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Mi descrivo
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Preferisco ballare sola al centro della mia solitudine piuttosto che nell'angolo della vita di qualcuno.
Giulia Carcasi
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Tre cose che amo
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Tre cose che odio
non ho tempo
per odiare chi mi fa pena
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Ἰθάκη
Η Ιθάκη σ’ έδωσε τ’ ωραίο ταξείδι. Χωρίς αυτήν δεν θάβγαινες στον
δρόμο. Άλλα δεν έχει να σε δώσει πια. Κι αν πτωχική την βρεις, η
Ιθάκη δεν σε γέλασε. Έτσι σοφός που έγινες, με τόση πείρα, ήδη θα
το κατάλαβες η Ιθάκες τι σημαίνουν.
essenziale appartenenza
Non guarderò restie trame ma l'incedere del passo che cancellai.
Disattesi balli come danze del nulla, s'intrecciano a parole
vaneggiate e coltivano cesti di di inganni, mentre la vanga rivolta
le zolle del terreno senza tempo in cui t'infilasti. Ora sepolto te
gratto le nubi a cui nessuna lacrima ho affidato sorte. by strie di
tempo Anekose
Girando permilano
Ho affilato le lame e sono pronta alla guerra. Il mio spirito guida
percorre e precorre, come sempre, il tempo. Non bastano cornacchie
con occhi spalancati a spaventarmi. E il mio arco ha scagliato
frecce. La cornacchia non ha scampo ed al leone non sarà lasciata
neanche la carcassa. Troppo stupidi gli uomini quando si
enfatizzano nelle foto. Necessità dell'apparire
...miserrimi....COME PUO' SCRIVERE SOLO UN'AUTENTICA CRETINA :.Puoi
dirlo forte mia Regina ^__^....azzannami pure ;) Felicissimo
mattino. AHAHAH ..poverino il minchio Rispondi
Guardate
Ho vissuto per otto anni con un balordo (un certo ddddd o m iiiii n
jjjj u s )...balbetta ecco perchè scrivo così...
Coartato
Coarterò il mio cuore nell'attesa. Sorteggiata serena correvo
nell'erba. Agli antipodi vibravano anime coccolate da sogni.
ANEKOSE (dell'appartenenza)
gli occhi
Ho occhi caldi ed umili, ho occhi di fuoco e gioiosi. Questi sono i
miei pensieri ed il mio cuore. Tu lo hai dissacrato ed hai permesso
a mente impura di distruggere tutto di me. Ma i miei occhi ti hanno
visto e sentito quando non c'eri e non esististevi, quando amorfo
ti chiedevi chi eri. Non tradisco, mi difendo chi non ama lo si
vede nel volgo di sè si beatifica..povera vipera che deve essere
....
GIAGUARO
IL GIAGUARO NERO NON E' UN ANIMALE QUALUNQUE. E' NATO CON ME, SIN
QUANDO DA PICCOLA ANNUSAVO L'ERBA DELLE MