimonianza al nostro prossimo: per mezzo della nostra preghiera e del nostro impegno personale. Da questa testimonianza dipende non solo lโ€™avvenire dellโ€™umanitร , ma anche quello della comunitร  ecclesiale ed il destino di ogni cristiano.

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 6.7-13)

 

 

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 6.1-6). 7 LUGLIO 2024

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 6.1-6) .

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 6.1-6) .

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 6,1-6)

In quel tempo, Gesรน venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: ยซDa dove gli vengono queste cose? E che sapienza รจ quella che gli รจ stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non รจ costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?ยป. Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesรน disse loro: ยซUn profeta non รจ disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa suaยป. E lรฌ non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarรฌ. E si meravigliava della loro incredulitร .
Gesรน percorreva i villaggi dโ€™intorno, insegnando. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Nella storia, nel quotidiano piรน ordinario, il Dio eterno si fa prossimo dellโ€™uomo. Attira la sua attenzione e gli invia dei โ€œsegniโ€: per esempio, facciamo lโ€™esperienza in attesa del suo aiuto; incontriamo un uomo che testimonia di lui con forza. La sua preghiera ci coinvolge e noi โ€œprendiamo gusto a essere con Dioโ€. Ascoltiamo la sua parola in modo nuovo. Scopriamo subito il suo intervento negli avvenimenti della nostra vita e scopriamo sempre piรน chiaramente il โ€œfilo conduttoreโ€. Ma puรฒ accadere che talvolta percepiamo lโ€™incontro con lui come una esigenza che ci disturba, che ci irrita e ci provoca. รˆ necessario abbandonare la terra ferma, osar affrontare lโ€™ignoto, forse cambiare.
E subito ricominciamo a fare questi ragionamenti: Perchรฉ dare un senso particolare a tale avvenimento? Non รจ piuttosto il caso a ordinare tutto, le leggi naturali come gli obblighi sociali? Perchรฉ prendere le elucubrazioni del nostro spirito come โ€œmessaggi di Dioโ€? Uno psicologo potrebbe spiegare meglio i diversi motivi delle nostre reazioni.
Il nostro io percepisce un rischio, e rifiuta, per pigrizia o per autodifesa. Peggio: la nostra vita prende allora una cattiva direzione.
Gesรน viene nella sua cittร  natale. Lโ€™interesse che suscita aumenta sempre di piรน. Il suo insegnamento suscita meraviglia. Da lui emana una saggezza indicibile. Ma molto presto lโ€™attrattiva che egli esercita si altera: La gente รจ stupita: โ€œDonde gli vengono queste cose? Non รจ costui il carpentiere?โ€, rampollo di una famiglia ordinaria? E trasmetterebbe una nuova dottrina? Annuncerebbe una esigenza?
Era certamente in gioco lโ€™invidia. E soprattutto il โ€œbuon sensoโ€.
รˆ per questa ragione che i contemporanei di Gesรน rifiutano di riconoscere lโ€™azione di Dio nellโ€™avvenimento. E non รจ tutto: deformano lโ€™evento di Cristo e lo trasformano in โ€œscandaloโ€, in una forza del male che spinge al peccato. Tale interpretazione โ€œtenebrosaโ€ finisce per rassicurarli, dopo una simile provocazione.
Ecco una tranquillitร  pagata molto cara! La fede in Dio e la redenzione in Gesรน Cristo diventano inaccessibili. Invece, gli abitanti di Nazaret avrebbero dovuto rischiare di abbandonarsi. Soltanto colui che ha una relazione di intimitร  con il Redentore sarร  salvato. Colui che si รจ blindato nellโ€™autoconservazione rimane chiuso alla salvezza. E sospettare con cattiveria che lโ€™attrazione di Cristo sia una tentazione contro Dio in realtร  non fa che rassicurare il suo egoismo, per quanto โ€œragionevoliโ€ possano apparire i suoi argomenti.

 

 

XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B. (Mc 5.21-43) 30 GIUGNO 2024

XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B. (Mc 5.21-43) 30 GIUGNO 2024

XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B.

XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 5,21-43)

In quel tempo, essendo Gesรน passato di nuovo in barca allโ€™altra riva, gli si radunรฒ attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giร iro, il quale, come lo vide, gli si gettรฒ ai piedi e lo supplicรฒ con insistenza: ยซLa mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perchรฉ sia salvata e vivaยป. Andรฒ con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesรน, venne tra la folla e da dietro toccรฒ il suo mantello. Diceva infatti: ยซSe riuscirรฒ anche solo a toccare le sue vesti, sarรฒ salvataยป. E subito le si fermรฒ il flusso di sangue e sentรฌ nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesรน, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltรฒ alla folla dicendo: ยซChi ha toccato le mie vesti?ยป. I suoi discepoli gli dissero: ยซTu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: โ€œChi mi ha toccato?โ€ยป. Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciรฒ che le era accaduto, venne, gli si gettรฒ davanti e gli disse tutta la veritร . Ed egli le disse: ยซFiglia, la tua fede ti ha salvata. Vaโ€™ in pace e sii guarita dal tuo maleยป.
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: ยซTua figlia รจ morta. Perchรฉ disturbi ancora il Maestro?ยป. Ma Gesรน, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: ยซNon temere, soltanto abbi fede!ยป. E non permise a nessuno di seguirlo, fuorchรฉ a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: ยซPerchรฉ vi agitate e piangete? La bambina non รจ morta, ma dormeยป. E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sรฉ il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrรฒ dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: ยซTalitร  kumยป, che significa: ยซFanciulla, io ti dico: alzati!ยป. E subito la fanciulla si alzรฒ e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandรฒ loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Ecco due miracoli di Gesรน legati uno allโ€™altro. Il loro messaggio รจ complementare. Si tratta di due donne: una allโ€™inizio della sua vita, lโ€™altra al termine di lunghe sofferenze che la sfiniscono. Nรฉ lโ€™una nรฉ lโ€™altra possono piรน essere salvate dagli uomini (vv. 23 e 26). Ma sia lโ€™una che lโ€™altra saranno salvate dallโ€™azione congiunta della forza che emana da Gesรน e dalla fede: per la donna la propria fede, per la bambina la fede di suo padre (vv. 34 e 36). Bisogna notare soprattutto che la bambina ha dodici anni (v. 42) e che la donna soffre da dodici anni (v. 25). Questo numero non รจ dato a caso. Cโ€™รจ un grande valore simbolico poichรฉ esso รจ legato a qualcosa che si compie. Ci ricordiamo che Gesรน fa la sua prima profezia a dodici anni (Lc 2,42 e 49). Gesรน sceglie dodici apostoli, poichรฉ รจ giunto il tempo. Significano la stessa cosa le dodici ceste di pane con le quali Gesรน sfama i suoi discepoli (Mc 6,43). E la fine dei tempi รจ simboleggiata dalle dodici porte della Gerusalemme celeste (Ap 21,12-21). Cosรฌ come la donna dellโ€™Apocalisse (immagine di Maria, della Chiesa) รจ coronata da dodici stelle (Ap 12,1). Senza parlare dellโ€™albero della vita originale che si trova, in un parco, al centro della cittร  e dร  dodici raccolti. E quando sappiamo che il giorno per Gesรน conta dodici ore (Gv 11,9) capiamo che i nostri due miracoli non sono semplici gesti di misericordia, ma che nascondono una rivelazione: essendo giunto il tempo, lโ€™umanitร  peccatrice (Gen 3,12) รจ liberata dai suoi mali. Gli uomini non possono fare nulla per lei, e lo riconoscono (v. 35), ma per Dio nulla รจ impossibile (Lc 1,37). Gesรน non chiede che due cose: โ€œNon temere, continua solo ad aver fedeโ€ (v. 36).

XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B.

 

 

DOMENICA DELLA XII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B. (Mc 4.35-41) 23 GIUGNO 2024

DOMENICA DELLA XII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B-

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 4,35-41)

In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซPassiamo allโ€™altra rivaยป. E, congedata la folla, lo presero con sรฉ, cosรฌ comโ€™era, nella barca. Cโ€™erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: ยซMaestro, non tโ€™importa che siamo perduti?ยป.
Si destรฒ, minacciรฒ il vento e disse al mare: ยซTaci, calmati!ยป. Il vento cessรฒ e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: ยซPerchรฉ avete paura? Non avete ancora fede?ยป.
E furono presi da grande timore e si dicevano lโ€™un lโ€™altro: ยซChi รจ dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?ยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

โ€œlo svegliarono e gli dissero: ยซMaestro, non tโ€™importa che siamo perduti?ยป. Si destรฒ, minacciรฒ il vento e disse al mare: ยซTaci, calmati!ยป. Il vento cessรฒ e ci fu grande bonaccia.โ€ Mc 4,38
Il lago di Tiberiade รจ cosรฌ grande che ai tempi di Gesรน lo chiamavano โ€œmareโ€. La sua posizione รจ tale che, quando si scatena un temporale, รจ forte tempesta in furioso accavallarsi di onde.
Cosรฌ comprendiamo la preoccupazione dei discepoli che, con un malcelato senso di rimprovero, dicono al Signore: โ€œNon tโ€™importa che siamo perduti?โ€ Il loro Maestro, infatti, sembrava insensibile alla gravitร  della situazione, oppresso da un sonno pesante dopo una giornata di fatica missionaria. Ma, immediatamente presente a sรฉ e a quel che stava capitando, sgrida il vento e impone al mare di quietarsi.
Immediatamente tutto intorno si placa in serena bonaccia.
Poco prima Marco aveva scritto che i suoi discepoli lโ€™avevano preso cosรฌ comโ€™era sulla barca. Certo doveva essere affaticato e la sua stessa tunica bianca non era stirata e splendenteโ€ฆ Eโ€™ il Gesรน pienamente uomo che camminava con loro e condivideva tutto coi suoi: anche disagi climatici e stanchezze. Ma proprio ora, in quel vederlo immediatamente desto minacciare il vento e imporsi al mare sgridandolo forte, prende risalto la sua forza divina.
La violenza della natura in burrasca non รจ un fatto da poco. Qui รจ come unโ€™ombra gigantesca che viene immediatamente divorata dalla luce del potere di Cristo: il potere di un uomo che รจ pienamente uomo, ma allo stesso tempo non cessa di essere Dio e di manifestarlo quando le vicende della vita chiedono il suo intervento che sempre รจ amore.

Signore, grazie perchรฉ tu sempre mi afferri e mi stupisci per questa Tua identitร  di Dio e di uomo in cui รจ lโ€™Amore, solo lโ€™Amore a dettare legge, una legge che รจ SALVEZZA.

โ€œNellโ€™atto di fede cโ€™รจ sempre un momento in cui bisogna chiudere gli occhi e buttarsi in acqua con cuore intrepido e senza garanzia apparente.โ€ Paul Claudel.

DOMENICA DELLA XI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B. Mc 4.26-34. 16 GIUGNO 2024

DOMENICA DELLA XI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B.

O Padre, che a piene mani semini nel nostro cuore il germe della veritร  e della grazia,
faโ€™ che lo accogliamo con umile fiducia e lo coltiviamo con pazienza evangelica

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 4,26-34)

In quel tempo, Gesรน diceva [alla folla]: ยซCosรฌ รจ il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto รจ maturo, subito egli manda la falce, perchรฉ รจ arrivata la mietituraยป.
Diceva: ยซA che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? รˆ come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, รจ il piรน piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa piรน grande di tutte le piante dellโ€™orto e fa rami cosรฌ grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombraยป.
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Gesรน fa un paragone molto semplice, indicando il seme che un uomo getta nel terreno. โ€œDorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto รจ maturo, subito egli manda la falce, perchรฉ รจ arrivata la mietituraโ€.
Una spiegazione perfetta e chiarificatrice che ci permette di comprendere lโ€™azione della Grazia di Dio in noi, quando perรฒ desideriamo vivere in Dio, compiendo la sua Volontร  e disponendoci docilmente nel compiere quanto il Signore ci chiede nel Vangelo.
I credenti non si rendono conto dellโ€™elevatezza spirituale che hanno raggiunto perchรฉ non vedono materialmente la Grazia di Dio, ma cresce in essi perchรฉ osservano la Parola di Dio. Questo รจ il punto che cambia tutto.
La Grazia di Dio aumenta in noi non perchรฉ la pretendiamo, ma ci arriva proporzionatamente alle buone opere che compiamo, agli aiuti che diamo agli altri, anche alla Chiesa e allโ€™apostolato per far conoscere Gesรน e la Madonna.
Il seme cresce indipendentemente dalla volontร  dellโ€™uomo che lโ€™aveva seminato, il Regno di Dio in noi si sviluppa anche se non ci pensiamo ma osserviamo quanto Lui ci indica e che corrisponde a quanto di meglio รจ presente nel mondo e che puรฒ conoscere un uomo.

DOMENICA DELLA XI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B.

 

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 3,20-35)

In quel tempo, Gesรน entrรฒ in una casa e di nuovo si radunรฒ una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: ยซรˆ fuori di sรฉยป.
Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: ยซCostui รจ posseduto da Beelzebรนl e scaccia i demรฒni per mezzo del capo dei demรฒniยป.
Ma egli li chiamรฒ e con parabole diceva loro: ยซCome puรฒ Satana scacciare Satana? Se un regno รจ diviso in se stesso, quel regno non potrร  restare in piedi; se una casa รจ divisa in se stessa, quella casa non potrร  restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed รจ diviso, non puรฒ restare in piedi, ma รจ finito. Nessuno puรฒ entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrร  saccheggiargli la casa.
In veritร  io vi dico: tutto sarร  perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrร  bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarร  perdonato in eterno: รจ reo di colpa eternaยป. Poichรฉ dicevano: ยซรˆ posseduto da uno spirito impuroยป.
Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: ยซEcco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercanoยป. Ma egli rispose loro: ยซChi รจ mia madre e chi sono i miei fratelli?ยป. Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: ยซEcco mia madre e i miei fratelli! Perchรฉ chi fa la volontร  di Dio, costui per me รจ fratello, sorella e madreยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Gli scribi, accecati nella loro opposizione al Signore, diffondono la voce che Gesรน ha potere sui demoni perchรฉ egli รจ sottomesso a Beelzebul. Davanti a tali dicerie, il Signore vuole insegnare ai suoi discepoli lโ€™importanza della comunione: il regno che รจ venuto a stabilire sulla terra non vacillerร  e non perderร  la sua virtรน, se essi rimarranno uniti. Approfittiamo di questo insegnamento per esaminare il nostro atteggiamento di fronte alle azioni del prossimo, e in particolare se si tratta di membri della Chiesa. Pensiamo per esempio che i giudizi inutili โ€“ e talvolta temerari -, i dubbi senza motivo o i commenti negativi sulle intenzioni degli altri infrangono lโ€™unitร  e la comunione della Chiesa. Noi dobbiamo avere, al contrario, un grande amore per lโ€™unitร , nella diversitร  legittima che si riscontra nel popolo di Dio. Anche se siamo tutti molto diversi, il nostro amore per la Chiesa saprร  passare sopra questa diversitร . Se ci orientiamo veramente verso la santitร , lottando nel cammino che Dio stabilisce per ognuno di noi, perchรฉ non dovremmo essere uniti? E, se vediamo dei difetti negli altri, il nostro atteggiamento sarร  di comprensione piena di misericordia, cercando di aiutarli a superarli. Abbiamo quindi bisogno di una grande rettitudine e umiltร , per evitare la posizione di coloro che โ€“ come quelli che accusano il Signore di essere posseduto da uno spirito immondo โ€“ interpretano male lโ€™opera degli altri e rifiutano per principio di riconoscere lโ€™azione di Dio nelle iniziative altrui.

 

IX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 14,12-16.22-26) 2 GIUGNO 2024 SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

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TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 14,12-16.22-26)

Il primo giorno degli ร€zzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesรน: ยซDove vuoi che andiamo a preparare, perchรฉ tu possa mangiare la Pasqua?ยป.
Allora mandรฒ due dei suoi discepoli, dicendo loro: ยซAndate in cittร  e vi verrร  incontro un uomo con una brocca dโ€™acqua; seguitelo. Lร  dove entrerร , dite al padrone di casa: โ€œIl Maestro dice: Dovโ€™รจ la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?โ€. Egli vi mostrerร  al piano superiore una grande sala, arredata e giร  pronta; lรฌ preparate la cena per noiยป.
I discepoli andarono e, entrati in cittร , trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitรฒ la benedizione, lo spezzรฒ e lo diede loro, dicendo: ยซPrendete, questo รจ il mio corpoยป. Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: ยซQuesto รจ il mio sangue dellโ€™alleanza, che รจ versato per molti. In veritร  io vi dico che non berrรฒ mai piรน del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrรฒ nuovo, nel regno di Dioยป.
Dopo aver cantato lโ€™inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Parola del Signore.

Sequenza
[Sion, loda il Salvatore,
la tua guida, il tuo pastore
con inni e cantici.
Impegna tutto il tuo fervore:
egli supera ogni lode,
non vi รจ canto che sia degno.
Pane vivo, che dร  vita:
questo รจ tema del tuo canto,
oggetto della lode.
Veramente fu donato
agli apostoli riuniti
in fraterna e sacra cena.
Lode piena e risonante,
gioia nobile e serena
sgorghi oggi dallo spirito.
Questa รจ la festa solenne
nella quale celebriamo
la prima sacra cena.
รˆ il banchetto del nuovo Re,
nuova Pasqua, nuova legge;
e lโ€™antico รจ giunto a termine.
Cede al nuovo il rito antico,
la realtร  disperde lโ€™ombra:
luce, non piรน tenebra.
Cristo lascia in sua memoria
ciรฒ che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo.
Obbedienti al suo comando,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza.
รˆ certezza a noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino.
Tu non vedi, non comprendi,
ma la fede ti conferma,
oltre la natura.
รˆ un segno ciรฒ che appare:
nasconde nel mistero
realtร  sublimi.
Mangi carne, bevi sangue;
ma rimane Cristo intero
in ciascuna specie.
Chi ne mangia non lo spezza,
nรฉ separa, nรฉ divide:
intatto lo riceve.
Siano uno, siano mille,
ugualmente lo ricevono:
mai รจ consumato.
Vanno i buoni, vanno gli empi;
ma diversa ne รจ la sorte:
vita o morte provoca.
Vita ai buoni, morte agli empi:
nella stessa comunione
ben diverso รจ lโ€™esito!
Quando spezzi il sacramento
non temere, ma ricorda:
Cristo รจ tanto in ogni parte,
quanto nellโ€™intero.
รˆ diviso solo il segno
non si tocca la sostanza;
nulla รจ diminuito
della sua persona.
Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non devโ€™essere gettato.
Con i simboli รจ annunziato,
in Isacco dato a morte,
nellโ€™agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.
Buon pastore, vero pane,
o Gesรน, pietร  di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.
Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.

RIFLESSIONI

Gesรน ci ha promesso di stare con noi fino alla fine del mondo (Mt 28,20). Egli ha mantenuto la sua parola in molti modi. Egli รจ con noi nella sua parola, che รจ sempre una parola viva e santa, che conduce al Padre chi ad essa si affida. Egli รจ presente, ancora di piรน, nel sacramento del suo corpo e del suo sangue. E ciรฒ merita certo una festa. Questo sacramento ci colma, innanzi tutto perchรฉ fa arrivare fino a noi l'โ€incarnazioneโ€ del Verbo divino: Dio continua a venire per restare. Non ci abbandonerร  piรน. In secondo luogo, questo sacramento ci nutre: alimenta in noi quella vita divina che รจ la nostra vera vita, poichรฉ รจ eterna. Questo sacramento, infine, ci fa vedere, sotto forma di pane e di vino, colui che gli apostoli hanno visto, ma, proprio come Gesรน di Nazaret non era visto da tutti come il Messia, il sacramento del suo corpo e del suo sangue non convince tutti. Per chi si ferma alle apparenze, tale sacramento non costituisce una prova, poichรฉ ciรฒ che si vede non basta. Infatti si vede solo ciรฒ che si lascia vedere. Per il credente invece, cioรจ per chi si lascia raggiungere dallโ€™amore di Dio, questo sacramento รจ il piรน grande fra i segni, il segno che mette in comunione con Gesรน stesso. Il credente รจ da esso trasfigurato, il suo peccato รจ purificato, grazie ad esso pregusta il banchetto promesso: quello delle nozze del Figlio.

 

 

VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B LA SANTISSIMA TRINITAโ€™ (Mt 28.16-20) 26 MAGGIO 2024

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TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 28,16-20)

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesรน aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi perรฒ dubitarono. Gesรน si avvicinรฒ e disse loro: ยซA me รจ stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciรฒ che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondoยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Il Nuovo Testamento fonda lโ€™universalitร  della missione nello speciale rapporto che Gesรน risorto ha con ogni uomo.
Il Vangelo devโ€™essere annunciato a ogni uomo, perchรฉ Gesรน รจ la veritร  dellโ€™uomo, ha ricevuto dal Padre ogni potere in cielo e in terra, perchรฉ ha fatto la volontร  del Padre fino alla morte aprendo cosรฌ per ogni uomo la via verso la pienezza della vita. Di qui le caratteristiche della missione:
โ€“ la forza che lโ€™anima รจ lo Spirito Santo che da Gesรน risorto viene promesso e trasmesso ai discepoli, come principio della vita nuova, che deve essere annunciata e comunicata a ogni uomo;
โ€“ il contenuto della missione รจ la sequela di Cristo, lโ€™obbedienza al Vangelo, lโ€™osservanza dei comandi di Gesรน, lโ€™adesione battesimale alla vita del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, il distacco dalla vita incredula, implorando e accogliendo la remissione dei peccati;
โ€“ la speranza che sostiene i missionari nelle fatiche e nelle difficoltร  รจ la certezza che Gesรน รจ sempre con loro sino alla fine del mondo .

 

 

DOMENICA DI PENTECOSTE ANNO B (Gv 15.26-27.16.12-15) 19 MAGGIO 2024

 

DOMENICA DI PENTECOSTE ANNO B (Gv 15.26-27.16.12-15) 19 MAGGIO 2024

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 15,26-27;16,12-15)

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซQuando verrร  il Parร clito, che io vi manderรฒ dal Padre, lo Spirito della veritร  che procede dal Padre, egli darร  testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perchรฉ siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrร  lui, lo Spirito della veritร , vi guiderร  a tutta la veritร , perchรฉ non parlerร  da se stesso, ma dirร  tutto ciรฒ che avrร  udito e vi annuncerร  le cose future. Egli mi glorificherร , perchรฉ prenderร  da quel che รจ mio e ve lo annuncerร . Tutto quello che il Padre possiede รจ mio; per questo ho detto che prenderร  da quel che รจ mio e ve lo annuncerร ยป. Parola del Signore.

+

Sequenza
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.Consolatore perfetto,
ospite dolce dellโ€™anima,
dolcissimo sollievo.Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.O luce beatissima,
invadi nellโ€™intimo
il cuore dei tuoi fedeli.Senza la tua forza,
nulla รจ nellโ€™uomo,
nulla senza colpa.Lava ciรฒ che รจ sรณrdido,
bagna ciรฒ che รจ รกrido,
sana ciรฒ che sรกnguina.Piega ciรฒ che รจ rigido,
scalda ciรฒ che รจ gelido,
drizza ciรฒ che รจ sviato.Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.Dona virtรน e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.

RIFLESSIONI

Persona divina che diffonde nel mondo la possibilitร  di imitare Cristo, dando Cristo al mondo e facendolo vivere in noi.
Nellโ€™insegnamento e nellโ€™opera di Cristo, nulla รจ piรน essenziale del perdono. Egli ha proclamato il regno futuro del Padre come regno dellโ€™amore misericordioso. Sulla croce, col suo sacrificio perfetto, ha espiato i nostri peccati, facendo cosรฌ trionfare la misericordia e lโ€™amore mediante โ€“ e non contro โ€“ la giustizia e lโ€™ordine. Nella sua vittoria pasquale, egli ha portato a compimento ogni cosa. Per questo il Padre si compiace di effondere, per mezzo del Figlio, lo Spirito di perdono. Nella Chiesa degli apostoli il perdono viene offerto attraverso i sacramenti del battesimo e della riconciliazione e nei gesti della vita cristiana.
Dio ha conferito al suo popolo una grande autoritร  stabilendo che la salvezza fosse concessa agli uomini per mezzo della Chiesa!
Ma questa autoritร , per essere conforme al senso della Pentecoste, deve sempre essere esercitata con misericordia e con gioia, che sono le caratteristiche di Cristo, che ha sofferto ed รจ risorto, e che esulta eternamente nello Spirito Santo.

DOMENICA DI PENTECOSTE ANNO B (Gv 15.26-27.16.12-15) 19 MAGGIO 2024

DOMENICA DELLA VII SETTIMANA DI PASQUA ANNO B ASCENSIONE DEL SIGNORE (Mc 16.15-20) 12 MAGGIO 2024

DOMENICA DELLA VII SETTIMANA DI PASQUA ANNO B ASCENSIONE DEL SIGNORE (Mc 16.15-20) 12 MAGGIO 2024

DOMENICA DELLA VII SETTIMANA DI PASQUA ANNO B ASCENSIONE

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 16,15-20)

In quel tempo, [Gesรน apparve agli Undici] e disse loro: ยซAndate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederร  e sarร  battezzato sarร  salvato, ma chi non crederร  sarร  condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demรฒni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherร  loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guarirannoยป.
Il Signore Gesรน, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

La missione della Chiesa รจ presieduta da Gesรน Cristo risorto, salito al cielo e intronizzato Signore alla destra del Padre. Lโ€™ascensione e lโ€™invio degli apostoli sono inseparabili. Tra gli undici (Giuda il traditore ha seguito un altro cammino), inviati da Gesรน e beneficiari della sua promessa fedele e potente, si trovano anche i successori degli apostoli e la Chiesa intera. Gesรน ci invia, ci accompagna e ci dร  la forza. Noi non siamo dei volontari spontanei, ma degli inviati. Appoggiandoci su Gesรน Cristo vincitore della morte, possiamo obbedire quotidianamente al suo ordine di missione nella serenitร  e nella speranza.
Gli apostoli sono i messaggeri di una Parola che tocca lโ€™uomo nel centro della sua vita. Il Vangelo, affidato alla Chiesa, ci dร  una risposta definitiva: se crediamo, siamo salvati, se rifiutiamo di credere o alziamo le spalle, siamo perduti. Attraverso la fede, che รจ il sรฌ dato dallโ€™uomo a Dio, noi riceviamo la vita.
Il Signore conferma la predicazione degli apostoli con molti segni; e segni accompagnano anche i credenti. Attraverso questi segni, diversi e coestesi alla missione della Chiesa, Dio vuole garantire la sua azione in coloro che egli ha inviato e invita tutti gli uomini ad abbandonare ciรฒ che รจ visibile e quindi attraente per il mistero della salvezza.

 

 

V DOMENICA DI PASQUA ANNO B (Gv 15.1-8) 28 APRILE 2024

V DOMENICA DI PASQUA ANNO B (Gv 15.1-8) 28 APRILE 2024

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 15,1-8)

In quel tempo, disse Gesรน ai suoi discepoli: ยซIo sono la vite vera e il Padre mio รจ lโ€™agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perchรฉ porti piรน frutto. Voi siete giร  puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non puรฒ portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, cosรฌ neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perchรฉ senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarร  fatto. In questo รจ glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoliยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Nei discorsi di addio del Vangelo secondo san Giovanni (capitoli 13-17) lโ€™evangelista prende spunto dalle parole di Gesรน per riflettere, con il carisma che gli รจ proprio, sulla vita dei credenti dal tempo dellโ€™Ascensione al ritorno del Signore. Egli si riconosce talmente legato al Signore attraverso lo Spirito di Dio che parla ai suoi ascoltatori e ai suoi lettori usando l'โ€ioโ€ di Cristo. Per mezzo della sua voce, il Signore rivela a coloro che credono in lui qual รจ la loro situazione, ordinando loro di agire in modo giusto.
รˆ durante la festa liturgica delle domeniche che vanno da Pasqua alla Pentecoste che la Chiesa propone alla lettura questi discorsi, per mostrare ai credenti cosโ€™รจ infine importante per la loro vita. Attraverso un paragone, il Signore ci rivela oggi che tutti quelli che gli sono legati mediante la fede vivono in vera simbiosi. Come i tralci della vite, che sono generati e nutriti dalla vite stessa, noi cristiani siamo legati in modo vitale a Gesรน Cristo nella comunitร  della Chiesa. Vi sono molte condizioni perchรฉ la forza vitale e la grazia di Cristo possano portare i loro frutti nella nostra vita: ogni tralcio deve essere liberato dai germogli superflui, deve essere sano e reagire in simbiosi fertile con la vite.
Per mezzo del battesimo, Cristo ci ha accolti nella sua comunitร . E noi siamo stati liberati dai nostri peccati dalla parola sacramentale di Cristo. La grazia di Cristo non puรฒ agire in noi che nella misura in cui noi la lasciamo agire. La Provvidenza divina veglierร  su di noi e si prenderร  cura di noi se saremo pronti. Ma noi non daremo molti frutti se non restando attaccati alla vite per tutta la vita. Cioรจ: se viviamo coscienziosamente la nostra vita come membri della Chiesa di Cristo. Poichรฉ, agli occhi di Dio, ha valore duraturo solo ciรฒ che รจ compiuto in seno alla comunitร , con Gesรน Cristo e nel suo Spirito: โ€œSenza di me non potete far nullaโ€. Chi lโ€™ha riconosciuto, puรฒ pregare Dio di aiutarlo affinchรฉ la sua vita sia veramente fertile nella fede e nellโ€™amore

 

 

IV DOMENICA DI PASQUA ANNO B (Gv 10.11-18) 21 APRILE 2024

IV DOMENICA DI PASQUA ANNO B (Gv 10.11-18) 21 APRILE 2024

IV DOMENICA DI PASQUA ANNO B (Gv 10.11-18) 21 APRILE 2024

IV DOMENICA DI PASQUA ANNO B (Gv 10.11-18) 21 APRILE 2024

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 10,11-18)

In quel tempo, Gesรน disse: ยซIo sono il buon pastore. Il buon pastore dร  la propria vita per le pecore. Il mercenario โ€“ che non รจ pastore e al quale le pecore non appartengono โ€“ vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perchรฉ รจ un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, cosรฌ come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perchรฉ io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo รจ il comando che ho ricevuto dal Padre mioยป. Parola del Signore.

RIFLEIV DOMENICA DI PASQUA ANNO B (Gv 10.11-18) 21 APRILE 2024SSIONI

Gesรน รจ il dono del Padre.
Chi รจ veramente Gesรน?
Niente come lโ€™antitesi tra il Buon Pastore e il mercenario ce lo fa capire.
In cosa si differenziano radicalmente le due figure?
Non certo per il ruolo che, allโ€™apparenza, sembra il medesimo. Li oppone e li divide la natura intima del rapporto con le pecore: la non appartenenza per il mercenario e lโ€™appartenenza per il pastore. Se le pecore non ti appartengono te ne vai quando arriva il lupo e le lasci alla sua mercรฉ.
Se sei un mercenario non tโ€™importa delle pecore e non ti importa perchรฉ non le conosci. Non le conosci โ€œper esperienzaโ€, non le conosci per amore: esse non sono tue.
E da che cosa si vede se sono tue? Che dai la vita per loro. Gesรน dร  la vita per noi. รˆ lui che ce la dร , tiene a precisare, nessuno gliela toglie. Lui, solo lui, ha il potere di offrire la sua vita e di riprenderla di nuovo. In questo sta la sua autorevolezza, nel potere dellโ€™impotenza, a cui Dio nella morte si รจ volontariamente esposto.
Gli uomini possono seguire Gesรน solo in forza di questa sua autorevolezza. Per essa ne conoscono la voce, subiscono il fascino della sua Presenza, si dispongono alla sequela. Solo nel vivere questa appartenenza il cristiano diventa a sua volta autorevole, cioรจ capace di incontrare lโ€™altro, di amarlo e di dar la sua vita per lui. Lโ€™appartenenza fa essere eco fragile e tenace della sua Presenza e suscita la nostalgia di poterlo incontrare.

 

 

III DOMENICA DI PASQUA ANNO B. (Lc 24,35-48) 14 APRILE 2024

III DOMENICA DI PASQUA ANNO B. (Lc 24,35-48) 14 APRILE 2024

III DOMENICA DI PASQUA ANNO B. (Lc 24,35-48) 14 APRILE 2024

III DOMENICA DI PASQUA ANNO B. (Lc 24,35-48) 14 APRILE 2024

III DOMENICA DI PASQUA ANNO B. (Lc 24,35-48) 14 APRILE 2024

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 24,35-48)

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da รˆmmaus] narravano ciรฒ che era accaduto lungo la via e come lโ€™avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesรน in persona stette in mezzo a loro e disse: ยซPace a voi!ยป. Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: ยซPerchรฉ siete turbati, e perchรฉ sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io hoยป. Dicendo questo, mostrรฒ loro le mani e i piedi.
Ma poichรฉ per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: ยซAvete qui qualche cosa da mangiare?ยป. Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiรฒ davanti a loro.
Poi disse: ยซSono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosรจ, nei Profeti e nei Salmiยป. Allora aprรฌ loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: ยซCosรฌ sta scritto: il Cristo patirร  e risorgerร  dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoniยป. Parola del Signore.

III DOMENICA DI PASQUA ANNO B. (Lc 24,35-48) 14 APRILE 2024

RIFLESSIONI

Gesรน, venendo nel mondo, aveva come scopo ultimo della sua vita la salvezza dellโ€™umanitร . Per questo, oltre che preoccuparsi di operare la salvezza degli uomini per mezzo della sua passione, morte e risurrezione, provvide a far giungere la salvezza a tutti i popoli della terra per mezzo dellโ€™opera della Chiesa. A tale scopo, fin dallโ€™inizio della sua vita pubblica, si scelse dei discepoli perchรฉ stessero con lui, perchรฉ, vivendo con lui, seguendo i suoi esempi e le sue istruzioni, fossero formati per diventare suoi testimoni qualificati tra le genti. Gesรน li formรฒ innanzitutto alla sottomissione alla volontร  del Padre, cioรจ allโ€™amore della croce e allo svuotamento di se stessi (Mt 16,24-25) e li consacrรฒ alla salvezza delle anime (Gv 17,18-20). Apparendo ai suoi apostoli, dopo la sua risurrezione, Gesรน completรฒ la formazione e lโ€™insegnamento dato ai suoi discepoli; rivelando loro la veritร  del Vangelo, dette una pratica dimostrazione della realtร  della vita eterna. Aprรฌ in tal modo le loro menti alla comprensione delle Scritture e dei suoi insegnamenti, per renderli suoi testimoni autentici (cf. At 2,21-22), perchรฉ per mezzo loro la sua salvezza arrivasse a tutti gli uomini. Ogni cristiano oggi รจ chiamato a diventare un testimone autentico di Gesรน, rivivendo in se stesso il mistero pasquale. La sua formazione cristiana รจ completa quando la sua vita si apre generosamente allโ€™opera di evangelizzazione e di salvezza dei fratelli.

III DOMENICA DI PASQUA ANNO B. (Lc 24,35-48) 14 APRILE 2024

II DOMENICA DI PASQUA O DELLA DIVINA MISERICORDIA ANNO B (Gv 20,19-31) 7 APRILE 2024

II DOMENICA DI PASQUA O DELLA DIVINA MISERICORDIA ANNO B (Gv 20,19-31) 7 APRILE 2024

II DOMENICA DI PASQUA O DELLA DIVINA MISERICORDIA ANNO B (Gv 20,19-31) 7 APRILE 2024

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 20,19-31)

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesรน, stette in mezzo e disse loro: ยซPace a voi!ยป. Detto questo, mostrรฒ loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesรน disse loro di nuovo: ยซPace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voiยป. Detto questo, soffiรฒ e disse loro: ยซRicevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiยป.
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dรฌdimo, non era con loro quando venne Gesรน. Gli dicevano gli altri discepoli: ยซAbbiamo visto il Signore!ยป. Ma egli disse loro: ยซSe non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credoยป.
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e cโ€™era con loro anche Tommaso. Venne Gesรน, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: ยซPace a voi!ยป. Poi disse a Tommaso: ยซMetti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!ยป. Gli rispose Tommaso: ยซMio Signore e mio Dio!ยป. Gesรน gli disse: ยซPerchรฉ mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!ยป.
Gesรน, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perchรฉ crediate che Gesรน รจ il Cristo, il Figlio di Dio, e perchรฉ, credendo, abbiate la vita nel suo nome. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Dopo la morte di Cristo, gli apostoli rimasero soli. Ebbero paura al punto di rinchiudersi per il timore delle persone malevoli. Avevano vissuto tre lunghi anni con il Maestro, ma non lโ€™avevano capito, al punto che Cristo dovette rimproverarli seriamente (Lc 24,25). Non lโ€™avevano capito perchรฉ il loro modo di pensare restava troppo terra terra. Vedendo Cristo impotente e senza coscienza sulla sua croce, essi avevano gettato tuttโ€™intorno sguardi impauriti, dimenticando ciรฒ che era stato detto loro: โ€œVi vedrรฒ di nuovo, e il vostro cuore si rallegrerร  e nessuno vi potrร  togliere la vostra gioiaโ€ (Gv 16,22). Ed ancora: โ€œVoi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!โ€ (Gv 16,33).
I discepoli si rallegrarono al vedere Cristo, furono rassicurati dalle sue parole: โ€œPace a voi! Ricevete lo Spirito Santo!โ€. Ma essi dovettero attendere la Pentecoste perchรฉ lo Spirito Santo venisse a purificare i loro spiriti e i loro cuori, a dare loro il coraggio di proclamare la gloria di Dio, di portare la buona novella agli stranieri e di infondere coraggio ai loro seguaci. Dio si รจ riavvicinato agli uomini ed essi si sono rimessi nelle sue mani, per mezzo di Cristo e dello Spirito Santo.
Concedendo agli apostoli il potere di rimettere i peccati, Cristo ha detto loro: โ€œRicevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessiโ€ (Gv 20,22-23). Come Cristo ha fatto con gli apostoli, cosรฌ il vescovo, imponendo le mani ai sacerdoti che vengono ordinati, trasmette oggi il potere dello Spirito Santo, che permette loro di dispensare i sacramenti e, attraverso di essi, di assolvere i peccati. Ogni sacramento, non solo evoca il ricordo di Cristo, ma รจ Cristo in persona, che agisce immediatamente per salvare lโ€™uomo. Nel dispensare i sacramenti, la Chiesa si mette in un certo senso ai piedi della croce per portare la salvezza ai credenti. Come potrebbe quindi dimenticare la fonte dalla quale scaturiscono le grazie di salvezza che sgorgano dalle sue mani?
Dio realizzerร  il suo piรน grande desiderio, renderร  lโ€™uomo felice se egli lo vorrร , se risponderร  โ€œsรฌโ€ al Padre che gli offre la gioia, a Cristo che gli porta la salvezza, allo Spirito Santo che gli serve da guida.
Dio non impone il suo amore agli uomini. Egli attende che lโ€™uomo stesso faccia un passo in avanti. Dio salva chi si apre a lui per mezzo della fede, della speranza e dellโ€™amore. Dio si avvicina, e anche lโ€™uomo deve avvicinarsi a lui. Allora Dio e lโ€™uomo si incontrano sullo stesso cammino, in Cristo, nella sua Chiesa.
Cristo non รจ solo uomo, nรฉ solo Dio. รˆ Dio e uomo allo stesso tempo; grazie a questa duplice natura, egli รจ come un ponte teso tra lโ€™umanitร  e Dio. Questo ponte sarebbe rimasto deserto โ€“ nรฉ gli uomini nรฉ Dio vi avrebbero messo piede โ€“ se la causa della discordia e della separazione โ€“ il peccato โ€“ non fosse stata soppressa. Il sacrificio offerto a Dio da Cristo ha cancellato le colpe passate, presenti e future. โ€œEgli ha fatto questo una volta per tutte, offrendo se stessoโ€ (Eb 7,27). Da allora gli uomini possono โ€œper mezzo di lui accostarsi a Dioโ€ fiduciosi del fatto che โ€œegli resta sempreโ€ (Eb 7,25).
Cosรฌ, per la sua natura prodigiosa e il suo sacrificio completo, Cristo รจ il solo Intercessore e Sacerdote Supremo. In Cristo, gli uomini ritornano al Padre. In Cristo il Padre rivela agli uomini lโ€™amore che egli porta loro.
รˆ sempre piรน facile avvicinarsi a Dio prendendo la mano caritatevole che il Padre tende allโ€™uomo per aiutarlo a seguire Cristo, nostro Redentore. Tale รจ il senso del salmo che evoca lโ€™uomo miserabile il cui grido giunse fino agli orecchi del Signore, e che fu liberato dai suoi mali.

 

 

DOMENICA DI PASQUA โ€“ RISURREZIONE DEL SIGNORE (ANNO B). (Gv 20.1-9) 31 MARZO 2024

DOMENICA DI PASQUA โ€“ RISURREZIONE DEL SIGNORE (ANNO B). (Gv 20.1-9) 31 MARZO 2024

DOMENICA DI PASQUA - RISURREZIONE DEL SIGNORE (ANNO B). (Gv 20.1-9) 31 MARZO 2024

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 20,1-9)

Il primo giorno della settimana, Maria di Mร gdala si recรฒ al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andรฒ da Simon Pietro e dallโ€™altro discepolo, quello che Gesรน amava, e disse loro: ยซHanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove lโ€™hanno posto!ยป.
Pietro allora uscรฌ insieme allโ€™altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma lโ€™altro discepolo corse piรน veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinรฒ, vide i teli posati lร , ma non entrรฒ.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrรฒ nel sepolcro e osservรฒ i teli posati lร , e il sudario โ€“ che era stato sul suo capo โ€“ non posato lร  con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrรฒ anche lโ€™altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioรจ egli doveva risorgere dai morti. Parola del Signore.

***

Sequenza
Alla vittima pasquale,
sโ€™innalzi oggi il sacrificio di lode.
Lโ€™Agnello ha redento il suo gregge,
lโ€™Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.ยซRaccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?ยป.
ยซLa tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, รจ risorto:
precede i suoi in Galileaยป.Sรฌ, ne siamo certi:
Cristo รจ davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietร  di noi.

***

PASQUA DI RESURREZIONE IN VERSI E IN RIMA. Mt 28, 1-10; Mc 16,1-11; Lc 24, 1-12; Gv 20, 1-18

La corsa delle donne in quel giorno lontanoโ€ฆEโ€™ quella che ancor oggi ti fa esser cristiano, perchรฉ รจ su quellโ€™annuncio dato con il fiatone che reggerร  per sempre la nostra religioneโ€ฆ
Sotto la croce, a voi, vi han visto tutti in faccia! Ma lo sapete o no che รจ a noi che dan la caccia? Solo le vostre anime pensate siano meste? Ma se pedinan voi cadran le nostre teste!
Calmati, e non essere cosรฌ duro e impulsivo, lascia loro spiegare questo improvviso arrivo; se son giunte a questโ€™ora, e son cosรฌ eccitateโ€ฆche cosa รจ mai successo? Avanti, su, spiegate!
Parla tu , Maddalena, tu devi raccontare quello che abbiamo visto stamani allโ€™albeggiare; ma tutti voi tacete, sedetevi qui intornoโ€ฆ, non sarร  piรน lo stesso dopo codesto giorno.
Vedemmo il grande masso di lato, ribaltato! Le bende lรฌ per terra, il sudario ripiegatoโ€ฆ Fratelli siate forti, tenetevi i ginocchiโ€ฆ Perchรฉ il sepolcro vuoto han visto i nostri occhi!
E cโ€™erano due Angeli Splendenti tra gli ulivi: โ€“ Non cercate tra i morti colui che รจ tra i vivi! Lui aveva detto un giorno che era necessario morire, esser sepolto avvolto nel sudario.
Capite adesso il nostro tanto eccitato arrivo? Che gioia dirvi che Gesรน รจ risorto! Eโ€™ vivo! Ma un silenzio di gelo seguรฌ queste parole, le donne si sentiranno tremendamente soleโ€ฆ Poi la voce di Pietro infine sciolse i cuori:- Voglio andare a vedereโ€“ e uscรฌ subito fuori. Giovanni balzรฒ in piedi, fu come fulminato:
โ€œGesรน! Ne ero sicuro!โ€, e corse a perdifiato.

RIFLESSIONI

Che cosโ€™รจ che fa correre lโ€™apostolo Giovanni al sepolcro? Egli ha vissuto per intero il dramma della Pasqua, essendo molto vicino al suo maestro. Ci sembra perciรฒ inammissibile unโ€™affermazione del genere: โ€œNon avevano infatti ancora compreso la Scritturaโ€. Eppure era proprio cosรฌ: non meravigliamoci allora di constatare lโ€™ignoranza attuale, per molti versi simile. Il mondo di Dio, i progetti di Dio sono cosรฌ diversi che ancor oggi succede che anche chi รจ piรน vicino a Dio non capisca e si stupisca degli avvenimenti.
โ€œVide e credetteโ€. Bastava un sepolcro vuoto perchรฉ tutto si risolvesse? Credo che non fu cosรฌ facile. Anche nel momento delle sofferenze piรน dure, Giovanni rimane vicino al suo maestro. La ragione non comprende, ma lโ€™amore aiuta il cuore ad aprirsi e a vedere. รˆ lโ€™intuizione dellโ€™amore che permette a Giovanni di vedere e di credere prima di tutti gli altri. La gioia di Pasqua matura solo sul terreno di un amore fedele. Unโ€™amicizia che niente e nessuno potrebbe spezzare. รˆ possibile? Io credo che la vita ci abbia insegnato che soltanto Dio puรฒ procurarci ciรฒ. รˆ la testimonianza che ci danno tutti i gulag dellโ€™Europa dellโ€™Est e che riecheggia nella gioia pasquale alla fine del nostro millennio.

DOMENICA DELLE PALME ANNO B (Mc 14.1-15.47) 24 MARZO 2024

Testo:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 11,1-10)

Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bรจtfage e Betร nia, presso il monte degli Ulivi, Gesรน mandรฒ due dei suoi discepoli e disse loro: ยซAndate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno รจ ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirร : โ€œPerchรฉ fate questo?โ€, rispondete: โ€œIl Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderร  qui subitoโ€ยป.
Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: ยซPerchรฉ slegate questo puledro?ยป. Ed essi risposero loro come aveva detto Gesรน. E li lasciarono fare.
Portarono il puledro da Gesรน, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salรฌ sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano:
ยซOsanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Osanna nel piรน alto dei cieli!ยป. Parola del Signore.

***

TESTO:-
Passione di nostro Signore Gesรน Cristo secondo Marco. (Mc 14,1-15,47)

โ€“ Cercavano il modo di impadronirsi di lui per ucciderlo
Mancavano due giorni alla Pasqua e agli ร€zzimi, e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di catturare Gesรน con un inganno per farlo morire. Dicevano infatti: ยซNon durante la festa, perchรฉ non vi sia una rivolta del popoloยป.- Ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura
Gesรน si trovava a Betร nia, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versรฒ il profumo sul suo capo. Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: ยซPerchรฉ questo spreco di profumo? Si poteva venderlo per piรน di trecento denari e darli ai poveri!ยป. Ed erano infuriati contro di lei.
Allora Gesรน disse: ยซLasciatela stare; perchรฉ la infastidite? Ha compiuto unโ€™azione buona verso di me. I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. Ella ha fatto ciรฒ che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. In veritร  io vi dico: dovunque sarร  proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirร  anche quello che ha fattoยป.- Promisero a Giuda Iscariota di dargli denaro
Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recรฒ dai capi dei sacerdoti per consegnare loro Gesรน. Quelli, allโ€™udirlo, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava come consegnarlo al momento opportuno.- Dovโ€™รจ la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?
Il primo giorno degli ร€zzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: ยซDove vuoi che andiamo a preparare, perchรฉ tu possa mangiare la Pasqua?ยป. Allora mandรฒ due dei suoi discepoli, dicendo loro: ยซAndate in cittร  e vi verrร  incontro un uomo con una brocca dโ€™acqua; seguitelo. Lร  dove entrerร , dite al padrone di casa: โ€œIl Maestro dice: Dovโ€™รจ la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?โ€. Egli vi mostrerร  al piano superiore una grande sala, arredata e giร  pronta; lรฌ preparate la cena per noiยป. I discepoli andarono e, entrati in cittร , trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.- Uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirร 
Venuta la sera, egli arrivรฒ con i Dodici. Ora, mentre erano a tavola e mangiavano, Gesรน disse: ยซIn veritร  io vi dico: uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirร ยป. Cominciarono a rattristarsi e a dirgli, uno dopo lโ€™altro: ยซSono forse io?ยป. Egli disse loro: ยซUno dei Dodici, colui che mette con me la mano nel piatto. Il Figlio dellโ€™uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quellโ€™uomo, dal quale il Figlio dellโ€™uomo viene tradito! Meglio per quellโ€™uomo se non fosse mai nato!ยป.- Questo รจ il mio corpo. Questo รจ il mio sangue dellโ€™alleanza
E, mentre mangiavano, prese il pane e recitรฒ la benedizione, lo spezzรฒ e lo diede loro, dicendo: ยซPrendete, questo รจ il mio corpoยป. Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: ยซQuesto รจ il mio sangue dellโ€™alleanza, che รจ versato per molti. In veritร  io vi dico che non berrรฒ mai piรน del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrรฒ nuovo, nel regno di Dioยป.- Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai
Dopo aver cantato lโ€™inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Gesรน disse loro: ยซTutti rimarrete scandalizzati, perchรฉ sta scritto:
โ€œPercuoterรฒ il pastore e le pecore saranno disperseโ€.
Ma, dopo che sarรฒ risorto, vi precederรฒ in Galileaยป. Pietro gli disse: ยซAnche se tutti si scandalizzeranno, io no!ยป. Gesรน gli disse: ยซIn veritร  io ti dico: proprio tu, oggi, questa notte, prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegheraiยป. Ma egli, con grande insistenza, diceva: ยซAnche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherรฒยป. Lo stesso dicevano pure tutti gli altri.- Cominciรฒ a sentire paura e angoscia
Giunsero a un podere chiamato Getsรจmani, ed egli disse ai suoi discepoli: ยซSedetevi qui, mentre io pregoยป. Prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciรฒ a sentire paura e angoscia. Disse loro: ยซLa mia anima รจ triste fino alla morte. Restate qui e vegliateยป. Poi, andato un poโ€™ innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quellโ€™ora. E diceva: ยซAbbร ! Padre! Tutto รจ possibile a te: allontana da me questo calice! Perรฒ non ciรฒ che voglio io, ma ciรฒ che vuoi tuยป. Poi venne, li trovรฒ addormentati e disse a Pietro: ยซSimone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito รจ pronto, ma la carne รจ deboleยป. Si allontanรฒ di nuovo e pregรฒ dicendo le stesse parole. Poi venne di nuovo e li trovรฒ addormentati, perchรฉ i loro occhi si erano fatti pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. Venne per la terza volta e disse loro: ยซDormite pure e riposatevi! Basta! รˆ venuta lโ€™ora: ecco, il Figlio dellโ€™uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce รจ vicinoยป.- Arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta
E subito, mentre ancora egli parlava, arrivรฒ Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo: ยซQuello che bacerรฒ, รจ lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scortaยป. Appena giunto, gli si avvicinรฒ e disse: ยซRabbรฌยป e lo baciรฒ. Quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono. Uno dei presenti estrasse la spada, percosse il servo del sommo sacerdote e gli staccรฒ lโ€™orecchio. Allora Gesรน disse loro: ยซCome se fossi un brigante siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno ero in mezzo a voi nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Si compiano dunque le Scritture!ยป. Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono. Lo seguiva perรฒ un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggรฌ via nudo.- Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?
Condussero Gesรน dal sommo sacerdote, e lร  si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi. Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del palazzo del sommo sacerdote, e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco. I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesรน per metterlo a morte, ma non la trovavano. Molti infatti testimoniavano il falso contro di lui e le loro testimonianze non erano concordi. Alcuni si alzarono a testimoniare il falso contro di lui, dicendo: ยซLo abbiamo udito mentre diceva: โ€œIo distruggerรฒ questo tempio, fatto da mani dโ€™uomo, e in tre giorni ne costruirรฒ un altro, non fatto da mani dโ€™uomoโ€ยป. Ma nemmeno cosรฌ la loro testimonianza era concorde. Il sommo sacerdote, alzatosi in mezzo allโ€™assemblea, interrogรฒ Gesรน dicendo: ยซNon rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?ยป. Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogรฒ dicendogli: ยซSei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?ยป. Gesรน rispose: ยซIo lo sono!
E vedrete il Figlio dellโ€™uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cieloยป.
Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: ยซChe bisogno abbiamo ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?ยป. Tutti sentenziarono che era reo di morte. Alcuni si misero a sputargli addosso, a bendargli il volto, a percuoterlo e a dirgli: ยซFaโ€™ il profeta!ยป. E i servi lo schiaffeggiavano.- Non conosco questโ€™uomo di cui parlate
Mentre Pietro era giรน nel cortile, venne una delle giovani serve del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo guardรฒ in faccia e gli disse: ยซAnche tu eri con il Nazareno, con Gesรนยป. Ma egli negรฒ, dicendo: ยซNon so e non capisco che cosa diciยป. Poi uscรฌ fuori verso lโ€™ingresso e un gallo cantรฒ. E la serva, vedendolo, ricominciรฒ a dire ai presenti: ยซCostui รจ uno di loroยป. Ma egli di nuovo negava. Poco dopo i presenti dicevano di nuovo a Pietro: ยซรˆ vero, tu certo sei uno di loro; infatti sei Galileoยป. Ma egli cominciรฒ a imprecare e a giurare: ยซNon conosco questโ€™uomo di cui parlateยป. E subito, per la seconda volta, un gallo cantรฒ. E Pietro si ricordรฒ della parola che Gesรน gli aveva detto: ยซPrima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegheraiยป. E scoppiรฒ in pianto.- Volete che io rimetta in libertร  per voi il re dei Giudei?
E subito, al mattino, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesรน, lo portarono via e lo consegnarono a Pilato. Pilato gli domandรฒ: ยซTu sei il re dei Giudei?ยป. Ed egli rispose: ยซTu lo diciยป. I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose. Pilato lo interrogรฒ di nuovo dicendo: ยซNon rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!ยป. Ma Gesรน non rispose piรน nulla, tanto che Pilato rimase stupito.
A ogni festa, egli era solito rimettere in libertร  per loro un carcerato, a loro richiesta. Un tale, chiamato Barabba, si trovava in carcere insieme ai ribelli che nella rivolta avevano commesso un omicidio. La folla, che si era radunata, cominciรฒ a chiedere ciรฒ che egli era solito concedere. Pilato rispose loro: ยซVolete che io rimetta in libertร  per voi il re dei Giudei?ยป. Sapeva infatti che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla perchรฉ, piuttosto, egli rimettesse in libertร  per loro Barabba. Pilato disse loro di nuovo: ยซChe cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?ยป. Ed essi di nuovo gridarono: ยซCrocifiggilo!ยป. Pilato diceva loro: ยซChe male ha fatto?ยป. Ma essi gridarono piรน forte: ยซCrocifiggilo!ยป. Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertร  per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesรน, lo consegnรฒ perchรฉ fosse crocifisso.- Intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo
Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioรจ nel pretorio, e convocarono tutta la truppa. Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo. Poi presero a salutarlo: ยซSalve, re dei Giudei!ยป. E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano davanti a lui. Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.- Condussero Gesรน al luogo del Gรฒlgota
Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. Condussero Gesรน al luogo del Gรฒlgota, che significa ยซLuogo del cranioยป, e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese.- Con lui crocifissero anche due ladroni
Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciรฒ che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: ยซIl re dei Giudeiยป. Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra.- Ha salvato altri e non puรฒ salvare se stesso!
Quelli che passavano di lร  lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: ยซEhi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!ยป. Cosรฌ anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano: ยซHa salvato altri e non puรฒ salvare se stesso! Il Cristo, il re dโ€™Israele, scenda ora dalla croce, perchรฉ vediamo e crediamo!ยป. E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.- Gesรน, dando un forte grido, spirรฒ
Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesรน gridรฒ a gran voce: ยซEloรฌ, Eloรฌ, lemร  sabactร ni?ยป, che significa: ยซDio mio, Dio mio, perchรฉ mi hai abbandonato?ยป. Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: ยซEcco, chiama Elia!ยป. Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissรฒ su una canna e gli dava da bere, dicendo: ยซAspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendereยป. Ma Gesรน, dando un forte grido, spirรฒ.(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)Il velo del tempio si squarciรฒ in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: ยซDavvero questโ€™uomo era Figlio di Dio!ยป.
Vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di Mร gdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, le quali, quando era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.- Giuseppe fece rotolare una pietra allโ€™entrata del sepolcro
Venuta ormai la sera, poichรฉ era la Parascรจve, cioรจ la vigilia del sabato, Giuseppe dโ€™Arimatรจa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anchโ€™egli il regno di Dio, con coraggio andรฒ da Pilato e chiese il corpo di Gesรน. Pilato si meravigliรฒ che fosse giร  morto e, chiamato il centurione, gli domandรฒ se era morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra allโ€™entrata del sepolcro. Maria di Mร gdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

รˆ allo stesso tempo lโ€™ora della luce e lโ€™ora delle tenebre.
Lโ€™ora della luce, poichรฉ il sacramento del Corpo e del Sangue รจ stato istituito, ed รจ stato detto: โ€œIo sono il pane della vitaโ€ฆ Tutto ciรฒ che il Padre mi dร  verrร  a me: colui che viene a me non lo respingerรฒโ€ฆ E questa รจ la volontร  di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto mi ha dato, ma lo risusciti lโ€™ultimo giornoโ€ (Gv 6,35-39). Come la morte รจ arrivata dallโ€™uomo cosรฌ anche la risurrezione รจ arrivata dallโ€™uomo, il mondo รจ stato salvato per mezzo di lui. Questa รจ la luce della Cena.
Al contrario, la tenebra viene da Giuda. Nessuno รจ penetrato nel suo segreto. Si รจ visto in lui un mercante di quartiere che aveva un piccolo negozio, e che non ha sopportato il peso della sua vocazione. Egli incarnerebbe il dramma della piccolezza umana. O, ancora, quello di un giocatore freddo e scaltro dalle grandi ambizioni politiche.
Lanza del Vasto ha fatto di lui lโ€™incarnazione demoniaca e disumanizzata del male.
Tuttavia nessuna di queste figure collima con quella del Giuda del Vangelo. Era un bravโ€™uomo, come molti altri. รˆ stato chiamato come gli altri. Non ha capito che cosa gli si faceva fare, ma gli altri lo capivano? Ma sua madre lโ€™ha forse allattato perchรฉ si dicesse di lui: โ€œSarebbe stato meglio per quellโ€™uomo se non fosse mai nato!โ€? Pietro ha rinnegato tre volte, e Giuda ha gettato le sue monete dโ€™argento, urlando il suo rimorso per aver tradito un Giusto. Perchรฉ la disperazione ha avuto la meglio sul pentimento? Giuda ha tradito, mentre Pietro che ha rinnegato Cristo รจ diventato la pietra di sostegno della Chiesa. Non restรฒ a Giuda che la corda per impiccarsi. Perchรฉ nessuno si รจ interessato al pentimento di Giuda? Gesรน lโ€™ha chiamato โ€œamicoโ€. Che cosa comporta allora lโ€™averlo chiamato โ€œamicoโ€? Lโ€™amarezza di una persona tradita? Non chiariremo mai il mistero di Giuda, nรฉ quello del rimorso che da solo non puรฒ cambiare nulla. Giuda Iscariota non sarร  piรน โ€œcompliceโ€ di nessuno.

Gesรน entra in Gerusalemme per dare compimento al mistero della sua morte e risurrezione.
Accompagniamo con fede e devozione il nostro Salvatore nel suo ingresso nella cittร  santa, e chiediamo la grazia di seguirlo fino alla croce, per essere partecipi della sua risurrezione.
Accompagniamo con Maria esultanti il Cristo, nostro Re e Signore.
Imitiamo le folle di Gerusalemme, che acclamavano Gesรน, Re e Signore.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

 

V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO B (Gv 12.20-33) 17 MARZO 2024

V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO B (Gv 12.20-33) 17 MARZO 2024

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V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO B (Gv 12.20-33) 17 MARZO 2024

TESTO:-
Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 12,20-33)

In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa cโ€™erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsร ida di Galilea, e gli domandarono: ยซSignore, vogliamo vedere Gesรนยป.
Filippo andรฒ a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesรน. Gesรน rispose loro: ยซรˆ venuta lโ€™ora che il Figlio dellโ€™uomo sia glorificato. In veritร , in veritร  io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverร  per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, lร  sarร  anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerร . Adesso lโ€™anima mia รจ turbata; che cosa dirรฒ? Padre, salvami da questโ€™ora? Ma proprio per questo sono giunto a questโ€™ora! Padre, glorifica il tuo nomeยป.
Venne allora una voce dal cielo: ยซLโ€™ho glorificato e lo glorificherรฒ ancora!ยป.
La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: ยซUn angelo gli ha parlatoยป. Disse Gesรน: ยซQuesta voce non รจ venuta per me, ma per voi. Ora รจ il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarร  gettato fuori. E io, quando sarรฒ innalzato da terra, attirerรฒ tutti a meยป. Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

โ€œSe il chicco di grano non cade in terra e non muore, rimane solo; se invece muore, porta molto fruttoโ€. Non รจ il solo insegnamento che Gesรน trae dalla vita dei contadini. Il Vangelo รจ pieno di parabole, immagini e spunti tratti dallโ€™agricoltura che era a suo tempo (ed รจ ancora oggi per diversi popoli) la professione che occupa il maggior numero di persone. Egli parla del seminatore, del lavoro dei campi, della mietitura, di grano, vino, olio, del fico, della vigna,
Ma Gesรน non si fermava naturalmente al piano agricolo. Lโ€™immagine del chicco di grano gli serve per trasmetterci un sublime insegnamento che getta luce, prima di tutto, sulla sua vicenda personale e poi anche su quella dei suoi discepoli.
Il chicco di grano รจ, infatti, anzitutto Gesรน stesso. Come un chicco di frumento, egli รจ caduto in terra nella sua passione e morte, รจ rispuntato e ha portato frutto con la sua risurrezione. Il โ€œmolto fruttoโ€ che egli ha portato รจ la Chiesa che รจ nata dalla sua morte, il suo corpo mistico.
Potenzialmente, il โ€œfruttoโ€ รจ tutta lโ€™umanitร , non solo noi battezzati, perchรฉ egli รจ morto per tutti, tutti sono stati da lui redenti, anche chi ancora non lo sa. Il brano evangelico si conclude con queste significative parole di Gesรน: โ€œIo, quando sarรฒ elevato da terra, attirerรฒ tutti a meโ€.
Ma la storia del piccolo chicco di grano aiuta anche, per un altro verso, a capire noi stessi e il senso della nostra esistenza. Dopo aver parlato del chicco di grano, Gesรน aggiunge: โ€œChi ama la sua vita la perde e chi odia (un altro evangelista dice perde) la sua vita in questo mondo, la conserverร  per la vita eternaโ€ (cfr. Mt 16, 25). Cadere in terra e morire, non รจ dunque solo la via per portare frutto, ma anche per โ€œsalvare la propria vitaโ€, cioรจ per continuare a vivere! Che succede al chicco di grano che rifiuta di cadere in terra? O viene qualche uccello e lo becca, o inaridisce e ammuffisce in un angolo umido, oppure viene ridotto in farina, mangiato e tutto finisce lรฌ. In ogni caso, il chicco, come tale, non ha seguito. Se invece viene seminato, rispunterร  e conoscerร  una nuova vita, come in questa stagione vediamo che รจ avvenuto dei chicchi di grano seminati in autunno.
Sul piano umano e spirituale ciรฒ significa che se lโ€™uomo non passa attraverso la trasformazione che viene dalla fede e dal battesimo, se non accetta la croce, ma rimane attaccato al suo naturale modo di essere e al suo egoismo, tutto finirร  con lui, la sua vita va ad esaurimento. Giovinezza, vecchiaia, morte. Se invece crede e accetta la croce in unione con Cristo, allora gli si apre davanti lโ€™orizzonte dellโ€™eternitร .
Ci sono situazioni, giร  in questa vita, sulle quali la parabola del chicco di grano getta una luce rasserenante. Hai un progetto che ti sta sommamente a cuore; per esso hai lavorato, era diventato lo scopo principale nella vita, ed ecco che in breve lo vedi come caduto in terra e morto. Fallito, oppure tolto a te e affidato a un altro che ne raccoglie i frutti. Ricordati del chicco di grano e spera. I nostri migliori progetti e affetti (a volte lo stesso matrimonio degli sposi) devono passare per questa fase di apparente buio e di gelido inverno, per rinascere purificati e ricchi di frutti. Se resistono alla prova, sono come lโ€™acciaio dopo che รจ stato immerso in acqua gelida e ne รจ uscito โ€œtempratoโ€. Come sempre, costatiamo che il Vangelo non รจ lontano, ma vicinissimo alla nostra vita. Anche quando ci parla con la storia di un piccolo chicco di grano.
Alla fine, questi chicchi di grano che cadono in terra e muoiono, saremo noi stessi, i nostri corpi affidati alla terra. Ma la parola di Gesรน ci assicura che anche per noi ci sarร  una nuova primavera. Risorgeremo da morte e questa volta per non morire piรน.

V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO B (Gv 12.20-33) 17 MARZO 2024

 

 

IV DOMENICA DI QUARESIMA (LAETARE) ANNO B. (Gv 3.14-21) 10 MARZO 2024

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 3,14-21)

In quel tempo, Gesรน disse a Nicodรจmo:
ยซCome Mosรจ innalzรฒ il serpente nel deserto, cosรฌ bisogna che sia innalzato il Figlio dellโ€™uomo, perchรฉ chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perchรฉ chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchรฉ il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non รจ condannato; ma chi non crede รจ giร  stato condannato, perchรฉ non ha creduto nel nome dellโ€™unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio รจ questo: la luce รจ venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato piรน le tenebre che la luce, perchรฉ le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perchรฉ le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la veritร  viene verso la luce, perchรฉ appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dioยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Tutto il Nuovo Testamento si interessa alla dottrina centrale della redenzione. Il ritorno di ogni uomo e di ogni cosa alla santitร , presso il Padre, si compie attraverso la vita, la morte e la risurrezione di Cristo.
Il Vangelo di Giovanni pone lโ€™accento in particolare sullโ€™incarnazione. Gesรน รจ stato mandato dal Padre. รˆ venuto in un mondo decaduto e ha portato luce e vita nuova. Attraverso la sua passione e la sua risurrezione, egli restituisce ogni cosa al Padre e rivela la piena realtร  della sua identitร  di Verbo fatto carne. Per mezzo di lui tutto รจ riportato alla luce.
Tutta la nostra vita nella Chiesa รจ il compimento della nostra risposta a Cristo. Lโ€™insegnamento del Nuovo Testamento โ€“ e ne vediamo un esempio nella lettura di oggi โ€“ รจ assai preciso. La redenzione รจ stata realizzata tramite Gesรน Cristo, ma per noi deve essere ancora realizzata. Noi possiamo infatti rifiutare la luce e scegliere le tenebre.
Nel battesimo Cristo ci avvolge: noi siamo, per cosรฌ dire, โ€œincorporatiโ€ in lui ed entriamo cosรฌ in unione con tutti i battezzati nel Corpo di Cristo. Eppure la nostra risposta di uomini, resa possibile dalla grazia di Dio, necessita del nostro consenso personale. Quando cโ€™รจ anche tale accordo, ciรฒ che facciamo รจ fatto in Cristo e ne porta chiaramente il segno. Diventiamo allora suoi testimoni nel mondo.

 

 

III DOMENICA DI QUARESIMA ANNO B (Gv 2.13-25) 3 MARZO 2024

III DOMENICA DI QUARESIMA ANNO B (Gv 2.13-25) 3 MARZO 2024

III DOMENICA DI QUARESIMA ANNO B (Gv 2,13-25) 3 MARZO 2024

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 2,13-22)

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesรน salรฌ a Gerusalemme.
Trovรฒ nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, lร  seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciรฒ tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettรฒ a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciรฒ i banchi, e ai venditori di colombe disse: ยซPortate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!ยป.
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: ยซLo zelo per la tua casa mi divorerร ยป.
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: ยซQuale segno ci mostri per fare queste cose?ยป. Rispose loro Gesรน: ยซDistruggete questo tempio e in tre giorni lo farรฒ risorgereยป. Gli dissero allora i Giudei: ยซQuesto tempio รจ stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?ยป. Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesรน.
Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesรน, non si fidava di loro, perchรฉ conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sullโ€™uomo. Egli infatti conosceva quello che cโ€™รจ nellโ€™uomo. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Non fate della casa del Padre mio un mercato!
La casa del โ€œPadre mioโ€ oggi รจ il cristiano. รˆ lui il tempio nel quale Dio abita e dal quale agisce nei cuori, riversando in essi tutto il suo amore. Questa veritร  รจ proclamata con fermezza dallโ€™Apostolo Paolo, traendo da essa ogni possibile conseguenza.
Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerร  lui. Perchรฉ santo รจ il tempio di Dio, che siete voi (1Cor 3,16-17).
Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderรฒ dunque le membra di Cristo e ne farรฒ membra di una prostituta? Non sia mai! Non sapete che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due โ€“ รจ detto โ€“ diventeranno una sola carne. Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. State lontani dallโ€™impuritร ! Qualsiasi peccato lโ€™uomo commetta, รจ fuori del suo corpo; ma chi si dร  allโ€™impuritร , pecca contro il proprio corpo. Non sapete che il vostro corpo รจ tempio dello Spirito Santo, che รจ in voi? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi. Infatti siete stati comprati a caro prezzo: glorificate dunque Dio nel vostro corpo! (1Cor 6,15-20).
Non lasciatevi legare al giogo estraneo dei non credenti. Quale rapporto infatti puรฒ esservi fra giustizia e iniquitร , o quale comunione fra luce e tenebre? Quale intesa fra Cristo e Bรจliar, o quale collaborazione fra credente e non credente? Quale accordo fra tempio di Dio e idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto: Abiterรฒ in mezzo a loro e con loro camminerรฒ e sarรฒ il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo. Perciรฒ uscite di mezzo a loro e separatevi, dice il Signore, non toccate nulla dโ€™impuro. E io vi accoglierรฒ e sarรฒ per voi un padre e voi sarete per me figli e figlie, dice il Signore onnipotente. In possesso dunque di queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la santificazione, nel timore di Dio (1Cor 6,14-7,1).
Cosรฌ dunque voi non siete piรน stranieri nรฉ ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra dโ€™angolo lo stesso Cristo Gesรน. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito (Ef 2,19-22).
Questo tempio del โ€œPadre mioโ€ non puรฒ essere insudiciato, sporcato, macchiato. Oggi per molti cristiani non รจ solo un mercato, รจ anche piรน che una fogna maleodorante. Occorre che Gesรน venga e lo purifichi, togliendo da esso vizi, peccati, stoltezza, idolatria, empietร , ogni altra sozzura che lo rende irriconoscibile come tempio di Dio. Il cristiano stesso deve ogni giorno chiedere al Signore questa purificazione profonda. Il mondo intero deve vedere la bellezza di questo tempio, la sua santitร , lโ€™alta moralitร .
Gesรน non solo ha conservato sempre integro e puro il tempio di Dio che era lui stesso. Attraverso il suo olocausto sulla croce da tempio di carne e ossa, lo ha reso tempio di purissima luce, ne ha fatto un tempio tutto spirituale, glorioso, immortale, incorruttibile. Questa trasformazione in luce e in spirito vuole darla anche a noi, a condizione che anche noi come Lui purifichiamo ogni giorno il nostro tempio e lo rendiamo casa splendente di santitร , dalla quale il Padre Celeste potrร  diffondere tutto il suo amore.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vero tempio santo di Dio.

 

 

II DOMENICA DI QUARESIMA ANNO B (Mc 9.2-10) 25 FEBBRAIO 2024

II DOMENICA DI QUARESIMA ANNO B (Mc 9.2-10) 25 FEBBRAIO 2024

II DOMENICA DI QUARESIMA ANNO B (Mc 9.2-10) 25 FEBBRAIO 2024

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 9,2-10)

In quel tempo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.
Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle cosรฌ bianche. E apparve loro Elia con Mosรจ e conversavano con Gesรน. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: ยซRabbรฌ, รจ bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Eliaยป. Non sapeva infatti che cosa dire, perchรฉ erano spaventati. Venne una nube che li coprรฌ con la sua ombra e dalla nube uscรฌ una voce: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโ€™amato: ascoltatelo!ยป. E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro piรน nessuno, se non Gesรน solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinรฒ loro di non raccontare ad alcuno ciรฒ che avevano visto, se non dopo che il Figlio dellโ€™uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

La Trasfigurazione occupava un posto importante nella vita e nellโ€™insegnamento della Chiesa primitiva. Ne sono testimonianze le narrazioni dettagliate dei Vangeli e il riferimento presente nella seconda lettera di Pietro (2Pt 1,16-18).

Per i tre apostoli il velo era caduto: essi stessi avevano visto ed udito. Proprio questi tre apostoli sarebbero stati, piรน tardi, al Getsemani, testimoni della sofferenza di nostro Signore.
Lโ€™Incarnazione รจ al centro della dottrina cristiana. Possono esserci molti modi di rispondere a Gesรน, ma per la Chiesa uno solo รจ accettabile. Gesรน รจ il Figlio Unigenito del Padre, Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero. La vita cristiana รจ una contemplazione continua di Gesรน Cristo. Nessuna saggezza umana, nessun sapere possono penetrare il mistero della rivelazione. Solo nella preghiera possiamo tendere a Cristo e cominciare a conoscerlo.
โ€œรˆ bello per noi stare quiโ€, esclama Pietro, il quale โ€œnon sapeva infatti che cosa dire, poichรฉ erano stati presi dallo spaventoโ€. La fede pone a tacere la paura, soprattutto la paura di aprire la nostra vita a Cristo, senza condizioni. Tale paura, che nasce spesso dallโ€™eccessivo attaccamento ai beni temporali e dallโ€™ambizione, puรฒ impedirci di sentire la voce di Cristo che ci รจ trasmessa nella Chiesa.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (Rm 8,31-34)
Fratelli, se Dio รจ per noi, chi sarร  contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerร  forse ogni cosa insieme a lui?
Chi muoverร  accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio รจ colui che giustifica! Chi condannerร ? Cristo Gesรน รจ morto, anzi รจ risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi! Parola di Dio.

 

 

I DOMENICA DI QUARESIMA ANNO B (Mc 1.12-15) 18 FEBBRAIO 2024

I DOMENICA DI QUARESIMA ANNO B (Mc 1.12-15) 18 FEBBRAIO 2024

I DOMENICA DI QUARESIMA ANNO B (Mc 1.12-15) 18 FEBBRAIO 2024

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 1,12-15)
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesรน nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesรน andรฒ nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: ยซIl tempo รจ compiuto e il regno di Dio รจ vicino; convertitevi e credete nel Vangeloยป. Parola del Signore.

I DOMENICA DI QUARESIMA ANNO B (Mc 1.12-15) 18 FEBBRAIO 2024

RIFLESSIONI

Il Vangelo di Marco comincia con una semplice affermazione: โ€œInizio del Vangelo di Gesรน Cristo, Figlio di Dioโ€.
Giovanni Battista, che aveva annunciato la sua venuta come imminente, battezzรฒ Gesรน nel Giordano e in quellโ€™occasione lo Spirito diede testimonianza di Gesรน. Marco accenna soltanto al periodo nel deserto e alla tentazione. รˆ il preludio allโ€™inizio del ministero pubblico di nostro Signore. Il suo primo richiamo, che ci viene ripetuto questa domenica, รจ: โ€œConvertitevi e credete al vangeloโ€. Egli comincia proprio da quello che era stato il punto centrale dellโ€™insegnamento di Giovanni Battista.
La Quaresima รจ soprattutto un periodo di riflessione sui misteri della nostra redenzione, al cui centro sono lโ€™insegnamento e la persona di Gesรน Cristo. Il Salvatore ha assunto forma umana, cioรจ quella che รจ la nostra condizione, e non รจ nemmeno stato risparmiato dallโ€™esperienza della tentazione. Nella sua natura umana, Gesรน ha vissuto in prima persona cosa significhi respingere Satana e porre al primo posto le cose divine. Il nostro Signore e il nostro Dio รจ in tutto nostra guida e modello.
Cercare di conoscere Cristo significa anche prendere coscienza di quel nostro bisogno di cambiamento di vita che chiamiamo โ€œpentimentoโ€. In particolare รจ mediante la liturgia della Chiesa che ci avviciniamo a Cristo e facciamo esperienza della sua presenza in mezzo a noi.
Nella liturgia, diventiamo โ€œunoโ€ con Cristo nel mistero grazie al quale egli ha riscattato il mondo.

 

 

Sii per me una roccia di rifugio, un luogo fortificato che mi s

VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 1.40-45) 11 FEBBRAIO 2024

VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 1.40-45) 11 FEBBRAIO 2024

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 1,40-45)
In quel tempo, venne da Gesรน un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: ยซSe vuoi, puoi purificarmi!ยป. Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccรฒ e gli disse: ยซLo voglio, sii purificato!ยป. E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
E, ammonendolo severamente, lo cacciรฒ via subito e gli disse: ยซGuarda di non dire niente a nessuno; vaโ€™, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosรจ ha prescritto, come testimonianza per loroยป.
Ma quello si allontanรฒ e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesรน non poteva piรน entrare pubblicamente in una cittร , ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte. Parola del Signore.

VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 1.40-45) 11 FEBBRAIO 2024

RIFLESSIONI
Il profeta Isaia proclamava che il Messia sarebbe venuto per annunciare la buona novella ai poveri. Gesรน, commentando questo testo nella sinagoga di Nazaret, dice solennemente: โ€œQuesta parola della Scritturaโ€ฆ si adempie oggiโ€ (Lc 4,18-19).
Ma Gesรน รจ venuto per guarire le malattie dei poveri, spesso in modo straordinario o prodigioso? Certo Gesรน dร  spesso prova della sua misericordia di fronte alle sofferenze umane. Ma, in ogni caso, questi sono segni del potere che il Figlio dellโ€™uomo ha ricevuto da colui che lo ha mandato per liberare da una schiavitรน piรน profonda, da una lebbra piรน cronica, per liberare dal peccato.
Chi puรฒ perdonare i peccati, se non Dio? โ€œOra, perchรฉ sappiate che il Figlio dellโ€™uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati disse al paralitico, prendi il tuo letto e vaโ€™ a casa tuaโ€ (Mt 9,6).
Cosโ€™ha Gesรน, che cosa irradia il Maestro per provocare nel lebbroso questa supplica colma di fiducia: โ€œSe vuoi, puoi guarirmiโ€ Gesรน si avvicina al lebbroso: โ€œLo toccรฒโ€; il lebbroso manifesta la sua fiducia, la sua gioia, la sua testimonianza, non puรฒ tacere.
E noi? Noi siamo la Chiesa di Gesรน che prolunga la sua presenza e la sua opera nel mondo. In tutti i settori dove รจ in gioco il dolore di un qualsiasi uomo, dove la sua dignitร  di figlio di Dio รจ in pericolo, dove cโ€™รจ emarginazione, qualunque essa sia, lร  si gioca la nostra credibilitร  in quanto Chiesa che porta la salvezza di Gesรน.

 

 

V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 1.29-39) 7 FEBBRAIO 2024

V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 1.29-39) 7 FEBBRAIO 2024

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 1,29-39)

In quel tempo, Gesรน, uscito dalla sinagoga, subito andรฒ nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinรฒ e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciรฒ ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la cittร  era riunita davanti alla porta. Guarรฌ molti che erano affetti da varie malattie e scacciรฒ molti demรฒni; ma non permetteva ai demรฒni di parlare, perchรฉ lo conoscevano.
Al mattino presto si alzรฒ quando ancora era buio e, uscito, si ritirรฒ in un luogo deserto, e lร  pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: ยซTutti ti cercano!ยป. Egli disse loro: ยซAndiamocene altrove, nei villaggi vicini, perchรฉ io predichi anche lร ; per questo infatti sono venuto!ยป.
E andรฒ per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demรฒni. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Questo Vangelo mette in evidenza le due dimensioni della vita terrena di Gesรน e la loro strettissima unione. La dimensione che appare piรน chiaramente allโ€™inizio รจ la sua misericordia. Gesรน si avvicina a tutte le miserie e la misericordia รจ proprio questo: essere accessibile a tutte le sofferenze e portarvi rimedio. Il rimedio della compassione e dellโ€™interessamento. Gesรน lascia che i malati prendano tutto il suo tempo: โ€œDopo il tramonto del sole gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la cittร  era riunita davanti alla portaโ€. Egli prende per mano gli ammalati: รจ il suo corpo che comunica la potenza di sanazione di Dio.
Ma noi vediamo anche che Gesรน al mattino, molto prima dellโ€™alba, si alza e si ritira lontano dalla gente, โ€œin un luogo desertoโ€, per pregare: รจ lโ€™altra dimensione della sua esistenza umana, la ricerca del Padre. Egli deve essere nelle cose del Padre suo, deve essere unito a Dio e prega lungamente.
Ma questo desiderio di unione a Dio non gli impedisce di darsi agli altri; anzi, quando vengono a cercarlo, Gesรน non risponde: โ€œDevo usare il tempo per pregareโ€, ma: โ€œAndiamocene altrove per i villaggi vicini, perchรฉ io predichi anche lร ; per questo infatti sono venuto!โ€. La preghiera gli dร  il massimo slancio di misericordia e di bontร , egli cerca nel cuore del Padre la sorgente dellโ€™amore che deve trasmettere agli uomini.
Le due dimensioni si ritrovano nei due attributi che la lettera agli Ebrei applica a Gesรน โ€œsommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dioโ€. Degno di fede per il rapporto unico esistente tra lui e Dio; misericordioso verso gli uomini e specialmente verso i peccatori, perchรฉ รจ venuto a portare il perdono, รจ venuto a togliere i peccati, รจ venuto a donare agli uomini la vittoria nelle prove, lui che โ€œper essere stato messo alla prova ed avere sofferto personalmente, รจ in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la provaโ€. Tutta lโ€™esistenza terrena di Gesรน non ha altro scopo, secondo la lettera agli Ebrei, che di portare a perfezione nel suo cuore lโ€™apertura agli altri, la misericordia e lโ€™unione con Dio che lo rende โ€œdegno di fedeโ€.
La lettera agli Ebrei ci presenta qui una nuova concezione del sacerdozio. Nellโ€™Antico Testamento non si metteva lโ€™accento sulla misericordia, ma sulla separazione: il sacerdote era separato dagli uomini per essere dalla parte di Dio. Molti episodi dellโ€™AT ci mostrano che il Sommo Sacerdote doveva essere impietoso, separarsi inesorabilmente, duramente dal peccato e dai peccatori. Invece Gesรน non si รจ messo al di sopra di noi, ma al nostro livello, ha preso la nostra natura di carne e di sangue, non solo, ma le nostre sofferenze, le nostre prove, persino la nostra morte, per poterci aiutare cosรฌ come siamo. Egli attinge la misericordia dalla sua unione con Dio, sorgente della misericordia, e dal suo contatto con noi. E questa la grande rivelazione dellโ€™incarnazione. Lโ€™AT parlava giร  della misericordia di Dio, ma lโ€™incarnazione di Gesรน dimostra che Dio ha voluto aver bisogno di prendere la natura umana per aver maggior compassione: Gesรน si รจ commosso, ha pianto, si รจ adirato, ha sofferto per poter veramente patire con noi.
Questo รจ per noi un grandissimo motivo di conforto e di riconoscenza; sappiamo che il Signore รจ sempre vicino a noi, che qualunque sofferenza, difficoltร , pena non รจ mai un ostacolo tra noi e lui, anzi รจ un mezzo di unione. Per questo dobbiamo guardare tutte le cose che nella nostra vita ci sembrano negative non come un ostacolo, ma come un mezzo per crescere nella unione con Dio e nella apertura agli altri. E un grande dono di luce capire che le difficoltร  che facilmente ci scoraggiano devono invece aumentare la nostra fiducia, perchรฉ sono accompagnate da una grazia di unione particolare con la gloriosa passione di Cristo e nello stesso tempo ci rendono concretamente solidali con tutti i sofferenti. Dโ€™altra parte i due aspetti sono inseparabili, perchรฉ รจ unendoci alla passione di Gesรน che noi possiamo essere di aiuto a chi soffre, ed รจ nella solidarietร  con chi รจ nel dolore che ci uniamo davvero a Cristo, che ha voluto soffrire con tutti i sofferenti e i peccatori.

 

 

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 1.21-28) 28 GENNAIO 2024

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 1.21-28) 28 GENNAIO 2024

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 1,21-28)

In quel tempo, Gesรน, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autoritร , e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciรฒ a gridare, dicendo: ยซChe vuoi da noi, Gesรน Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!ยป. E Gesรน gli ordinรฒ severamente: ยซTaci! Esci da lui!ยป. E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscรฌ da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: ยซChe รจ mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autoritร . Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!ยป.
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Gesรน inizia il suo ministero annunciando il vangelo del regno di Dio (Mc 1,15). Si ha un regno quando cโ€™รจ un popolo governato da unโ€™autoritร  sovrana che esercita il suo potere per mezzo della legge.

Dio รจ Santo ed esercita il suo dominio per mezzo della potenza dello Spirito Santo; la sua unica legge รจ lโ€™amore. Vive nel regno di Dio chi, nella libertร  dellโ€™amore, si sottomette allโ€™azione potente del suo Spirito che โ€œรจ Signore e dร  la vitaโ€. Adamo ed Eva con il peccato si sono ribellati a Dio sottraendosi alla sua sovranitร , ed a causa loro tutti gli uomini sono stati costituiti peccatori (Rm 5,12) per cui โ€œgiacciono sotto il potere del Malignoโ€ (1Gv 5,15), il quale regna sullโ€™uomo con la forza della menzogna e con la legge del peccato.
Gesรน Cristo, nuovo Adamo, inizia la sua missione instaurando il regno di Dio con autoritร . I demoni si sottomettono a lui, manifestando cosรฌ che il loro potere sullโ€™uomo ormai volge al termine e che il regno di Dio รจ entrato nel mondo. La parola di Gesรน, al contrario di quella degli altri maestri del tempo, non tende a diffondere delle opinioni dottrinali, chiama invece gli uomini allโ€™obbedienza a lui (1Pt 1,2) per mezzo della fede (cf. Rm. 1,5; 6,16-17), la pratica dei suoi comandamenti (Gv 14,21) e la guida del suo Santo Spirito. Oggi รจ compito della Chiesa, cioรจ di ogni cristiano, far arrivare il regno di Dio ad ogni uomo su questa terra.

 

 

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 1.14-20) 21 GENNAIO 2024

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 1.14-20) 21 GENNAIO 2024CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 1.14-20) 21 GENNAIO 2024

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 1,14-20)

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 1.14-20) 21 GENNAIO 2024

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesรน andรฒ nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: ยซIl tempo รจ compiuto e il regno di Dio รจ vicino; Convertitevi e credete nel Vangeloยป.
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesรน disse loro: ยซVenite dietro a me, vi farรฒ diventare pescatori di uominiยป. E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anchโ€™essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamรฒ. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui. Parola del Signore.

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 1.14-20) 21 GENNAIO 2024

RIFLESSIONI

Nel Vangelo di Marco รจ la prima predica di Gesรน.
รˆ brevissima, ma offre una sintesi felicissima dei temi fondamentali di tutta la sua predicazione: il compimento del tempo, il regno di Dio, la conversione, la fede al vangelo. Poi vi รจ la chiamata dei primi discepoli: รจ il paradigma concreto di ogni sequela.
Ci sono due indicativi teologici che sono la ragione dei due successivi imperativi antropologici: รจ suonata lโ€™ora messianica, lโ€™attesa รจ finita poichรฉ il regno di Dio si รจ fatto vicino, รจ ormai presente nella storia, perciรฒ non รจ piรน possibile rimandare la decisione, occorre convertirsi, cambiare cioรจ la testa e la direzione del cammino passando a credere al vangelo.
Conversione e fede non sono due azioni che si succedono, ma due momenti del medesimo movimento: quello negativo del distacco, quello positivo di fondare la vita sul vangelo, cioรจ credere, mettendosi a seguire Gesรน, appunto come Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni.
Vangelo รจ il termine greco che significa lieta notizia nuova, e una bella notizia evidentemente porta gioia. Il regno di Dio รจ lโ€™espressione riassuntiva di tutta la gioia. Gesรน รจ questo regno arrivato: la gioia รจ qui a portata di mano. Chi decide di seguire Gesรน รจ sicuro di arrivarci anche lui.

 

 

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Gv 1.35-42) 14 GENNAIO 2024

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Gv 1.35-42) 14 GENNAIO 2024

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 1,35-42)

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesรน che passava, disse: ยซEcco lโ€™agnello di Dio!ยป. E i suoi due discepoli, sentendolo parlare cosรฌ, seguirono Gesรน.
Gesรน allora si voltรฒ e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: ยซChe cosa cercate?ยป. Gli risposero: ยซRabbรฌ โ€“ che, tradotto, significa maestro โ€“, dove dimori?ยป. Disse loro: ยซVenite e vedreteยป. Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrรฒ per primo suo fratello Simone e gli disse: ยซAbbiamo trovato il Messiaยป โ€“ che si traduce Cristo โ€“ e lo condusse da Gesรน. Fissando lo sguardo su di lui, Gesรน disse: ยซTu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefaยป โ€“ che significa Pietro. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Il brano presenta il sapore dei fatti vissuti e ben impressi nella memoria, perchรฉ hanno cambiato la vita.
I discepoli hanno dato la loro fiducia a Giovanni il Battista. รˆ sulla sua parola che โ€œseguonoโ€ Gesรน indicato come l'โ€Agnello di Dioโ€.
Lโ€™incontro con Cristo prende lโ€™avvio da una domanda che gli viene rivolta: โ€œDove abiti?โ€. Ma subito si trasforma in un affidamento dei discepoli al mistero.
Gesรน risponde: โ€œVenite e vedreteโ€.
Lโ€™esperienza del condividere tutto convince i discepoli che Gesรน รจ il Messia atteso.
Lโ€™incontro con Cristo non รจ un avvenimento superficiale: si configura come un sentirsi compresi e amati; cambia il nome, e, con il nome, cambia lโ€™atteggiamento di fondo: โ€œTu sei Simoneโ€ฆ ti chiamerai Cefaโ€.
Il trovare Gesรน โ€“ o meglio, lโ€™essere trovati da Gesรน โ€“ non solo muta lโ€™esistenza, ma rende annunciatori della salvezza. A modo di traboccamento di gioia. A modo di esigenza di partecipare insieme alla vita nuova scoperta in Cristo.

 

 

BATTESIMO DEL SIGNORE I DOMENICA E SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 1.7-11) 7 GENNAIO 2024

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 1,7-11)

In quel tempo, Giovanni proclamava: ยซViene dopo di me colui che รจ piรน forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerร  in Spirito Santoยป.
Ed ecco, in quei giorni, Gesรน venne da Nร zaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dallโ€™acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: ยซTu sei il Figlio mio, lโ€™amato: in te ho posto il mio compiacimentoยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

BATTESIMO DEL SIGNORE I DOMENICA E SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (Mc 1.7-11) 7 GENNAIO 2024

Lโ€™evangelista Marco racconta il battesimo di Gesรน con la sua abituale sobrietร . Non ha parlato (e non parlerร ) della nascita di Gesรน, e nemmeno della sua infanzia. Per lui, tutto ha inizio col battesimo di Gesรน. I pochi versetti dedicati alla missione di Giovanni richiamano e riassumono in breve la lunga attesa, da parte dellโ€™umanitร , della venuta del Salvatore. La missione del Salvatore comincia con il far passare in secondo piano il precursore, il quale, potendo proporre soltanto un battesimo dโ€™acqua, lascia il posto a colui che battezzerร  nello Spirito Santo. Comincia una nuova era, una creazione assolutamente nuova.

Nellโ€™anno XV del regno di Tiberio (cioรจ tra il 28 e il 29, oppure tra il 27 e il 28 d.C.), Giovanni Battista il Precursore, lโ€™ultimo dei Profeti del Vecchio Testamento, giunse nel deserto meridionale di Giuda, nei pressi del Mar Morto, dove confluisce il fiume Giordano, a predicare lโ€™avvento del Regno di Dio, esortando alla conversione e amministrando un battesimo di pentimento per il perdono dei peccati.
Ciรฒ avveniva con lโ€™immersione nellโ€™acqua del fiume, secondo quanto profetizzava Ezechiele: โ€œLe nazioni sapranno che io sono il Signore, quando mostrerรฒ la mia santitร  in voi davanti a loro. Vi prenderรฒ dalle genti, vi radunerรฒ da ogni terra e vi condurrรฒ sul vostro suolo. Vi aspergerรฒ con acqua e sarete purificati; io vi purificherรฒ da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoliโ€.
Il profeta Ezechiele spiegava ad Israele che se dopo il peccato verso Dio, che gli ha meritato lโ€™esilio, vuole rivivere in relazione di nuovo con il suo Dio e ricevere il suo Spirito, deve essere totalmente rifatto, purificato, pronunciando il simbolismo dellโ€™acqua, โ€œvi aspergerรฒ con acqua e sarete purificatiโ€.
E con questo spirito di purificazione che Giovanni battezzava, quanti accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalle regioni intorno al Giordano.
E duemila anni fa sulla sponda del fiume comparve anche il giovane Gesรน, di circa 30 anni, cittadino della Galilea che era una provincia del vasto Impero Romano e osservava la folla dei penitenti che si avviavano al rito di purificazione e di perdono; mentre Giovanni diceva a tutti, perchรฉ si mormorava che fosse il Messia: โ€œIo vi battezzo con acqua; ma viene uno che รจ piรน forte di me, al quale io non sono degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali; costui vi battezzerร  in Spirito Santo e fuocoโ€ฆโ€.
Anche Gesรน, innocente da ogni colpa, volle avvicinarsi per ricevere il Battesimo, per solidarizzare con quei penitenti alla ricerca della salvezza dellโ€™anima e santificare con la sua presenza lโ€™atto, che non sarร  piรน di sola purificazione, ma anche la venuta in ognuno dello Spirito di Dio e rappresenterร  la riconciliazione divina con il genere umano, dopo il peccato originale.
Giovanni riconosciutolo, si ritrasse dicendo: โ€œIo ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?โ€ e Gesรน rispose: โ€œLascia fare per ora, poichรฉ conviene che cosรฌ adempiamo ogni giustiziaโ€.
Allora Giovanni lo battezzรฒ; appena uscito dallโ€™acqua, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed una voce dal cielo disse: โ€œQuesto รจ il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciutoโ€ (Mt 3, 13-17).
Gesรน pieno di Spirito Santo, si allontanรฒ dal Giordano e si ritirรฒ nel deserto per quaranta giorni in meditazione, prima di iniziare la sua vita pubblica, in Galilea.

 

 

 

SABATO EPIFANIA DEL SIGNORE ANNO B (Mt 2.1-12) 6 GENNAIO 2024

SABATO EPIFANIA DEL SIGNORE ANNO B (Mt 2.1-12) 6 GENNAIO 2024

 

SABATO EPIFANIA DEL SIGNORE ANNO B (Mt 2.1-12) 6 GENNAIO 2024

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 2,1-12)

Nato Gesรน a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: ยซDovโ€™รจ colui che รจ nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarloยป. Allโ€™udire questo, il re Erode restรฒ turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: ยซA Betlemme di Giudea, perchรฉ cosรฌ รจ scritto per mezzo del profeta: โ€œE tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero lโ€™ultima delle cittร  principali di Giuda: da te infatti uscirร  un capo che sarร  il pastore del mio popolo, Israeleโ€ยป.
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviรฒ a Betlemme dicendo: ยซAndate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando lโ€™avrete trovato, fatemelo sapere, perchรฉ anchโ€™io venga ad adorarloยป.
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finchรฉ giunse e si fermรฒ sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per unโ€™altra strada fecero ritorno al loro paese. Parola del Signore.

SABATO EPIFANIA DEL SIGNORE ANNO B (Mt 2.1-12) 6 GENNAIO 2024

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Sequenza
ANNUNZIO DEL GIORNO DELLA PASQUA
Dopo la lettura del Vangelo, il diacono o un cantore puรฒ dare lโ€™annunzio del giorno della Pasqua.Fratelli carissimi, la gloria del Signore si รจ manifestata e sempre si manifesterร  in mezzo a noi fino al suo ritorno.
Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza.
Centro di tutto lโ€™anno liturgico รจ il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerร  nella domenica di Pasqua il 31 marzo.
In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte.
Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi:
Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 14 febbraio.
Lโ€™Ascensione del Signore, il 12 maggio.
La Pentecoste, il 19 maggio.
La prima domenica di Avvento, il 1ยฐ dicembre.
Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli apostoli, dei santi e nella commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore.A Cristo che era, che รจ e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei secoli dei secoli.
Amen.

RIFLESSIONI

Una stella ha guidato i Magi fino a Betlemme perchรฉ lร  scoprissero โ€œil re dei Giudei che รจ natoโ€ e lo adorassero.
Matteo aggiunge nel suo Vangelo: โ€œEntrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adoraronoโ€.
Il viaggio dallโ€™Oriente, la ricerca, la stella apparsa ai Magi, la vista del Salvatore e la sua adorazione costituiscono le tappe che i popoli e gli individui dovevano percorrere nel loro andare incontro al Salvatore del mondo. La luce e il suo richiamo non sono cose passate, poichรฉ ad esse si richiama la storia della fede di ognuno di noi.
Perchรฉ potessero provare la gioia del vedere Cristo, dellโ€™adorarlo e dellโ€™offrirgli i loro doni, i Magi sono passati per situazioni in cui hanno dovuto sempre chiedere, sempre seguire il segno inviato loro da Dio.
La fermezza, la costanza, soprattutto nella fede, รจ impossibile senza sacrifici, ma รจ proprio da qui che nasce la gioia indicibile della contemplazione di Dio che si rivela a noi, cosรฌ come la gioia di dare o di darsi a Dio. โ€œAl vedere la stella, essi provarono una grandissima gioiaโ€.
Noi possiamo vedere la stella nella dottrina e nei sacramenti della Chiesa, nei segni dei tempi, nelle parole sagge e nei buoni consigli che, insieme, costituiscono la risposta alle nostre domande sulla salvezza e sul Salvatore.
Rallegriamoci, anche noi, per il fatto che Dio, vegliando sempre, nella sua misericordia, su chi cammina guidato da una stella ci rivela in tanti modi la vera luce, il Cristo, il Re Salvatore.

 

 

 

MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO (Lc 2.16-21) 1 GENNAIO 2024

MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO (Lc 2.16-21) 1 GENNAIO 2024

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 2,16-21)

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciรฒ che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, comโ€™era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesรน, come era stato chiamato dallโ€™angelo prima che fosse concepito nel grembo. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Cristo, la Madre e il nostro tempo
Oggi principalmente si presta attenzione alla Festa di Capodanno e ci si scambia i voti augurali di bene, pace e prosperitร . Il che se vogliamo non รจ impertinente con la Scrittura e con la liturgia: proprio la seconda Lettura di oggi tratta da un famoso brano di Paolo ai Galati esclama infatti che Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandรฒ il proprio Figlio, nato da donna, nato sotto la leggeโ€ฆ Gesรน Bambino, che รจ il Figlio di Dio fatto uomo รจ di fatto lโ€™eternitร  che entra nel tempo, lโ€™ineffabilitร  di ciรฒ che non รจ possibile enumerare che assume lo spazio di un numero. Egli รจ lโ€™Universo metastorico che si sottomette a un periodo della nostra storia nel quale nasce. In Cristo Bambino Dio insomma decide di vivere il nostro stesso tempo, i nostri anni, percorrendo ogni tappa della nostra storia, affrontando tutte le difficoltร  che sono proporzionate alle varie etร . Eโ€™ vero che per Dio e per Cristo suo Verbo mille anni sono come il giorno di ieri che รจ passato (Sal 89, 4) perchรฉ a lui appartengono i secoli e il tempo, ma egli ha voluto esperire il trascorrere dei nostri anni, conoscendo anchโ€™egli la fretta di quado si arriva in ritardo, lโ€™insufficienza delle ore quando ci si impegna su lavori (o studi) da realizzare entro lโ€™indomani, lo scorrere lento delle ore nei periodi di inerzia e di noia. Gesรน ha rispettato come tutti le tappe necessarie per la crescita graduale dallโ€™infanzia allโ€™adolescenza alla vita adulta, senza precorrere i tempi ma sapendo attendere e dare tempo al tempo, sperimentando cosรฌ anche lโ€™impazienza di chi non vede lโ€™ora.
Gesรน ha vissuto il nostro tempo per qualificarlo e per darvi senso, per redimerci anche in ordine allโ€™impiego delle nostre giornate: sprecare anche un solo minuto in frivolezze e banalitร , vuol dire sottrarre quel minuto allโ€™amore verso il prossimo. Oziare quando si potrebbe essere utili equivale a peccare di omissione. Riposare รจ doveroso e necessario per ritemprare le forze in vista della missione e del servizio verso gli altri, lo svago e il divertimento risollevano lo spirito e ci rimettono in marcia e proprio la vita stessa del Signore ci ragguaglia come sia possibile valorizzare il tempo anche nella quiete e nel ristoro. Piรน generalmente, Cristo รจ egli stesso il nostro tempo, รจ il nostro orientamento che si evince soprattutto nellโ€™esclamazione Il tempo รจ compiuto; il regno di Dio รจ vicino.
Il capodanno ci ragguaglia del fatto che in Gesรน Cristo lโ€™eternitร  รจ entrata nel tempo e ha assunto tutti i nostri anni, perchรฉ ogni anno, anzi ogni nostro momento, possa essere per noi vita eterna. Ci suggerisce quindi di valorizzare ogni istante della nostra vita, di farne tesoro per noi stessi e per gli altri, considerando che in ogni caso siamo provvisori e che ogni giorno potrebbe anche essere lโ€™ultimoโ€ฆ
Sempre Paolo ci ragguaglia del fatto che quando venne la pienezza del tempo Dio mandรฒ il suo Figlio nato da donna, nato sotto la Legge. Lโ€™espressione in realtร  non ha diretti intenti mariologici, si riferisce alla debolezza, alla fragilitร  e al carattere di mortalitร  che Egli ha voluto assumere entrano nella storia. Ciรฒ nondimeno Dio che si faceva uomo nasceva pur sempre in un grembo femminile e quando in esso sโ€™incarnava non cessava di essere Dio. Occorre quindi attribuire un particolare rilievo alla donna che nello Spirito Santo ha concepito il Verbo fatto carne: Maria. Proprio perchรฉ concepisce il Dio Bambino puรฒ a ben diritto chiamarsi Madre di Dio. Madre cioรจ del Dio che si fa uomo assumendo il nostro tempo. In questo periodo liturgico del Natale abbiamo considerato in primo luogo il fenomeno di Betlemme, della venuta nella carne di Cristo in un Bambino; di conseguenza la nostra attenzione si รจ concentrata sulla Famiglia di cui lo stesso Fanciullo รจ stato Istitutore; adesso si considera la figura della sola Maria, che giร  Elisabetta definiva Madre del mio Signore (Lc 1, 48). A mio giudizio non sarebbe fuori luogo che anche la figura del padre putativo Giuseppe venisse accostata alle celebrazioni liturgiche succitate, essendo anchโ€™egli membro della Santa Famiglia e svolgendo in essa, sin dallโ€™inizio un ruolo a dir poco fondamentale in ordine alla nascita di Gesรน. Ciรฒ che tuttavia merita adesso maggiore considerazione รจ per lโ€™appunto la Madre attraverso la quale il Verbo diviene carne per abitare in mezzo a noi, che sarebbe inappropriato definire semplicemente Madre di Cristo (come avveniva per i Nestoriani e in un certo qual modo per i Docetisti), meritando ella molto di piรน in relazione a questo mistero della divina infanzia. Maria รจ inequivocabilmente Madre di Dio, perchรฉ Madre di Colui che da Figlio di Dio si rende Figlio dellโ€™uomo. La sua maternitร  si estende anche a tutti coloro che sono figli nel Figlio, vale a dire tutti noi, che in questo anno sociale che Cristo decide di percorrere con noi, ci avvarremo della sua potente intercessione.
Lโ€™eternitร  entra nello spazio di un anno, perchรฉ ogni anno possa essere vita eterna per tutti.
Auguri di buon anno 2024 a tutti.

I DOMENICA DOPO NATALE ANNO B. (Lc 2.22-40) 31 DICEMBRE 2023Festa della Santa Famiglia di Gesรน, Maria e Giuseppe

I DOMENICA DOPO NATALE ANNO B. (Lc 2.22-40) 31 DICEMBRE 2023Festa della Santa Famiglia di Gesรน, Maria e Giuseppe

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 2,22-40)

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosรจ, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore โ€“ come รจ scritto nella legge del Signore: ยซOgni maschio primogenito sarร  sacro al Signoreยป โ€“ e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme cโ€™era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione dโ€™Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recรฒ al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesรน per fare ciรฒ che la Legge prescriveva a suo riguardo, anchโ€™egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
ยซOra puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perchรฉ i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israeleยป.
Il padre e la madre di Gesรน si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: ยซEcco, egli รจ qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione โ€“ e anche a te una spada trafiggerร  lโ€™anima โ€“, affinchรฉ siano svelati i pensieri di molti cuoriยป.
Cโ€™era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuรจle, della tribรน di Aser. Era molto avanzata in etร , aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro cittร  di Nร zaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Incredibile! Gesรน, la sorgente di vita, il Redentore, la luce dei non credenti, lโ€™onore di Israele, รจ destinato ad essere un segno di contraddizione; egli che รจ chiamato a portare la redenzione dovrร , nello stesso tempo, essere la spina che provocherร  la perdita di molti uomini. E colei che ha dato alla luce il Redentore, che ha unito in sรฉ lโ€™amore di Dio e quello dellโ€™uomo, รจ destinata a sopportare il dolore della spada che trapassa il cuore!
Tutto ciรฒ sembra strano, eppure รจ stato proprio cosรฌ: lโ€™incredibile รจ successo.
La profezia di Simeone si compie nella sua totalitร  nei secoli.
Il cuore di Maria ha conosciuto il dolore di sette spade che lo trapassavano quando lei tremava per la vita del Bambino durante la fuga in Egitto; quando lo vedeva sfinito, non compreso, umiliato nel suo apostolato; quando venne arrestato, processato, torturato, e quando lo accompagnรฒ nella via della croce, vedendolo soffrire e morire sulla croce. Ancora oggi Maria continua a soffrire con noi quando pone il suo sguardo sulle nostre pene e sulle nostre sofferenze, continua a soffrire con noi che rischiamo, coi nostri peccati, di perderci.
รˆ raro vedere un ritratto o una statua della Madonna sorridente, mentre quasi in ogni chiesa vediamo rappresentata Maria addolorata.
Gesรน รจ venuto dai suoi, ma i suoi non lโ€™hanno accolto (Gv 1,6); ha portato la luce, ma il mondo รจ rimasto nelle tenebre. Gesรน cercava la redenzione di tutti, ma molti lโ€™hanno respinto, hanno lottato contro di lui. Per costoro รจ divenuto un segno di condanna. Per questo รจ segno di divisione: ognuno di noi porta in cuore delle contraddizioni e si scontra con degli ostacoli per seguire Gesรน. Dobbiamo imparare ad accogliere il suo amore.
Noi tutti abbiamo nostalgia dellโ€™amore. Ma la nostalgia non basta. Occorre che i raggi dellโ€™amore ci raggiungano e si infiammino per divenire un grande fuoco che ci scaldi e che ci dia il coraggio di vivere e di sacrificarci in nome di Cristo, affinchรฉ la Madre di Dio possa guardarci non piรน con le lacrime agli occhi, ma col sorriso.

 

 

NATALE DEL SIGNORE ANNO B (Lc 2.1-14) 25 DICEMBRE 2023

NATALE DEL SIGNORE ANNO B (Lc 2.1-14) 25 DICEMBRE 2023

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 2,1-14)

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinรฒ che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria cittร .
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla cittร  di Nร zaret, salรฌ in Giudea alla cittร  di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perchรฉ per loro non cโ€™era posto nellโ€™alloggio.
Cโ€™erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando allโ€™aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentรฒ a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma lโ€™angelo disse loro: ยซNon temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarร  di tutto il popolo: oggi, nella cittร  di Davide, รจ nato per voi un Salvatore, che รจ Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoiaยป.
E subito apparve con lโ€™angelo una moltitudine dellโ€™esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
ยซGloria a Dio nel piรน alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli amaยป. Parola del Signore.

NATALE DEL SIGNORE โ€“ DALLA MESSA DELLA NOTTE (Lc 2,1-14) 

RIFLESSIONI

โ€œNon temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarร  di tutto il popolo: oggi vi รจ nato nella cittร  di Davide un salvatore, che รจ il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoiaโ€.
Soltanto la contemplazione puรฒ semplificare la nostra preghiera per arrivare a constatare la profonditร  della scena e del segno che ci รจ dato.
Una mangiatoia, un bambino, Maria in contemplazione, Giuseppe meditabondo: โ€œVeramente tu sei un Dio misterioso!โ€. Il Padre, il solo che conosce il Figlio, ci conceda di riconoscerlo affinchรฉ lโ€™amiamo e lo imitiamo.
Nessun apparato esteriore, nessuna considerazione, nel villaggio tutto รจ indifferente. Solo alcuni pastori, degli emarginati dalla societร โ€ฆ
E tutto questo รจ voluto: โ€œEgli ha scelto la povertร , la nuditร .
Ha disprezzato la considerazione degli uomini, quella che proviene dalla ricchezza, dallo splendore, dalla condizione socialeโ€. Nessun apparato, nessuno splendore esteriore.
Eppure egli รจ il Verbo che si รจ fatto carne, la luce rivestita di un corpo. Egli si trova nel mondo che egli stesso continuamente crea, ma vi รจ nascosto. Perchรฉ vuole apparirci solo di nascosto?
Egli fino ad allora era, secondo lโ€™espressione di Nicolas Cabasilas, un re in esilio, uno straniero senza cittร , ed eccolo che fa ritorno alla sua dimora. Perchรฉ la terra, prima di essere la terra degli uomini, รจ la terra di Dio. E, ritornando, ritrova questa terra creata da lui e per lui.
โ€œDio si รจ fatto portatore di carne perchรฉ lโ€™uomo possa divenire portatore di Spiritoโ€,
dice Atanasio di Alessandria.
โ€œIl suo amore per me ha umiliato la sua grandezza.
Si รจ fatto simile a me perchรฉ io lo accolga.
Si รจ fatto simile a me perchรฉ io lo rivestaโ€
(Cantico di Salomone).
Per capire, io devo ascoltare lui che mi dice:
โ€œPer toccarmi, lasciate i vostri bisturiโ€ฆ
Per vedermi, lasciate i vostri sistemi di televisioneโ€ฆ
Per sentire le pulsazioni del divino nel mondo, non
prendete strumenti di precisioneโ€ฆ
Per leggere le Scritture, lasciate la criticaโ€ฆ
Per gustarmi, lasciate la vostra sensibilitร โ€ฆโ€
(Pierre Mounier).
Ma credete e adorate.

IV DOMENICA Dโ€™AVVENTO ANNO B (Lc 1.26-38) 24 DICEMBRE 2023

IV DOMENICA Dโ€™AVVENTO ANNO B (Lc 1.26-38) 24 DICEMBRE 2023

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TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 1,26-38)

Lโ€™angelo Gabriele fu mandato da Dio in una cittร  della Galilea, chiamata Nร zaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: ยซRallegrati, piena di grazia: il Signore รจ con teยป.
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. Lโ€™angelo le disse: ยซNon temere, Maria, perchรฉ hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesรน. Sarร  grande e verrร  chiamato Figlio dellโ€™Altissimo; il Signore Dio gli darร  il trono di Davide suo padre e regnerร  per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrร  fineยป.
Allora Maria disse allโ€™angelo: ยซCome avverrร  questo, poichรฉ non conosco uomo?ยป. Le rispose lโ€™angelo: ยซLo Spirito Santo scenderร  su di te e la potenza dellโ€™Altissimo ti coprirร  con la sua ombra. Perciรฒ colui che nascerร  sarร  santo e sarร  chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anchโ€™essa un figlio e questo รจ il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla รจ impossibile a Dioยป.
Allora Maria disse: ยซEcco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parolaยป. E lโ€™angelo si allontanรฒ da lei. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Dopo la testimonianza di Giovanni Battista, ecco la testimonianza di Maria, madre di Dio, che ha serbato preziosamente in cuor suo le grandi cose che il Signore aveva fatto per lei. Il concepimento verginale di Cristo, cosรฌ chiaramente esposto nel vangelo di oggi (Lc 1,34-35), non รจ un fatto isolato, una grazia a sรฉ.
Ma non ci รจ presentato nemmeno come il modo piรน adatto per la nascita del Messia. Ci รจ dato come sicurezza che il figlio, nato da Maria, โ€ sarร  dunque santo e chiamato Figlio di Dio โ€œ, perchรฉ โ€œlo Spirito Santo scenderร  su di te, su te stenderร  la sua ombra la potenza dellโ€™Altissimo โ€œ.
La nascita di Gesรน dalla Vergine Maria non รจ una veritร  aggiunta alla veritร  dellโ€™Incarnazione; รจ parte integrante di questo stesso mistero. E la divina condiscendenza, per mezzo della quale viene richiesto il consenso di Maria, perchรฉ possa realizzarsi il progetto divino, รจ ciรฒ che san Paolo chiama la โ€ rivelazione del mistero taciuto per secoli eterni, ma rivelato oraโ€ฆ a tutte le genti perchรฉ obbediscano alla fede โ€ (Rm 16,25-26).

 

 

III DOMENICA Dโ€™AVVENTO GAUDETE, ANNO B (Gv 1,6-8.19-28) 17 DICEMBRE 2023

III DOMENICA Dโ€™AVVENTO GAUDETE, ANNO B (Gv 1,6-8.19-28) 17 DICEMBRE 2023

III DOMENICA Dโ€™AVVENTO GAUDETE, ANNO B (Gv 1,6-8.19-28) 17 DICEMBRE 2023

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 1,6-8.19-28)

Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perchรฉ tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa รจ la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levรฌti a interrogarlo: ยซTu, chi sei?ยป. Egli confessรฒ e non negรฒ. Confessรฒ: ยซIo non sono il Cristoยป. Allora gli chiesero: ยซChi sei, dunque? Sei tu Elia?ยป. ยซNon lo sonoยป, disse. ยซSei tu il profeta?ยป. ยซNoยป, rispose. Gli dissero allora: ยซChi sei? Perchรฉ possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?ยป. Rispose: ยซIo sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaรฌaยป.
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: ยซPerchรฉ dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, nรฉ Elia, nรฉ il profeta?ยป. Giovanni rispose loro: ยซIo battezzo nellโ€™acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandaloยป.
Questo avvenne in Betร nia, al di lร  del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. Parola del Signore.

RIFLESSIONI 

Il messaggero, annunciato nel vangelo di domenica scorsa, รจ descritto in modo piรน dettagliato dallโ€™evangelista Giovanni. Egli ci ricorda, infatti, i dialoghi che Giovanni Battista ebbe con sacerdoti e leviti, venuti da Gerusalemme per interrogarlo. Era forse il Messia? No, rispose Giovanni Battista: โ€ Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia โ€ (Gv 1,23).

Santโ€™Agostino commenta: โ€œGiovanni Battista era una voce, ma in principio il Signore era il Verbo. Giovanni fu una voce per un certo tempo, ma Cristo, che in principio era il Verbo, รจ il Verbo per lโ€™eternitร โ€ (Serm 293)
โ€ Egli โ€“ dice lโ€™evangelista Giovanni โ€“ venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perchรฉ tutti credessero per mezzo di lui โ€œ. Vi sentiamo unโ€™eco del prologo: โ€œVeniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo โ€ (Gv 1,9).
Anche noi dobbiamo essere suoi testimoni (Gv 15,27) e ciรฒ, prima di tutto, nella santitร  delle nostre vite perchรฉ โ€ mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia โ€ (Is 61,10).

 

 

II DOMENICA Dโ€™AVVENTO ANNO B (Mc 1.1-8) 10 DICEMBRE 2023

II DOMENICA Dโ€™AVVENTO ANNO B (Mc 1.1-8) 10 DICEMBRE 2023

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 1,1-8)

Inizio del vangelo di Gesรน, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaรฌa:
ยซEcco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerร  la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieriยป,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: ยซViene dopo di me colui che รจ piรน forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerร  in Spirito Santoยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

In confronto allโ€™introduzione discreta nel tempo dellโ€™Avvento avvenuta domenica scorsa, lโ€™annuncio di oggi รจ spettacolare: โ€œEcco, io mando il mio messaggero davanti a teโ€ฆ Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieriโ€.
Giovanni Battista fa il suo ingresso spettacolare nel mondo, vestito di peli di cammello. Le sue parole bruciano lโ€™aria, le sue azioni frustano il vento. Predica โ€œun battesimo di conversione per il perdono dei peccatiโ€ ed immerge i suoi discepoli nelle acque del Giordano. Il suo messaggio, pur legato a un momento della storia, รจ eterno. Si rivolge anche a noi. Anche noi dobbiamo preparare la strada del Signore, poichรฉ un sentiero si spinge fino ai nostri cuori. Sfortunatamente, troppo spesso, durante lโ€™Avvento, molte distrazioni ci ostacolano nellโ€™accogliere, spiritualmente, il messaggio del Vangelo. Non dovremmo, invece, cercare di dedicare un poโ€™ di tempo alla meditazione di quanto dice san Pietro: โ€œNoi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrร  stabile dimora la giustiziaโ€ (2Pt 3,13)

 

 

I DOMENICA DI AVVENTO ANNO B (Mc 13.33-37) 3 DICEMBRE 2023

I DOMENICA DI AVVENTO ANNO B (Mc 13.33-37) 3 DICEMBRE 2023

I DOMENICA DI AVVENTO ANNO B (Mc 13.33-37) 3 DICEMBRE 2023

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I DOMENICA DI AVVENTO ANNO B (Mc 13.33-37) 3 DICEMBRE 2023

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I DOMENICA DI AVVENTO ANNO B (Mc 13.33-37) 3 DICEMBRE 2023

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I DOMENICA DI AVVENTO ANNO B (Mc 13.33-37) 3 DICEMBRE 2023

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 13,33-37)In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซFate attenzione, vegliate, perchรฉ non sapete quando รจ il momento. รˆ come un uomo, che รจ partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerร , se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo allโ€™improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!ยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Lโ€™anno B del ciclo triennale delle letture รจ lโ€™anno di Marco. Eppure non si comincia dal paragrafo iniziale del suo Vangelo, che sarร  oggetto di lettura nella settimana prossima: si parte dal punto in cui terminerร  la penultima settimana dellโ€™anno, con lโ€™annuncio del ritorno di Cristo: โ€œAllora vedranno il Figlio dellโ€™uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloriaโ€.
A prima vista, ciรฒ puรฒ sembrare strano ed illogico. Invece, nella liturgia, cโ€™รจ unโ€™estrema sottigliezza nellโ€™effettuare il cambiamento di tono: la nostra attenzione, che nelle ultime settimane era centrata sul giudizio e sulla fine del mondo, si sposta ora sul modo di accogliere Cristo: non con paura, ma con impazienza, proprio come un servo che attende il ritorno del padrone (Mc 13,35).
In quanto preparazione al Natale, lโ€™Avvento deve essere un tempo di attesa nella gioia. San Paolo interpreta il nostro periodo dโ€™attesa come un tempo in cui dobbiamo testimoniare Cristo: โ€œNessun dono di grazia piรน vi manca, mentre aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesรน Cristoโ€ (1Cor 1,7).

I DOMENICA DI AVVENTO ANNO B (Mc 13.33-37) 3 DICEMBRE 2023

 

 

 

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 25.31-46). 26 NOVEMBRE 2023

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 25.31-46). 26 NOVEMBRE 2023

 

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 25,31-46)

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซQuando il Figlio dellโ€™uomo verrร  nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederร  sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerร  gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrร  le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirร  a quelli che saranno alla sua destra: โ€œVenite, benedetti del Padre mio, ricevete in ereditร  il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perchรฉ ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmiโ€.
Allora i giusti gli risponderanno: โ€œSignore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?โ€. E il re risponderร  loro: โ€œIn veritร  io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, lโ€™avete fatto a meโ€.
Poi dirร  anche a quelli che saranno alla sinistra: โ€œVia, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perchรฉ ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitatoโ€.
Anchโ€™essi allora risponderanno: โ€œSignore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?โ€. Allora egli risponderร  loro: โ€œIn veritร  io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi piรน piccoli, non lโ€™avete fatto a meโ€.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eternaยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Conosciamo questo testo che, ai giorni nostri, รจ uno dei piรน citati e discussi. Per alcuni esso riassume quasi tutto il Vangelo. Questa tendenza non dipende da una moda o da una certa ideologia, ma corrisponde a qualcosa di assai piรน profondo che giร  esiste in noi. Quando siamo colpiti e sorpresi da unโ€™idea, da un avvenimento o da una persona, sembriamo dimenticare tutto il resto per non vedere piรน che ciรฒ che ci ha colpiti. Cerchiamo una chiave in grado di aprire tutte le porte, una risposta semplice a domande difficili.
Se leggiamo questo passo del Vangelo con questo spirito, il solo criterio di giudizio, e di conseguenza di salvezza o di condanna, รจ la nostra risposta ai bisogni piรน concreti del nostro prossimo. Poco importa ciรฒ che si crede e come si crede, poco importa la nostra appartenenza o meno a una comunitร  istituzionale, poco importano le intenzioni e la coscienza, ciรฒ che conta รจ agire ed essere dalla parte dei poveri e dei marginali.
Eppure, questa pagina del Vangelo di san Matteo รจ inscindibile dal resto del suo Vangelo e del Vangelo intero. In Matteo troviamo molti โ€œdiscorsiโ€ che si riferiscono al giudizio finale. Colui che non si limita a fare la volontร  di Dio attraverso le parole non sarร  condannato (Mt 7,21-27). Colui che non perdona non sarร  perdonato (Mt 6,12-15; 1-35). Il Signore riconoscerร  davanti a suo Padre nei cieli colui che si รจ dichiarato per lui davanti agli uomini (Mt 10,31-33). La via della salvezza รจ la porta stretta (Mt 7,13). Per seguire Cristo bisogna portare la propria croce e rinnegare se stessi. Colui che vuole salvare la propria vita la perderร  (Mt 16,24-26). San Marco ci dice anche: Colui che crederร  e sarร  battezzato, sarร  salvato. Colui che non crederร  sarร  condannato (Mc 16,15-16). Queste parole ci avvertono di non escludere dal resoconto finale la nostra risposta ai doni soprannaturali e alla rivelazione. Guarire le piaghe del mondo, eliminare le miserie e le ingiustizie, tutto questo fa parte integrante della nostra vita cristiana, ma noi non rendiamo un servizio allโ€™umanitร  che nella misura in cui, seguendo il Cristo, liberiamo noi stessi e liberiamo gli altri dalla schiavitรน del peccato. Allora solamente il suo regno comincerร  a diventare realtร .

 

 

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 25.14-30) 19 NOVEMBRE 2023

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 25.14-30) 19 NOVEMBRE 2023

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 25.14-30) 19 NOVEMBRE 2023.

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 25.14-30) 19 NOVEMBRE 2023.
XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 25.14-30) 19 NOVEMBRE 2023.
 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 25,14-30)

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli questa parabola:
ยซAvverrร  come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamรฒ i suoi servi e consegnรฒ loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacitร  di ciascuno; poi partรฌ.
Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andรฒ a impiegarli, e ne guadagnรฒ altri cinque. Cosรฌ anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnรฒ altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andรฒ a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornรฒ e volle regolare i conti con loro.
Si presentรฒ colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portรฒ altri cinque, dicendo: โ€œSignore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinqueโ€. โ€œBene, servo buono e fedele โ€“ gli disse il suo padrone โ€“, sei stato fedele nel poco, ti darรฒ potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padroneโ€.
Si presentรฒ poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: โ€œSignore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri dueโ€. โ€œBene, servo buono e fedele โ€“ gli disse il suo padrone โ€“, sei stato fedele nel poco, ti darรฒ potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padroneโ€.
Si presentรฒ infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: โ€œSignore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciรฒ che รจ tuoโ€.
Il padrone gli rispose: โ€œServo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e cosรฌ, ritornando, avrei ritirato il mio con lโ€™interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perchรฉ a chiunque ha, verrร  dato e sarร  nellโ€™abbondanza; ma a chi non ha, verrร  tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; lร  sarร  pianto e stridore di dentiโ€ยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

La parabola dei talenti parla della venuta di Gesรน per il giudizio universale. Quando ritornerร , egli esigerร  di sapere da noi come abbiamo usato il nostro tempo, cosa abbiamo fatto della nostra vita e dei talenti che abbiamo ricevuto, cioรจ delle nostre capacitร . Il premio per il buon uso sarร  la partecipazione alla gioia del Signore, cioรจ al banchetto eterno. La parabola racchiude un insegnamento fondamentale: Dio non misurerร  nรฉ conterร  i nostri acquisti, le nostre realizzazioni. Non ci chiederร  se abbiamo compiuto delle prodezze ammirate dal mondo, perchรฉ ciรฒ non dipende da noi, ma รจ in parte condizionato dai talenti che abbiamo ricevuto. Vengono tenute in conto soltanto la fedeltร , lโ€™assiduitร  e la caritร  con le quali noi avremo fatto fronte ai nostri doveri, anche se i piรน umili e i piรน ordinari. Il terzo servitore, โ€œmalvagio e infingardoโ€ ha una falsa immagine del padrone (di Dio). Il peggio รจ che non lo ama. La paura nei confronti del padrone lโ€™ha paralizzato ed ha agito in modo maldestro, senza assumersi nessun rischio. Cosรฌ ha sotterrato il suo talento. Dio si aspetta da noi una risposta gioiosa, un impegno che proviene dallโ€™amore e dalla nostra prontezza ad assumere rischi e ad affrontare difficoltร . I talenti possono significare le capacitร  naturali, i doni e i carismi ricevuti dallo Spirito Santo, ma anche il Vangelo, la rivelazione, e la salvezza che Cristo ha trasmesso alla Chiesa. Tutti i credenti hanno il dovere di ritrasmettere questi doni, a parole e a fatti.

 

 

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 25.1-13) 12 NOVEMBRE 2023

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 25.1-13) 12 NOVEMBRE 2023

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 25.1-13) 12 NOVEMBRE 2023

 

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 25.1-13) 12 NOVEMBRE 2023

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 25.1-13) 12 NOVEMBRE 2023

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 25,1-13)

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli questa parabola:
ยซIl regno dei cieli sarร  simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sรฉ lโ€™olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche lโ€™olio in piccoli vasi. Poichรฉ lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzรฒ un grido: โ€œEcco lo sposo! Andategli incontro!โ€. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: โ€œDateci un poโ€™ del vostro olio, perchรฉ le nostre lampade si spengonoโ€. Le sagge risposero: โ€œNo, perchรฉ non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e comprateveneโ€.
Ora, mentre quelle andavano a comprare lโ€™olio, arrivรฒ lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Piรน tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: โ€œSignore, signore, aprici!โ€. Ma egli rispose: โ€œIn veritร  io vi dico: non vi conoscoโ€.
Vegliate dunque, perchรฉ non sapete nรฉ il giorno nรฉ lโ€™oraยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Ai tempi di Gesรน la sposa aspettava nella casa dei genitori lโ€™arrivo dello sposo. Dopo il tramonto del sole, lo sposo arrivava con un corteo nuziale per portarla nella sua casa. Alcune damigelle seguivano la sposa. Diverse ragioni potevano causare il ritardo dello sposo come, per esempio, lunghi discorsi con i genitori della sposa sui doni e sulla dote. Il tirare in lungo le trattative era di buon auspicio. Ma non รจ lo stesso per le spose di cui si parla nel Vangelo di oggi. Qui si tratta infatti del ritorno di Cristo e tutto รจ riassunto nelle ultime parole: โ€œVegliate, dunque, perchรฉ non sapete nรฉ il giorno nรฉ lโ€™oraโ€, cioรจ: โ€œSiate pronte per lโ€™arrivo di Cristoโ€. Cosรฌ la parabola delle vergini poteva cominciare con questa frase: โ€œPer il regno dei cieli accadrร  come per le dieci vergini che uscirono, con le loro lampade, incontro allo sposoโ€. Agli occhi di Gesรน, รจ saggio chi veglia, cioรจ chi pensa sempre, nel suo animo, al giorno del ritorno del Signore e allโ€™ora della propria morte, chi vive ogni giorno nellโ€™amicizia di Dio, nella grazia santificante, e chi si rialza subito se, per debolezza, cade. Allora โ€œVegliateโ€, perchรฉ nessuno, allโ€™infuori di Dio, conosce il giorno e lโ€™ora.

 

 

XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 23.1-12) 5 NOVEMBRE 2023

XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 23.1-12) 5 NOVEMBRE 2023

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 23,1-12)

In quel tempo, Gesรน si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
ยซSulla cattedra di Mosรจ si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciรฒ che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perchรฉ essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattรจri e allungano le frange; si compiacciono dei posti dโ€™onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati โ€œrabbรฌโ€ dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare โ€œrabbรฌโ€, perchรฉ uno solo รจ il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate โ€œpadreโ€ nessuno di voi sulla terra, perchรฉ uno solo รจ il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare โ€œguideโ€, perchรฉ uno solo รจ la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi รจ piรน grande, sarร  vostro servo; chi invece si esalterร , sarร  umiliato e chi si umilierร  sarร  esaltatoยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Che cosa significa essere cristiano?
Andare a Messa, battezzare i propri figli, fare la comunione a Pasqua, rispettare i comandamenti?
Nel Vangelo di oggi, Cristo svela la falsitร  della religiositร  dei farisei servendosi dellโ€™esempio dei sacerdoti dellโ€™Antico Testamento: โ€œQuanto vi dicono, fatelo e osservatelo; ma non fate secondo le loro opere, perchรฉ dicono e non fannoโ€.
Viene da pensare ai genitori e agli educatori: non basta parlare o insegnare, bisogna dare il buon esempio. Quante volte un padre alcolizzato, una madre negligente o degli educatori poco adatti avviano i bambini alla menzogna?
Quello che dovrebbe essere il comportamento del vero cristiano appare nellโ€™insegnamento di san Paolo ai Tessalonicesi. Chiamato da Cristo sulla via di Damasco, san Paolo scoprรฌ, per unโ€™improvvisa folgorazione, tutto il mistero di Cristo e capรฌ che lโ€™essere cristiano consiste nello spirito di apostolato. Egli stesso, pieno dello Spirito di Cristo risorto, lo trasmise agli altri.
Essere cristiani vuol dire questo: non tanto rispettare ciecamente delle formule o dei precetti, ma donare Cristo agli altri, mediante una vita cristiana onesta, perchรฉ, grazie allโ€™apostolato della preghiera, della sofferenza e delle opere, il cristiano possa divenire una forza vivente del Vangelo di Cristo.
Questo รจ lโ€™insegnamento di Gesรน ed รจ cosรฌ che deve vivere chi vuole essere cristiano. 

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A. (Mt 22.34-40) 29 OTTOBRE 2023

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A. (Mt 22.34-40) 29 OTTOBRE 2023

 ยซโ€Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua menteโ€. Questo รจ il grande e primo comandamento. Il secondo poi รจ simile a quello: โ€œAmerai il tuo prossimo come te stessoโ€. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profetiยป.
 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 22,34-40)
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesรน aveva chiuso la bocca ai sadducรจi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogรฒ per metterlo alla prova: ยซMaestro, nella Legge, qual รจ il grande comandamento?ยป.
Gli rispose: ยซโ€Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua menteโ€. Questo รจ il grande e primo comandamento. Il secondo poi รจ simile a quello: โ€œAmerai il tuo prossimo come te stessoโ€. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profetiยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

I farisei vivevano per meditare la legge, per capirla, per interpretarla. Alcuni sono riusciti a capire Gesรน Cristo che ha detto a uno di loro che non era lontano dal regno dei cieli (Mc 12,34). E un altro fariseo, Paolo di Tarso, riuscรฌ ad essere lโ€™apostolo dei gentili. Ma tanti tra di loro, al contrario, rifiutavano il giovane Rabbi di Nazaret, e lo hanno messo a morte sulla croceโ€ฆ Interpretando la legge, i farisei ottenevano una casistica minuziosa che rendeva il giogo della legge insopportabile. Ed รจ per questo che non potevano capire Gesรน che, secondo loro, infrangeva il riposo del sabato guarendo i malati il sabato, e anche dicendo che il Figlio dellโ€™uomo era padrone del sabato e che questo giorno, cosรฌ importante, era stato fatto per lโ€™uomo, e non il contrarioโ€ฆ (Mt 12,8; Mc 2,27). Gesรน disfa il repertorio molto complicato dei precetti, e lo riassume nellโ€™amore di Dio e del prossimo sopra tutto. Egli considera che questo รจ il primo comandamento, da cui tutti gli altri derivanoโ€ฆ Di fronte a queste parole non possiamo fare altro che rivedere la nostra condotta, riconoscere i nostri errori e proporci in modo concreto di vivere per amore, di morire per amore.

 

 

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 22.15-21) 22 OTTOBRE 2023

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 22.15-21) 22 OTTOBRE 2023

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 22.15-21) 22 OTTOBRE 2023

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 22,15-21)

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesรน nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: ยซMaestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo veritร . Tu non hai soggezione di alcuno, perchรฉ non guardi in faccia a nessuno. Dunque, diโ€™ a noi il tuo parere: รจ lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?ยป.
Ma Gesรน, conoscendo la loro malizia, rispose: ยซIpocriti, perchรฉ volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributoยป. Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandรฒ loro: ยซQuesta immagine e lโ€™iscrizione, di chi sono?ยป. Gli risposero: ยซDi Cesareยป.
Allora disse loro: ยซRendete dunque a Cesare quello che รจ di Cesare e a Dio quello che รจ di Dioยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Lโ€™ipocrisia dei farisei e dei sadducei proclama la veridicitร  di Gesรน, che essi cercano di cogliere nella rete di un dilemma sapientemente calcolato: o egli afferma che il tributo ad uno Stato straniero e idolatra รจ lecito, e perde la stima di coloro che non accettano il dominio romano; oppure dichiara che questo tributo รจ illecito, e apre la porta al suo processo con lโ€™accusa di istigare la sedizione. โ€œRendete dunque a Cesare quello che รจ di Cesareโ€. Gesรน non รจ il capo di un movimento di rivolta: il suo discepolo deve compiere i suoi obblighi civici. รˆ in questo modo che lโ€™ha capito la prima Chiesa (Rm 13,1-7; 1Pt 2,13-17). Ma ciรฒ che รจ importante e decisivo, e che non sembra preoccupare i farisei, รจ il seguito: โ€œE a Dio quello che รจ di Dioโ€. Soltanto a Dio si devono lโ€™adorazione e il culto, e nรฉ lo Stato nรฉ alcunโ€™altra realtร  di questo mondo possono pretendere ciรฒ che รจ dovuto esclusivamente a Dio. Il martirio รจ lโ€™espressione suprema della resistenza cristiana di fronte al tentativo assolutistico del potere temporale di usurpare il posto di Dio (Ap 20,4).
A Dio ciรฒ che รจ di Dio! Ma tutto appartiene a Dio, che รจ il creatore. Ed รจ per questo che non si puรฒ astrarre Dio durante la costruzione della cittร  terrena, โ€œquasi che Dio non meriti alcun interesse nellโ€™ambito del disegno operativo ed associativo dellโ€™uomoโ€ (Reconciliatio et paenitentia , 14). Lโ€™uomo puรฒ realizzare la pretesa blasfema di costruire un mondo senza Dio, ma โ€œquesto mondo finirร  per ritorcersi contro lโ€™uomoโ€ (ivi , 18).

 

 

XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 22,1-14) 15 OTTOBRE 2023

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 21.33-43) 8 OTTOBRE 2023

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 21.33-43) 8 OTTOBRE 2023

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 21.33-43) 8 OTTOBRE 2023

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 21,33-43.45)
In quel tempo, Gesรน disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
ยซAscoltate unโ€™altra parabola: cโ€™era un uomo che possedeva un terreno e vi piantรฒ una vigna. La circondรฒ con una siepe, vi scavรฒ una buca per il torchio e costruรฌ una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andรฒ lontano.
Quando arrivรฒ il tempo di raccogliere i frutti, mandรฒ i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandรฒ di nuovo altri servi, piรน numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandรฒ loro il proprio figlio dicendo: โ€œAvranno rispetto per mio figlio!โ€. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: โ€œCostui รจ lโ€™erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua ereditร !โ€. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrร  dunque il padrone della vigna, che cosa farร  a quei contadini?ยป.
Gli risposero: ยซQuei malvagi, li farร  morire miseramente e darร  in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempoยป.
E Gesรน disse loro: ยซNon avete mai letto nelle Scritture:
โ€œLa pietra che i costruttori hanno scartato
รจ diventata la pietra dโ€™angolo;
questo รจ stato fatto dal Signore
ed รจ una meraviglia ai nostri occhiโ€?
Perciรฒ io vi dico: a voi sarร  tolto il regno di Dio e sarร  dato a un popolo che ne produca i fruttiยป.
Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perchรฉ lo considerava un profeta. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

La parabola dei vignaioli omicidi รจ di un realismo tale che potremmo considerarla come una teologia della storia.
Lโ€™omicidio รจ lโ€™apogeo di una infedeltร  continua, che nasconde naturalmente ingratitudine. รˆ la storia dellโ€™umanitร  e quella di ogni uomo, con i nostri limiti, le nostre ingiustizie, la nostra avarizia, le nostre ambizioni. Noi reagiamo spesso cosรฌ davanti al bene che riceviamo dai nostri simili. Noi agiamo spesso cosรฌ davanti alla bontร  di Dio.
Siamo dei cattivi amministratori, che cominciano commettendo il grave errore di credersi padroni del regno e il minimo potere ci disturba, anche quello di Dio, assoluto ma non dominatore. Noi non ci troviamo al posto che dovremmo occupare, e ci piacerebbe vietare lโ€™ingresso nel regno a coloro che vogliono entrarci. Lโ€™atteggiamento di Dio differisce completamente dal nostro. Ci ama allo stesso modo; ma non tollera che i suoi figli non mangino il pane che egli offre loro e che per di piรน si ostinino ad impedire agli altri di mangiarlo. Noi ci sbagliamo in tutto. E proprio quando ci sentiremo piรน sicuri, verremo privati dei nostri doni, perchรฉ non possediamo, anche se lo crediamo, alcuna esclusivitร .
รˆ necessario che scopriamo Cristo come pietra angolare dellโ€™edificio in pietre vive che รจ la Chiesa, alla quale siamo stati introdotti con il battesimo. Cerchiamo con coraggio di produrre frutti per raggiungere il regno dei cieli.

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 21.28-32) 1 OTTOBRE 2023

https://blog.libero.it/wp/ilvangelonelsecoloventunesimo/2023/10/01/xxvi-domenica-del-tempo-ordinario-anno-mt-21-28-32-1-ottobre-2023/

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 21,28-32)

In quel tempo, Gesรน disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: ยซChe ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: โ€œFiglio, oggi vaโ€™ a lavorare nella vignaโ€. Ed egli rispose: โ€œNon ne ho vogliaโ€. Ma poi si pentรฌ e vi andรฒ. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: โ€œSรฌ, signoreโ€. Ma non vi andรฒ. Chi dei due ha compiuto la volontร  del padre?ยป. Risposero: ยซIl primoยป.
E Gesรน disse loro: ยซIn veritร  io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti cosรฌ da credergliยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Giovanni e i peccatori.
Il messaggio che Gesรน porta agli uomini รจ un mistero; anche la sua persona venuta dal Cielo รจ un profondo mistero. Nel suo insegnamento perรฒ Gesรน vuol farsi capire dalla gente e dai capi del popolo. Ricorre agli esempi che sono piรน efficaci. Per denunciare lโ€™ostilitร  con cui i sacerdoti e degli anziani hanno accolto la predicazione di Giovanni ricorre alla parabola dei due fratelli. Uno tutto ossequioso verso suo padre, perรฒ non fa corrispondere alle parole lโ€™azione: Va a lavorare nella vigna. โ€“ Sรฌ, padre, ma non va. Lโ€™altro, piรน insubordinato e quasi ribelle, allo stesso invito, risponde apertamente: Non ne ho voglia โ€“ ma poi, si pente, e va. Gesรน rivolge una domanda: Chi dei due ha compiuto la volontร  del padre? Rispondono: lโ€™ultimo. E Gesรน esplicita lโ€™insegnamento: Eโ€™ venuto Giovanni nella via della giustizia e voi non gli avete creduto a differenza dei pubblicani e delle prostitute. Come se dicesse: voi che vi reputate giusti, avete rifiutato la veritร ; i pubblicani invece e le prostitute, che voi condannate, si convertono e seguono la via della giustizia. Nel servizio di Dio non bastano le buone intenzioni; occorre fedeltร  pratica perchรฉ lโ€™amor di Dio non consiste nel dire: Signore, Signore, ma nel fare la sua volontร . Ci liberi il Signore da una religiositร  di parole priva di fatti concreti.

 

 

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 20.1-16) 24 SETTEMBRE 2023

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 20.1-16) 24 SETTEMBRE 2023

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 20.1-16) 24 SETTEMBRE 2023XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 20.1-16) 24 SETTEMBRE 2023

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 20,1-16)

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli questa parabola:
ยซIl regno dei cieli รจ simile a un padrone di casa che uscรฌ allโ€™alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordรฒ con loro per un denaro al giorno e li mandรฒ nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: โ€œAndate anche voi nella vigna; quello che รจ giusto ve lo darรฒโ€. Ed essi andarono. Uscรฌ di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lรฌ e disse loro: โ€œPerchรฉ ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?โ€. Gli risposero: โ€œPerchรฉ nessuno ci ha presi a giornataโ€. Ed egli disse loro: โ€œAndate anche voi nella vignaโ€.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: โ€œChiama i lavoratori e daโ€™ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primiโ€. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di piรน. Ma anchโ€™essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, perรฒ, mormoravano contro il padrone dicendo: โ€œQuesti ultimi hanno lavorato unโ€™ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldoโ€.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: โ€œAmico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a questโ€™ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perchรฉ io sono buono?โ€.
Cosรฌ gli ultimi saranno primi e i primi, ultimiยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Gesรน ci svela quanto la sua logica sia diversa dalla nostra e la superi.
Nella sua vigna cโ€™รจ spazio per tutti e ogni ora puรฒ essere quella giusta. Cosรฌ come ogni nostra situazione di vita deve essere la vigna che ci รจ affidata per curarla e metterla in grado di portare molto frutto e questo non per rinchiuderci egoisticamente in un ambito ristretto ma per riconoscerci, a partire dal concreto dellโ€™esistenza, โ€œlanciati sulle frontiere della storiaโ€, per essere cioรจ veri evangelizzatori e missionari.
Siamo tutti pronti a riconoscerci tra gli operai che hanno accettato lโ€™invito della prima ora, ma quale potrร  essere la chiamata che il Signore ci riserva per lโ€™ultima ora, per la sera della nostra vita?
Riconoscersi tra i chiamati alla salvezza deve significare renderci disponibili ad accogliere ogni chiamata, anche la meno gratificante, la piรน difficile e dolorosa.

 

 

XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 18.21-35) 17 SETTEMBRE 2023

 

XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 18.21-35) 17 SETTEMBRE 2023

XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 18.21-35) 17 SETTEMBRE 2023

XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 18.21-35) 17 SETTEMBRE 2023

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 18,21-35)

In quel tempo, Pietro si avvicinรฒ a Gesรน e gli disse: ยซSignore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrรฒ perdonargli? Fino a sette volte?ยป. E Gesรน gli rispose: ยซNon ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli รจ simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poichรฉ costui non era in grado di restituire, il padrone ordinรฒ che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e cosรฌ saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: โ€œAbbi pazienza con me e ti restituirรฒ ogni cosaโ€. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciรฒ andare e gli condonรฒ il debito.
Appena uscito, quel servo trovรฒ uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: โ€œRestituisci quello che devi!โ€. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: โ€œAbbi pazienza con me e ti restituirรฒโ€. Ma egli non volle, andรฒ e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto lโ€™accaduto. Allora il padrone fece chiamare quellโ€™uomo e gli disse: โ€œServo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perchรฉ tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietร  del tuo compagno, cosรฌ come io ho avuto pietร  di te?โ€. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finchรฉ non avesse restituito tutto il dovuto.
Cosรฌ anche il Padre mio celeste farร  con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratelloยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Pietro immaginava di fare una gran bella figura proponendosi di perdonare fino a sette volte. Mettetevi nei suoi panni: immaginate che qualcuno sparli di voi e, pentito, venga a chiedervi scusa. Ovviamente lo perdonateโ€ฆ ma se subito dopo torna a sparlare di voi che fate? Appuntoโ€ฆ Essere disposti a perdonare fino a sette volte รจ un grande gesto di generositร . Ma Gesรน rilancia: occorre perdonare sempre. Come รจ possibile? La parabola ci aiuta a capire questa esigenza cosรฌ estrema. Possiamo perdonare sempre perchรฉ a noi Dio perdona sempre. Come al servo malvagio della parabola, anche a noi il padrone condona un debito enorme. Perciรฒ cambiati, convertiti, stupiti da tanta generositร , diventiamo capaci di perdonare qualunque torto. Come una fontana che viene riempita dallโ€™acqua di sorgente e, quando รจ colma, lascia fluire lโ€™acqua nel ruscello, anche noi possiamo perdonare e amare perchรฉ perdonati e amati. Se fatichiamo a perdonare qualcuno che ci ha fatto del male, possiamo riflettere di fronte a Dio, chiedendogli di aiutarci a capire la logica del perdono che cambia. Che cambia noi prima degli altri.

 

 

XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 18.15-20) 10 SETTEMBRE 2023

XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 18.15-20) 10 SETTEMBRE 2023

 

XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 18.15-20) 10 SETTEMBRE 2023

XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 18.15-20) 10 SETTEMBRE 2023

XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 18.15-20) 10 SETTEMBRE 2023

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. 
(Mt 18,15-20)

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซSe il tuo fratello commetterร  una colpa contro di te, vaโ€™ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterร , avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterร , prendi ancora con te una o due persone, perchรฉ ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterร  costoro, dillo alla comunitร ; e se non ascolterร  neanche la comunitร , sia per te come il pagano e il pubblicano.
In veritร  io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarร  legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarร  sciolto in cielo.
In veritร  io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno dโ€™accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che รจ nei cieli gliela concederร . Perchรฉ dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lรฌ sono io in mezzo a loroยป. Parola del Signore

RIFLESSIONI

In questa pagina del Vangelo di Matteo vengono riferiti alcuni โ€œloghiaโ€, ossia alcune parole o sentenze, cosรฌ come furono autenticamente pronunciate da Gesรน. Esse sono poste allโ€™interno del discorso elaborato da Matteo sul modo di comportarsi dei cristiani in seno alla comunitร . Per comprenderlo, questo discorso deve essere collegato alla frase conclusiva della sezione precedente, in cui si afferma: โ€œDio non vuole che neppure uno di questi piccoli si perdaโ€.
รˆ un monito a chi dirige la comunitร , di non escludere nessuno, senza prima aver tentato ogni mezzo per correggerlo dal suo errore o dal suo peccato. Niente, infatti, รจ piรน delicato della correzione fraterna. La regola data da Cristo per la vita e la conduzione della comunitร  รจ quella di tenere presente la gradualitร  del procedere. Ognuno deve lasciarsi guidare dalla preoccupazione di salvaguardare, con ogni cura, la dignitร  della persona del fratello.
Il primato รจ dato, perciรฒ, alla comunione. Deve essere salvata ad ogni costo, perchรฉ la comunione รจ tale solo se mette in opera ogni tentativo atto a convertire il peccatore.
Se il fratello persiste nellโ€™errore, non sarร  il giudizio della comunitร  in quanto tale a condannarlo, bensรฌ il fatto che lui stesso si autoesclude dallโ€™assemblea dei credenti. Cosรฌ avviene nella scomunica pronunciata dalla Chiesa; essa non fa altro che constatare una separazione giร  avvenuta nel cuore e nel comportamento di un cristiano.

 

 

XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A. (Mt 16.21-27) 3 SETTEMBRE 2023

 
 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 16,21-27)

In quel tempo, Gesรน cominciรฒ a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: ยซDio non voglia, Signore; questo non ti accadrร  maiยป. Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: ยซVaโ€™ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perchรฉ non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!ยป.
Allora Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซSe qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perchรฉ chi vuole salvare la propria vita, la perderร ; ma chi perderร  la propria vita per causa mia, la troverร .
Infatti quale vantaggio avrร  un uomo se guadagnerร  il mondo intero, ma perderร  la propria vita? O che cosa un uomo potrร  dare in cambio della propria vita?
Perchรฉ il Figlio dellโ€™uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderร  a ciascuno secondo le sue azioniยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

โ€œNon pensi secondo Dio, ma secondo gli uominiโ€. Pietro scopre cosรฌ la vera identitร  di Gesรน. Egli fa lโ€™incredibile scoperta che questo carpentiere di Nazaret non รจ altro che il Cristo, lโ€™unto di Israele, la realizzazione dellโ€™attesa, lunga duemila anni, del suo popolo. Ma Pietro interpreta la missione di Gesรน in termini politici. Gesรน ben se ne rende conto e spiega che tipo di Messia sarร : andrร  a Gerusalemme per soffrire, essere messo a morte e risorgere il terzo giorno. Ciรฒ รจ troppo per Pietro: nel suo spirito, lโ€™idea di sofferenza e lโ€™idea di Messia sono semplicemente incompatibili fra loro.
โ€œNon pensi secondo Dio, ma secondo gli uominiโ€. Se Pietro potesse solo rendersene conto, sarebbe pervaso dalla gioia! Il Messia, che si sarebbe immerso nella sofferenza, che avrebbe incontrato lโ€™ostilitร  degli uomini e che avrebbe subito tutte le conseguenze dellโ€™ingratitudine secolare di Israele verso il Dio dellโ€™Alleanza, era proprio lรฌ! Davanti a lui cโ€™era finalmente colui che avrebbe sconfitto Satana in uno scontro decisivo e che avrebbe, in questo modo, portato a compimento il piano divino di salvezza per lโ€™umanitร .
Poichรฉ Pietro โ€œcominciรฒ a protestare dicendo: Dio te ne scampi, Signore, questo non ti accadrร  maiโ€, Gesรน gli disse: โ€œLungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perchรฉ non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!โ€. Voltaire scrisse argutamente: โ€œDio fece lโ€™uomo a sua immagine e somiglianza e lโ€™uomo gliela rese proprio bene!โ€.
Nella nostra tendenza innata a resistere a Dio, noi deformiamo la sua immagine, ci rifiutiamo di lasciare che Dio sia come vuole essere. Il nostro Dio รจ troppo piccolo, troppo fragile e troppo limitato, mentre il Dio di Gesรน Cristo รจ letteralmente troppo bello per essere vero. Gesรน si affretta a percorrere la via che porta a Gerusalemme per svelarcelo sulla croce.
Sulla croce, infatti, Gesรน rivelerร  lโ€™ultimo ritratto di Dio nel dramma della misericordia che vince il peccato, dellโ€™amore che supera la morte e della fedeltร  divina che cancella il tradimento.
Chi avrebbe mai immaginato, sia pure in sogno, che Dio sarebbe intervenuto nella nostra storia in questo modo?
Sfortunatamente, per molti, Gesรน รจ davvero troppo bello per essere vero. โ€œSe tu conoscessi il dono di Dio e chi รจ colui che ti dice: Dammi da bere!โ€ (Gv 4,10).

XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 16.13-20) 23 AGOSTO 2023

XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 16.13-20) 23 AGOSTO 2023

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 16,13-20)

In quel tempo, Gesรน, giunto nella regione di Cesarรจa di Filippo, domandรฒ ai suoi discepoli: ยซLa gente, chi dice che sia il Figlio dellโ€™uomo?ยป. Risposero: ยซAlcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elรฌa, altri Geremรฌa o qualcuno dei profetiยป.
Disse loro: ยซMa voi, chi dite che io sia?ยป. Rispose Simon Pietro: ยซTu sei il Cristo, il Figlio del Dio viventeยป.
E Gesรน gli disse: ยซBeato sei tu, Simone, figlio di Giona, perchรฉ nรฉ carne nรฉ sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che รจ nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherรฒ la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darรฒ le chiavi del regno dei cieli: tutto ciรฒ che legherai sulla terra sarร  legato nei cieli, e tutto ciรฒ che scioglierai sulla terra sarร  sciolto nei cieliยป.
Allora ordinรฒ ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Quando Gesรน chiese ai suoi discepoli: โ€œLa gente chi dice che sia il Figlio dellโ€™uomo?โ€, le loro risposte rispecchiarono le diverse teorie e speculazioni riguardo Gesรน diffuse nella loro cultura.
Se la stessa domanda fosse posta da Gesรน oggi, le risposte sembrerebbero forse piรน colte, ma sarebbero molto simili. Invece di evocare Elia, Giovanni Battista o Geremia, si evocherebbero forse le speculazioni dellโ€™ultimo convegno sulla cristologia, oppure ancora i risultati di un recente sondaggio. Possiamo immaginare che Gesรน ascolterebbe gentilmente, forse sorridendo. Poi perรฒ giunge la vera e propria domanda: โ€œVoi chi dite che io sia?โ€. Non possiamo piรน rifugiarci dietro ad opinioni di altri, siano essi teologi o conduttori di dibattiti televisivi. Gesรน vuole la nostra risposta personale. Dobbiamo prendere posizione personalmente nei suoi confronti.
รˆ quello che succede con lโ€™atto di fede. Gesรน lancia una sfida a ogni uomo e a ogni donna direttamente e personalmente: โ€œTu, chi dici che io sia?โ€.
La nostra risposta possa essere quella di Pietro: โ€œTu sei il Cristo, il figlio del Dio viventeโ€. La nostra risposta possa essere quella della Chiesa, che fu fondata da Cristo su Pietro come su una pietra, affinchรฉ il โ€œcredoโ€ diventasse un โ€œcrediamoโ€: Crediamo in Dio, Padre onnipotenteโ€ฆ, in un solo Signore Gesรน Cristo, unigenito Figlio di Dioโ€ฆ, per opera dello Spirito Santoโ€ฆ incarnato nel seno della Vergine Maria.

XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 15.21-28) 20 AGOSTO 2023

XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 15.21-28) 20 AGOSTO 2023

XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 15.21-28) 20 AGOSTO 2023

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 15,21-28)

In quel tempo, partito di lร , Gesรน si ritirรฒ verso la zona di Tiro e di Sidรฒne. Ed ecco una donna Cananรจa, che veniva da quella regione, si mise a gridare: ยซPietร  di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia รจ molto tormentata da un demonioยป. Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: ยซEsaudiscila, perchรฉ ci viene dietro gridando!ยป. Egli rispose: ยซNon sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa dโ€™Israeleยป.
Ma quella si avvicinรฒ e si prostrรฒ dinanzi a lui, dicendo: ยซSignore, aiutami!ยป. Ed egli rispose: ยซNon รจ bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnoliniยป. ยซรˆ vero, Signore โ€“ disse la donna โ€“, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroniยป.
Allora Gesรน le replicรฒ: ยซDonna, grande รจ la tua fede! Avvenga per te come desideriยป. E da quellโ€™istante sua figlia fu guarita. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Dio viene a noi, ma noi non sempre gli andiamo incontro. Si manifesta in molti modi diversi, ma non sempre viene riconosciuto e accolto dal suo popolo. A volte, tuttavia, viene accolto in luoghi e modi sorprendenti. Nel Vangelo di oggi, vediamo Gesรน partire verso un luogo inatteso: la regione fra Tiro e Sidone, abitata da pagani. Il suo arrivo non passa inosservato: gli va incontro una donna cananea, qualcuno, dunque, che non apparteneva ad Israele.
La donna รจ spinta verso Gesรน dai suoi bisogni, non dalla fede. Quali siano i suoi bisogni e quali quelli della figlia รจ chiaro, tanto piรน che la donna li esprime a gran voce, con una violenta insistenza: implora la pietร  di Gesรน, grida perchรฉ egli la aiuti e, soprattutto, non desiste. La donna, tuttavia, non esprime solo e soprattutto i propri bisogni: riconosce, infatti, Gesรน come Signore, come figlio di Davide. Il suo grido di disperazione si purifica cosรฌ diventando preghiera. Del resto, quando a Messa diciamo o cantiamo: โ€œSignore, abbi pietร โ€, non ripetiamo, in un certo senso, le parole e la venerazione della donna cananea?

 

 

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 14.22-33) 13 AGOSTO 2023

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 14.22-33) 13 AGOSTO 2023

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 14,22-33)
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesรน costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sullโ€™altra riva, finchรฉ non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salรฌ sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassรน, da solo.
La barca intanto distava giร  molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andรฒ verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: ยซรˆ un fantasma!ยป e gridarono dalla paura. Ma subito Gesรน parlรฒ loro dicendo: ยซCoraggio, sono io, non abbiate paura!ยป.
Pietro allora gli rispose: ยซSignore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acqueยป. Ed egli disse: ยซVieni!ยป. Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andรฒ verso Gesรน. Ma, vedendo che il vento era forte, sโ€™impaurรฌ e, cominciando ad affondare, gridรฒ: ยซSignore, salvami!ยป. E subito Gesรน tese la mano, lo afferrรฒ e gli disse: ยซUomo di poca fede, perchรฉ hai dubitato?ยป.
Appena saliti sulla barca, il vento cessรฒ. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: ยซDavvero tu sei Figlio di Dio!ยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

La paura e la mancanza di coraggio rappresentano un notevole ostacolo ad una vita di fede e dโ€™amore.
Anche noi, proprio come gli apostoli sulla barca, possiamo lasciarci paralizzare dalla paura, che ci impedisce di vedere quanto Cristo ci sia vicino.
Egli รจ lโ€™Emmanuele, il Dio-con-noi, ed รจ anche il Dio della natura, che comanda alle tempeste e a tutte le forze distruttrici: โ€œEgli annunzia la paceโ€ฆ La sua salvezza รจ vicina a chi lo temeโ€ (Sal 85,9-10); anche quando ci sembra di essere su una barca a โ€œqualche miglio da terra eโ€ฆ agitata dalle onde, a causa del vento contrarioโ€, egli non รจ mai lontano da ognuno di noi.
Come san Pietro, dobbiamo essere pronti a rischiare la nostra sicurezza e lโ€™eccessiva preoccupazione per noi stessi, se vogliamo che la nostra fede si rafforzi. Cristo dice ad ognuno di noi: โ€œVieniโ€. Per rispondere e per andare a lui, a volte, dobbiamo attraversare le acque della sofferenza.
Che cosa succede, allora, quando, sentendo la forza del vento, cominciamo ad avere paura e ad affondare? Per superare la paura si deve seguire lโ€™esempio di Gesรน: โ€œSalรฌ sul monte, solo, a pregareโ€. La fede si rafforza solo con una pratica regolare della preghiera.

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 17.1-9) 6 AGOSTO 2023

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 17.1-9) 6 AGOSTO 2023

 ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโ€™amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltateloยป.
 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 17,1-9)
In quel tempo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillรฒ come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosรจ ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: ยซSignore, รจ bello per noi essere qui! Se vuoi, farรฒ qui tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Eliaยป. Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprรฌ con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโ€™amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltateloยป.
Allโ€™udire ciรฒ, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesรน si avvicinรฒ, li toccรฒ e disse: ยซAlzatevi e non temeteยป. Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesรน solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesรน ordinรฒ loro: ยซNon parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dellโ€™uomo non sia risorto dai mortiยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

E per noi, oggi, che significato riveste la Trasfigurazione del Signore? Il suo messaggio รจ ancora del tutto attuale. Anzitutto come invito a โ€œtrasfigurareโ€ la nostra quotidianitร  (lavoro, gioie, ansie), cioรจ a rileggerla e interpretarla alla luce di Gesรน e dei suoi insegnamenti, nellโ€™ascolto costante della Parola. A partire da due espressioni. La prima: ยซรˆ il mio figlio. Ascoltatelo!ยป. La trasfigurazione inizia da qui: ascoltare Gesรน e mettersi sulla sua strada, per divenire come lui. Perchรฉ la sua parola guarisce il cuore rafforza lโ€™animo, fa fiorire la vita e la rende bella.
La seconda espressione รจ di Pietro: ยซรˆ bello per noi stare qui!ยป, dove ยซstare quiยป non si riferisce al luogo il Tabor ma a chi quel luogo rende bello e significativo, cioรจ Gesรน stesso. Quella di Pietro, in realtร , รจ una professione di fede! รˆ un grido che dice tutta la gioia di appartenere a Cristo e di orientare la propria vita alla luce della sua Parola. Trasfigurati da lui, potremo a nostra volta contribuire a trasfigurare la storia umana.

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 13,44-52) 30 LUGLIO 2023

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 13,44-52) 30 LUGLIO 2023

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 13,44-52) 30 LUGLIO 2023

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 13,44-52)
In quel tempo Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซIl regno dei cieli รจ simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli รจ simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Ancora, il regno dei cieli รจ simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando รจ piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Cosรฌ sarร  alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarร  pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?ยป. Gli risposero: ยซSรฌยป. Ed egli disse loro: ยซPer questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, รจ simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose anticheยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

San Tommaso dโ€™Aquino, il grande teologo del Medioevo, utilizza unโ€™immagine: noi uomini siamo come una freccia giร  in piena corsa. Un altro ha preso la mira e ha tirato. Non spetta piรน a noi cercare un obiettivo: รจ giร  stabilito. E dove va questa freccia di cui il Creatore ha stabilito lโ€™obiettivo? Ecco la risposta: la freccia corre verso il bene, e dunque verso la felicitร . Dio, e la felicitร  di essere presso di lui, corrispondono alla piรน profonda aspirazione dellโ€™uomo. Qui non vi รจ nulla di imposto, nessun compito da fare come penso, nessun passaggio a gincana, non dobbiamo stringere i denti. Come il ruscello scorre naturalmente verso il mare, cosรฌ lโ€™uomo รจ in cammino verso Dio. Questo insegnamento sugli uomini si trova nella parabola di Gesรน che ci presenta il Vangelo. รˆ riassunto in sette righe di una semplicitร  geniale. Il Regno dei cieli รจ proprio ciรฒ che si cerca nel profondo del cuore. รˆ come un tesoro di cui si scopre lโ€™esistenza. รˆ come una perla, la perla delle perle che il mercante ha cercato per tutta la sua vita. Se il mercante raggiunge il suo obiettivo, non รจ grazie alla sua tenacia, ma perchรฉ ciรฒ gli รจ concesso in dono. Tuttavia il regno dei cieli non ci รจ tirato in testa. Bisogna impegnarsi personalmente, essere pronti anche a sacrificare tutto. Ma non per una cosa estranea. รˆ ciรฒ che abbiamo di piรน personale, e al tempo stesso un dono. E bisogna saper cogliere questo dono; bisogna essere pronti. Quando si raggiunge lโ€™obiettivo, non bisogna crollare come dopo un eccesso di sforzo, ma esultare di indescrivibile gioia.
Il segreto del cristianesimo puรฒ essere espresso in unโ€™immagine di sette righe. Ce ne vogliono un poโ€™ di piรน ai predicatori! Quanto a ciascuno di noi, ci vuole tutta una vita per capirlo

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A. (Mt 13.24-43) 23 LUGLIO 2023

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A. (Mt 13.24-43) 23 LUGLIO 2023

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A. (Mt 13.24-43) 23 LUGLIO 2023

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 13,24-43)
In quel tempo, Gesรน espose alla folla unโ€™altra parabola, dicendo: ยซIl regno dei cieli รจ simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminรฒ della zizzania in mezzo al grano e se ne andรฒ. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntรฒ anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: โ€œSignore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?โ€. Ed egli rispose loro: โ€œUn nemico ha fatto questo!โ€. E i servi gli dissero: โ€œVuoi che andiamo a raccoglierla?โ€. โ€œNo, rispose, perchรฉ non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che lโ€™una e lโ€™altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirรฒ ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaioโ€ยป.
Espose loro unโ€™altra parabola, dicendo: ยซIl regno dei cieli รจ simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminรฒ nel suo campo. Esso รจ il piรน piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, รจ piรน grande delle altre piante dellโ€™orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi ramiยป.
Disse loro unโ€™altra parabola: ยซIl regno dei cieli รจ simile al lievito, che una donna prese e mescolรฒ in tre misure di farina, finchรฉ non fu tutta lievitataยป.
Tutte queste cose Gesรน disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perchรฉ si compisse ciรฒ che era stato detto per mezzo del profeta:
ยซAprirรฒ la mia bocca con parabole,
proclamerรฒ cose nascoste fin dalla fondazione del mondoยป.
Poi congedรฒ la folla ed entrรฒ in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: ยซSpiegaci la parabola della zizzania nel campoยป. Ed egli rispose: ยซColui che semina il buon seme รจ il Figlio dellโ€™uomo. Il campo รจ il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che lโ€™ha seminata รจ il diavolo. La mietitura รจ la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, cosรฌ avverrร  alla fine del mondo. Il Figlio dellโ€™uomo manderร  i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquitร  e li getteranno nella fornace ardente, dove sarร  pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!ยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Noi vogliamo essere il grano buono che fruttifica per lโ€™eternitร 
Nel Libro della Sapienza, troviamo la ragion dโ€™essere di metterci davanti a Dio con la consapevolezza dei nostri peccati e della necessitร  di unโ€™autentica conversione del nostro cuore e della nostra vita a Colui che รจ amore e misericordia infinita.
Il Signore, infatti, comprende le nostre debolezze e dopo il peccato concede il perdono.
Aver fiducia nella misericordia di Dio non deve costituire un alibi per continuare a peccare e mai cambiare strada. Anzi, non dobbiamo abusare di tale misericordia, in quanto il Demonio ci spinge ad agire in modo immorale, perchรฉ tanto il Signore comunque perdona.
Quanti cristiani vivono in tale atteggiamento sbagliato e anche nei confronti del sacramento della confessione non hanno un rispetto e quindi banalizzano il momento in cui vanno a confessare la reiterazione dei propri peccati, senza progredire minimamente nella vita etica.
Eโ€™ bene ricordare che la misericordia di Dio รจ infinita, ma ha anche un limite di fronte a chi non vuole cambiare vita e convertirsi.
Leggiamo, infatti, nel brano citato: Non cโ€™รจ Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose, perchรฉ tu debba difenderti dallโ€™accusa di giudice ingiusto. La tua forza infatti รจ il principio della giustizia, e il fatto che sei padrone di tutti, ti rende indulgente con tutti. Mostri la tua forza quando non si crede nella pienezza del tuo potere, e rigetti lโ€™insolenza di coloro che pur la conoscono. Padrone della forza, tu giudichi con mitezza e ci governi con molta indulgenza, perchรฉ, quando vuoi, tu eserciti il potere.
Chiaramente si tratta di un potere spirituale e che ha attinenza con la vita interiore e religiosa di ogni credente.
Chi si lascia toccare da questo potere si trasforma in persona davvero credente. Il mio potere non รจ di questo mondo precisava Gesรน durante il processo che lo portรฒ alla condanna a morte, pur essendo lโ€™unico vero innocente tra tutti gli esseri viventi, essendo il Figlio di Dio.
E nel Salmo 85 vengono ribaditi gli attributi fondamentali di Dio che sono la bontร , la misericordia, la disponibilitร  allโ€™ascolto, ricco di amore e fedeltร .
Allโ€™opposto di questo Dio, grande e vicino allโ€™uomo, troviamo la sua creatura che รจ facile allโ€™ira, non sa perdonare ed ascoltare ed รจ tutta piena di sรฉ, presuntuosa ed arrogante in ogni atteggiamento della sua vita. Per superare le nostre fragilitร  umane e le nostre debolezze, lโ€™Apostolo Paolo, nel sintetico brano tratto dalla sua lettera ai Romani, ci incoraggia a guardare avanti nel segno di un cambiamento radicale e rinnovamento vero della nostra vita: Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perchรฉ egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.
Lo Spirito di Dio รจ su di noi e sa ogni cosa di noi, conosce tutto ciรฒ di cui abbiamo bisogno a livello interiore, e prima di tutto abbiamo bisogno della grazia santificante che ci rigeneri continuamente nella vita spirituale, quella che conta molto di piรน rispetto ad una vita solo di esterioritร  e di apparenze su cui รจ strutturato, in particolare, il modo di vivere di molta gente del nostro tempo, come i farisei del tempo di Gesรน. Quante falsitร  e menzogne nella vita di tante persone che hanno bisogno di essere purificate dal fuoco di una vera conversione interiore e non dalla solo risistemazione esteriore.
La parabola della zizzania che ci viene presentata oggi, nel brano del Vangelo di Matteo, ci aiuta a fare vera pulizia spirituale personale, ma anche ecclesiale, nei rapporti con le persone.
Penso che nella vita, ognuno di noi si รจ trovato di fronte a persone sagge, sante e buone e di fronte a persone che seminano odio, rancore, divisione nelle famiglie, nelle comunitร  di credenti, nella societร , in qualsiasi posto dove cโ€™รจ da affermare la propria persona a danno degli altri, calunniando, diffamando, approfittando della bontร  e generositร  altrui, facendo passare per vere, autentiche menzogne e bufale di ogni genere.
Oggi soprattutto, che siamo esposti ad un mondo in perenne comunicazione globale, si rischia di entrare in quel vortice dei buoni e cattivi, secondo il modello di una cultura del pensiero debole, che non premia i santi e i buoni, ma protegge i delinquenti e i cattivi.
Grano buono e zizzania stanno insieme in ogni parte della terra, di questa terra, di questo tempo, ma alla fine arriverร  il giudizio di Dio e si farร  vera e definitiva pulizia. Consideriamo quello che Gesรน stesso dice, spiegando ai discepoli, dopo aver congedato la gente, nella parabola del grano e della zizzania: ยซColui che semina il buon seme รจ il Figlio dellโ€™uomo. Il campo รจ il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che lโ€™ha seminata รจ il diavolo. La mietitura รจ la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, cosรฌ avverrร  alla fine del mondo. Il Figlio dellโ€™uomo manderร  i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquitร  e li getteranno nella fornace ardente, dove sarร  pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro.
Gesรน semina il grano buono, il Diavolo, che esiste ed agisce nella vita delle persone che fanno il male e dividono i figli dai genitori, i fratelli dai fratelli, i cristiani da altri cristiani, gli esseri umani da altri esseri umani, eccโ€ฆ sono dipendenti dal Demonio ed agiscono per il suo conto e sono il male assoluto per tutti.
Guardiamoci intorno e vediamo chi sono i seminatori di odio! Forse stanno in mezzo a noi, nelle nostre famiglie divise, nelle nostre case, nelle nostre chiese, nei luoghi di carrierismi vari, nelle comunitร  di credenti dove non cโ€™รจ lโ€™amore di Dio al centro dei loro interessi, ma gli interessi di ogni genere di chi vi fa parte e vi entra non per costruire, ma per dividere e distruggere. Il Diavolo รจ tutto questo.
Gesรน รจ amore, unione, pace e serenitร  in tutti gli ambienti e i luoghi di questa terra. Chi sta dalla parte di Cristo vive felice. Chi sta dalla parte del Maligno รจ unโ€™anima persa, difficilmente recuperabile, se si รจ venduta lโ€™anima al Diavolo, cioรจ al male.
Sia questa la nostra preghiera oggi: Ci sostenga sempre, o Padre, la forza e la pazienza del tuo amore; fruttifichi in noi la tua parola, seme e lievito della Chiesa, perchรฉ si ravvivi la speranza di veder crescere lโ€™umanitร  nuova, che il Signore al suo ritorno farร  splendere come il sole nel tuo regno. Amen. 

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A Mt 13.1-23 16 LUGLIO 2023

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A Mt 13.1-23 16 LUGLIO 2023

 

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A Mt 13.1-23 16 LUGLIO 2023

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 13,1-23)
Quel giorno Gesรน uscรฌ di casa e sedette in riva al mare. Si radunรฒ attorno a lui tanta folla che egli salรฌ su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlรฒ loro di molte cose con parabole. E disse: ยซEcco, il seminatore uscรฌ a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Unโ€™altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non cโ€™era molta terra; germogliรฒ subito, perchรฉ il terreno non era profondo, ma quando spuntรฒ il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccรฒ. Unโ€™altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Unโ€™altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascoltiยป.
Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: ยซPerchรฉ a loro parli con parabole?ยป. Egli rispose loro: ยซPerchรฉ a voi รจ dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non รจ dato. Infatti a colui che ha, verrร  dato e sarร  nellโ€™abbondanza; ma a colui che non ha, sarร  tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perchรฉ guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.
Cosรฌ si compie per loro la profezia di Isaรฌa che dice:
โ€œUdrete, sรฌ, ma non comprenderete,
guarderete, sรฌ, ma non vedrete.
Perchรฉ il cuore di questo popolo รจ diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perchรฉ non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano e io li guarisca!โ€.
Beati invece i vostri occhi perchรฉ vedono e i vostri orecchi perchรฉ ascoltano. In veritร  io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciรฒ che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciรฒ che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!
Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciรฒ che รจ stato seminato nel suo cuore: questo รจ il seme seminato lungo la strada. Quello che รจ stato seminato sul terreno sassoso รจ colui che ascolta la Parola e lโ€™accoglie subito con gioia, ma non ha in sรฉ radici ed รจ incostante, sicchรฉ, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi รจ colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dร  frutto. Quello seminato sul terreno buono รจ colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dร  frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per unoยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Il Vangelo ci racconta โ€“ se si eccettua lโ€™ultima frase โ€“ la storia di una catastrofe. Tutto comincia nella speranza e, nonostante questo, non tarda ad essere ridotto ad un nulla: gli uccelli mangiano il seme; il terreno pietroso gli impedisce di mettere le radici; le piante spinose lo soffocanoโ€ฆ tutto segue il suo corso disperante.
Tuttavia, in mezzo a questa catastrofe, Dio annuncia il suo โ€œmaโ€: in mezzo al campo di concentramento di Auschwitz, padre Kolbe โ€“ morendo di denutrizione โ€“ loda ancora Dio onnipotente.
Nella parabola del seminatore si incontra il โ€œmaโ€ di Dio: ci sono poche speranze, ma vi รจ almeno una terra buona per portare cento frutti.
รˆ con gli occhi di Gesรน che bisogna leggerle questo genere di storie catastrofiche. E bisogna leggerle con Gesรน fino in fondo.
La prima parte mostra che tutto รจ vano. Eppure la storia di questa sconfitta porta ad una conclusione inattesa. Dio, nella sua infinita misericordia, non lascia che il seminatore soccomba come un personaggio tragico.
Forse abbiamo qui, davanti a noi, una legge che vale per tutte le azioni di Dio nel mondo. Poichรฉ la causa di Dio nel mondo รจ spesso povera e poco appariscente. Quando la si prende a cuore, si puรฒ soccombere alla tentazione della disperazione. Ma le storie di Dio hanno un lieto fine. Anche se allโ€™inizio nulla lascia presagirlo.
Forse Gesรน non racconta solo questa storia alle persone che sono sulle rive del lago. Forse la racconta a se stesso per consolarsi. Si chiede: cosa sarร  di ciรฒ che intraprendo? Si scontra con la cecitร , il rifiuto, la pedanteria e la violenza. Non รจ ignaro delle sconfitte. โ€œMaโ€ la sua parola porta i suoi frutti nel cuore degli uomini.

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A. (Mt 11.25-30) 9 LUGLIO 2023

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A. (Mt 11.25-30) 9 LUGLIO 2023

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A. (Mt 11.25-30) 9 LUGLIO 2023

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 11,25-30)
In quel tempo Gesรน disse: ยซTi rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perchรฉ hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sรฌ, o Padre, perchรฉ cosรฌ hai deciso nella tua benevolenza. Tutto รจ stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrร  rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darรฒ ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti รจ dolce e il mio peso leggeroยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

โ€œIo sono โ€
Questa misteriosa parola, โ€œIo sonoโ€ รจ stata ripresa da Gesรน per rivelare di essere egli stesso Dio. Ha detto ai suoi avversari: โ€œQuando avrete innalzato il Figlio dellโ€™uomo, allora saprete che Io Sonoโ€ (Gv 8,28), e ancora: โ€œSe non credete che Io Sono morirete nei vostri peccatiโ€. Lโ€™adesione a questa rivelazione di Dio รจ radicalmente indispensabile per uscire dai nostri peccati, per uscire dai nostri limiti umani. Al momento del suo arresto Gesรน ha ripetuto ancora questa parola. Nel Vangelo di Giovanni la si deve chiaramente comprendere come una manifestazione della sua divinitร . โ€œGesรน si fece innanzi e disse loro: โ€œChi cercate?โ€. Gli risposero: โ€œGesรน, il Nazarenoโ€. Disse loro Gesรน: โ€œSono io!โ€โ€. Come succede spesso nel Vangelo giovanneo, queste parole hanno il significato ordinario: โ€œGesรน di Nazaret sono ioโ€ e nello stesso tempo un significato piรน profondo: โ€œIo Sono, in unione con il Padreโ€.
Gesรน si รจ dunque rivelato come il Nome del Padre, e si รจ rivelato, nel momento in cui, in un certo senso, egli si spogliava della sua divinitร  per essere soltanto un uomo che soffre. Ma cosรฌ egli ha realizzato in un modo piรน profondo la presenza di Dio al centro dellโ€™esistenza umana.
Cosรฌ egli ha dato un profondo significato al suo invito: โ€œVenite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerรฒ. Prendete il mio giogo su di voi; imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro. Il mio giogo infatti รจ dolce e il mio carico leggeroโ€.
Perchรฉ รจ dolce il giogo del Signore Gesรน, perchรฉ il suo carico รจ leggero?
Possiamo rispondere: perchรฉ โ€œIo Sonoโ€, Gesรน, ha portato la presenza di Dio fino al fondo della nostra miseria, morendo sulla croce per noi e con noi, prendendo su di sรฉ tutti i nostri dolori. Da allora possiamo davvero ascoltare la parola di Dio: โ€œIo Sono! โ€ in qualunque circostanza. Per quanto oppressi siamo, possiamo, dobbiamo sentire Gesรน che ci dice: โ€œIo sono! Sono vicino a te, sono con te in questa difficoltร , in questa angoscia. Non cโ€™รจ angoscia umana che mi rimanga estranea, perchรฉ Io sono per sempre nel cuore dellโ€™angoscia umanaโ€. Ecco perchรฉ il carico del Signore รจ leggero: si รจ sempre in due a portarlo, perchรฉ egli lo porta con noi.
โ€œIo Sonoโ€. In Gesรน il Dio lontano, il Dio diverso, si รจ fatto vicino, si รจ identificato con noi per poterci dire: โ€œIo sono con te, Io, il Dio che era, che รจ, che sarร โ€.

 

 

XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 10,37-42) 2 LUGLIO 2023

XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 10,37-42) 2 LUGLIO 2023

XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 10,37-42) 2 LUGLIO 2023

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. 
(Mt 10,37-42)
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi apostoli: ยซChi ama padre o madre piรน di me non รจ degno di me; chi ama figlio o figlia piรน di me non รจ degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non รจ degno di me.
Chi avrร  tenuto per sรฉ la propria vita, la perderร , e chi avrร  perduto la propria vita per causa mia, la troverร .
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perchรฉ รจ un profeta, avrร  la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perchรฉ รจ un giusto, avrร  la ricompensa del giusto.
Chi avrร  dato da bere anche un solo bicchiere dโ€™acqua fresca a uno di questi piccoli perchรฉ รจ un discepolo, in veritร  io vi dico: non perderร  la sua ricompensaยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Gesรน ci parla di prioritร . รˆ un nostro grande problema, che รจ collegato al senso delle proporzioni. Non sappiamo infatti capire quale valore dare alle cose e a quale livello รจ sano collocarle. Se prendiamo lโ€™esempio dei genitori รจ classico. Molti, anche quando formano una famiglia, spesso per i legami che hanno acquisito nellโ€™infanzia, non riescono a comprendere che il proprio nucleo familiare nuovo, di sposi, viene prima dei rapporti con mamma e papร . Questo non vuol dire voler meno bene ma collocare quel bene in una giusta prioritร ! ยซSarebbe sbagliatissimo pensare che lโ€™amore per Cristo entri in concorrenza con i vari amori umani: per i genitori, il coniuge, i figli e i fratelli. Cristo non รจ un โ€œrivale in amoreโ€ di nessuno e non รจ geloso di nessunoโ€ฆ Lโ€™amore per Cristo non esclude gli altri amori, ma li ordina. Anzi, รจ colui nel quale ogni genuino amore trova il suo fondamento e il suo sostegno e la grazia necessaria per essere vissuto fino in fondoยป (card. R. Cantalamessa).
Questo ordine che Gesรน vuole creare ha anche a che fare con lโ€™avere un buon senso delle proporzioni. Spesso, infatti, ritenendoci โ€œinfallibiliโ€, non ci facciamo accompagnare, non prestiamo ascolto! Ciรฒ non aiuta ad avere il senso della realtร  accompagnato dalla necessaria propensione al discernimento. Perciรฒ spesso scambiamo i valori delle cose; non riusciamo, dentro noi stessi, a fare delle scelte consapevoli e mature. In proporzione, qual รจ la cosa piรน importante? Quanti non riescono ad essere saldi nelle cose in cui credono e vivono sballottati da pensieri e impegni inutili! Accogliere Gesรน invece significa dare una prioritร , stabilire delle sane proporzioni!
Questo preambolo serve a introdurci alle parole di Gesรน che, infatti, invitano a stabilire delle prioritร  anche rispetto al senso che diamo alla nostra vita e a dove dirigiamo i nostri passi. Faremo alcuni esempi di sproporzione. Alcune volte siamo cosรฌ conservatori che per non sbagliare non facciamo nulla, per la paura di soffrire rimaniamo immobili. Non scegliamo, e questa รจ giร  una scelta! Non riusciamo a dare prioritร  alle cose fondamentali e fondative per la nostra vita perchรฉ viviamo nella paura. Questโ€™ultima รจ la modalitร  con la quale ci inganniamo; la paura, infatti, fa leggere tutto con unโ€™ottica negativa e pessimista. Altre volte, il Signore ci mette accanto delle sentinelle, anche nella nostra patria, vicine a noi, eppure noi cerchiamo santoni qui e lรฌ che ci dicano cosa fare della nostra vita, non diventiamo responsabili, dunque maturi. Disprezziamo perciรฒ la profezia vera: non accogliamo i profeti perchรฉ cerchiamo persone che ci facciamo โ€œsguazzare nel nostro brodoโ€. Altre volte รจ alla caritร  che non diamo il giusto valore, nonostante Gesรน ci abbia detto che ai suoi occhi lโ€™amore viene prima. Il bicchiere di acqua fresca non va portato necessariamente per chilometri e con grande ed eroica fatica, in una landa africana o al raduno dei poveri nelle mense Caritas, ma potrebbe ristorare il vicino di casa. Se invece ho gli occhi rivolti a fantasticare e sono poco attento alla realtร , cioรจ alla presenza concreta di Cristo nella mia vita, sbaglierรฒ le proporzioni, non riconoscendo Dio presente qui vicino, fantasticando di trovarlo chissร  dove. Una volta, una donna fece un gesto che mi fece capire che aveva riconosciuto la presenza di Gesรน. Una sua vicina era tornata dallโ€™ospedale dopo aver partorito. Lei fece tante piccole vaschette di cibo pronto da congelare per una settimana, pensando e riconoscendo che questo pensiero avrebbe alleggerito la sua vicina di casa. Quando bussรฒ alla sua porta, la giovane con il bimbo in braccio, si commosse! Non erano amiche, aveva semplicemente riconosciuto Gesรน bisognoso in lei. Questo รจ essere cristiani, essere presenti nel reale!
Scommettiamo dunque sulle parole di Gesรน, diamo le giuste prioritร , facciamoci accompagnare per discernere e ascoltiamo Gesรน che ci invita a metterlo al primo posto realmente: prima di figli e famiglia, prima della nostra stessa vita. Infatti, facendo ciรฒ, non sminuiremo nรฉ perderemo tutto, ma quando Dio sarร  al suo posto, tutto verrร  collocato al posto giusto, che lo valorizza. Ciรฒ genera felicitร  e ci rende portatori presenti dello Spirito Santo.

 

 

XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 10.26-33) 25 Giugno 2023

XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 10.26-33) 25 Giugno 2023

XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 10.26-33)

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 10,26-33)
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi apostoli:
ยซNon abbiate paura degli uomini, poichรฉ nulla vi รจ di nascosto che non sarร  svelato nรฉ di segreto che non sarร  conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate allโ€™orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere lโ€™anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geรจnna e lโ€™anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrร  a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete piรน di molti passeri!
Perciรฒ chiunque mi riconoscerร  davanti agli uomini, anchโ€™io lo riconoscerรฒ davanti al Padre mio che รจ nei cieli; chi invece mi rinnegherร  davanti agli uomini, anchโ€™io lo rinnegherรฒ davanti al Padre mio che รจ nei cieliยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Tutto quello che Gesรน ha detto allโ€™orecchio, di nascosto e privatamente, sarร  predicato pubblicamente sui tetti dei paesi e delle cittร  del mondo intero. Dopo la discesa dello Spirito Santo, gli apostoli hanno cominciato ad annunciare il Vangelo, chiaramente e coraggiosamente, quando hanno aperto le porte del cenacolo e sono andati verso i quattro punti cardinali dellโ€™universo. Nonostante lโ€™opposizione incontrata, il Vangelo รจ stato fatto conoscere sempre di piรน e sempre meglio e, quando la fine del mondo sarร  ormai prossima, lโ€™umanitร  tutta ne sarร  a conoscenza. Gesรน dice anche: โ€œNon preoccuparti troppo della sorte del Vangelo, e non avere paura della gente. Non temere nessuno se non Dio. Non รจ la morte la piรน grande sventura, ma la dannazioneโ€. Noi dobbiamo superare la paura della morte, cosรฌ come le persecuzioni e le difficoltร  di ogni giorno, mediante la fede nella divina Provvidenza, che protegge anche il piรน insignificante fra gli uccelli: il passero. La cosa piรน bella che lโ€™uomo possa fare sulla terra, in mezzo a persecuzioni e sofferenze, รจ di essere testimone di Gesรน. Anche se il martirio non รจ il destino di tutti i suoi discepoli, ognuno deve sempre e dovunque riconoscere la sua appartenenza a Cristo, con le parole e le azioni, la vita e il comportamento. E noi lo facciamo in special modo durante la messa, nella quale, in comunione con lโ€™intera Chiesa, annunciamo le grandi opere di Dio.

XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 9.36-10-8) 18 GIUGNO 2023

XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 9.36-10-8)

 

XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 9.36-10-8) 18 GIUGNO 2023

 XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 9.36-10-8) 18 GIUGNO 2023

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo.(Mt 9,36-10,8)

In quel tempo, Gesรน, vedendo le folle, ne sentรฌ compassione, perchรฉ erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: ยซLa messe รจ abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perchรฉ mandi operai nella sua messe!ยป.
Chiamati a sรฉ i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermitร .
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedรจo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda lโ€™Iscariota, colui che poi lo tradรฌ.
Questi sono i Dodici che Gesรน inviรฒ, ordinando loro: ยซNon andate fra i pagani e non entrate nelle cittร  dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa dโ€™Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli รจ vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demรฒni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente dateยป. Parola del Signore

RIFLESSIONI

Il Vangelo di oggi celebra lโ€™amore gratuito di Dio. ยซVedendo le folle stanche e sfiniteยป a forza di seguirlo, Gesรน ยซne sentรฌ compassioneยป. Ritorna quel verbo assai raro giร  trovato in Matteo (Mt 15, 32) e che esprime โ€œle viscere di compassioneโ€ di una madre verso il figlio. Gli uomini, afferma lโ€™Evangelista, sono apparsi a Gesรน stanchi e sfiniti, ยซcome pecore senza pastoreยป. Ma nello stesso tempo lโ€™umanitร  sembra a Gesรน come una messe promettente e pronta per essere raccolta, ma che attende invano i mietitori, perchรฉ gli ยซoperai sono pochiยป. Tuttavia, non deve mai prevalere lo sconforto, ma lโ€™umile e insistente preghiera: ยซPregate dunque il signore della messe, perchรฉ mandi operai nella sua messe!
Stiamo passando un periodo storico assai buio. Non dobbiamo lasciarci prendere dallo sconforto. Nessuna epoca รจ troppo buia per la misericordia di Dio, nessuna tempesta potrร  scuotere la Chiesa fino a farla sommergere. Siamo certi che Dio ci ama e non ci abbandona: Egli rinnova sempre il prodigio della sua gratuitร  salvando la Chiesa nel momento stesso in cui essa pare che stia per affondare.
Dio, ci assicura Gesรน, ha un cuore di Pastore e manda pastori al suo popolo sfinito. Come il Salvatore, appena si rese conto della stanchezza della folla che lo seguiva, inviรฒ i dodici apostoli, cosรฌ anche oggi, lโ€™amorosa misericordia di Dio รจ pronta a suscitare i profeti e i pastori di cui il suo popolo ha bisogno. E infatti la divina Provvidenza ha inviato alla nostra Chiesa tanti pastori santi nel nostro tempo.

 

 

X DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO (Gv 6.51-58) 11 GIUGNO 2023

X DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO (Gv 6.51-58) 11 GIUGNO 2023

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 6,51-58)
In quel tempo, Gesรน disse alla folla: ยซIo sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrร  in eterno e il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondoยป.
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: ยซCome puรฒ costui darci la sua carne da mangiare?ยป.
Gesรน disse loro: ยซIn veritร , in veritร  io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dellโ€™uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterรฒ nellโ€™ultimo giorno. Perchรฉ la mia carne รจ vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, cosรฌ anche colui che mangia me vivrร  per me. Questo รจ il pane disceso dal cielo; non รจ come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrร  in eternoยป. Parola del Signore.

SEQUENZA

[Sion, loda il Salvatore,
la tua guida, il tuo pastore
con inni e cantici.
Impegna tutto il tuo fervore:
egli supera ogni lode,
non vi รจ canto che sia degno.
Pane vivo, che dร  vita:
questo รจ tema del tuo canto,
oggetto della lode.
Veramente fu donato
agli apostoli riuniti
in fraterna e sacra cena.
Lode piena e risonante,
gioia nobile e serena
sgorghi oggi dallo spirito.
Questa รจ la festa solenne
nella quale celebriamo
la prima sacra cena.
รˆ il banchetto del nuovo Re,
nuova Pasqua, nuova legge;
e lโ€™antico รจ giunto a termine.
Cede al nuovo il rito antico,
la realtร  disperde lโ€™ombra:
luce, non piรน tenebra.
Cristo lascia in sua memoria
ciรฒ che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo.
Obbedienti al suo comando,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza.
รˆ certezza a noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino.
Tu non vedi, non comprendi,
ma la fede ti conferma,
oltre la natura.
รˆ un segno ciรฒ che appare:
nasconde nel mistero
realtร  sublimi.
Mangi carne, bevi sangue;
ma rimane Cristo intero
in ciascuna specie.
Chi ne mangia non lo spezza,
nรฉ separa, nรฉ divide:
intatto lo riceve.
Siano uno, siano mille,
ugualmente lo ricevono:
mai รจ consumato.
Vanno i buoni, vanno gli empi;
ma diversa ne รจ la sorte:
vita o morte provoca.
Vita ai buoni, morte agli empi:
nella stessa comunione
ben diverso รจ lโ€™esito!
Quando spezzi il sacramento
non temere, ma ricorda:
Cristo รจ tanto in ogni parte,
quanto nellโ€™intero.
รˆ diviso solo il segno
non si tocca la sostanza;
nulla รจ diminuito
della sua persona.]
Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non devโ€™essere gettato.
Con i simboli รจ annunziato,
in Isacco dato a morte,
nellโ€™agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.
Buon pastore, vero pane,
o Gesรน, pietร  di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.
Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.

RIFLESSIONI

Oggi festeggiamo il sacramento dellโ€™Eucaristia che il Signore ci ha lasciato come segno della sua presenza, della sua realtร  corporale, del suo sacrificio sulla croce e della vita eterna di cui ci ha reso partecipi. Gesรน ce ne parla in termini di corpo e di cibo. La realtร  del dono del Padre alla nostra umanitร  si esprime, dallโ€™inizio alla fine, sotto forma di corpo. Si tratta dapprima della realtร  carnale del corpo fatto di carne e sangue, che soffre e muore sulla croce. รˆ questo corpo ferito che risorge e che Gesรน dร  da vedere e da toccare agli apostoli. Ma Gesรน non si ferma qui. Suo corpo รจ anche la Chiesa (Col 1,18), corpo mistico di cui Cristo รจ la testa. Ed รจ infine questo corpo sacramentale che nutre coloro che lo mangiano: โ€œPrendete e mangiate: questo รจ il mio corpo!โ€ (Mt 26,26).
Giร  i primi cristiani paragonarono il corpo spezzato di Cristo al grano, macinato in farina per diventare pane, dopo essere stato mischiato allโ€™acqua della vita e passato nel fuoco dello Spirito.
Questo pane spirituale, fatto dal grano del campo che รจ Gesรน (Gv 15,1), divenendo, come il vino dellโ€™Eucaristia, nostro cibo, nutre in noi la vita divina, che รจ vita eterna. E Gesรน, ancora una volta, afferma: โ€œIo sonoโ€. Qui dice: โ€œIo sono il paneโ€. Gesรน costituisce il solo nutrimento che possa dare la vita divina. Chi non mangia di questo pane non avrร  la vita in lui (Gv 6,53). Ecco perchรฉ noi celebriamo oggi la realtร  umana e divina del Verbo fatto carne e anche quella del corpo risorto; ed ecco perchรฉ ci dร  davvero quanto promesso. Attraverso lui, siamo concretamente in comunione con il nostro Dio. Bisogna essere presenti alla sua presenza reale.

IX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A LA SANTISSIMA TRINITAโ€™ (Gv 3.16-18) 4 GIUGNO 2023

IX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A LA SANTISSIMA TRINITAโ€™ (Gv 3.16-18)

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 3,16-18)
In quel tempo, Gesรน disse a Nicodรจmo: ยซDio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perchรฉ chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchรฉ il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non รจ condannato; ma chi non crede รจ giร  stato condannato, perchรฉ non ha creduto nel nome dellโ€™unigenito Figlio di Dio.

RIFLESSIONI

Spesso ci si immagina un โ€œDioโ€ lontano, astratto, ridotto quasi a un sistema di idee.
Soprattutto quando ci si accosta alla dottrina della Trinitร .
E invece. E invece, lโ€™essere concretissimo di Dio รจ comunione che liberamente si effonde. Anzi, ci chiama a varcare la soglia della sua vita intima e beatificante.
Non riusciamo a capire perchรฉ Dio si sia interessato di noi: piรน di quanto, forse, noi ci interessiamo a noi stessi.
Proprio mentre eravamo peccatori, il Padre ha mandato il suo Figlio per offrirci la vita nuova nello Spirito. Liberamente. Per amore. โ€œDio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenitoโ€.
Cristo non si impone. Non costringe ad accettarlo. Si consegna alla nostra decisione.
รˆ questa la vertigine della vita umana. Possiamo passare accanto al Signore Gesรน che muore e risorge, senza degnarlo di uno sguardo nemmeno distratto.
E, tuttavia, non possiamo fare in modo che egli non esista come il Dio fatto uomo che perdona e salva. โ€œChi non crede รจ giร  stato condannatoโ€.
Ma se ci apriamo alla sua dilezioneโ€ฆ
Allora Cristo si rivela come colui che ha suscitato in noi tutte le attese piรน radicali. E colma a dismisura queste attese.
รˆ la redenzione. รˆ la grazia. รˆ lo Spirito che abita in noi e ci conforma al Signore Gesรน.
La vita nuova, che ci viene donata, apparirร  in tutta la sua gloria oltre il tempo. Inizia qui, ed รจ la โ€œvita eternaโ€.

VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A-PENTECOSTE-(Gv 20.19-23) 28 MAGGIO 2023

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 20,19-23)
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesรน, stette in mezzo e disse loro: ยซPace a voi!ยป. Detto questo, mostrรฒ loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesรน disse loro di nuovo: ยซPace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voiยป. Detto questo, soffiรฒ e disse loro: ยซRicevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiยป. Parola del Signore.

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Sequenza
Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto, ospite dolce dellโ€™anima, dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.

O luce beatissima, invadi nellโ€™intimo il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza, 
nulla รจ nellโ€™uomo, nulla senza colpa.

Lava ciรฒ che รจ sordido, bagna ciรฒ che รจ arido, sana ciรฒ che sanguina.

Piega ciรฒ che รจ rigido, scalda ciรฒ che รจ gelido, drizza ciรฒ che รจ sviato.

Dona ai tuoi fedeli, che solo in te confidano i tuoi santi doni.

Dona virtรน e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.

RIFLESSIONI

Lo Spirito Santo รจ lo Spirito di Cristo ed รจ la Persona divina che diffonde nel mondo la possibilitร  di imitare Cristo, dando Cristo al mondo e facendolo vivere in noi.
Nellโ€™insegnamento e nellโ€™opera di Cristo, nulla รจ piรน essenziale del perdono. Egli ha proclamato il regno futuro del Padre come regno dellโ€™amore misericordioso. Sulla croce, col suo sacrificio perfetto, ha espiato i nostri peccati, facendo cosรฌ trionfare la misericordia e lโ€™amore mediante โ€“ e non contro โ€“ la giustizia e lโ€™ordine. Nella sua vittoria pasquale, egli ha portato a compimento ogni cosa. Per questo il Padre si compiace di effondere, per mezzo del Figlio, lo Spirito di perdono. Nella Chiesa degli apostoli il perdono viene offerto attraverso i sacramenti del battesimo e della riconciliazione e nei gesti della vita cristiana.
Dio ha conferito al suo popolo una grande autoritร  stabilendo che la salvezza fosse concessa agli uomini per mezzo della Chiesa!

Ma questa autoritร , per essere conforme al senso della Pentecoste, deve sempre essere esercitata con misericordia e con gioia, che sono le caratteristiche di Cristo, che ha sofferto ed รจ risorto, e che esulta eternamente nello Spirito Santo.

VII DOMENICA DI PASQUA ASCENSIONE DEL SIGNORE ANNO A (Mt 28.16-20) 21 MAGGIO 2023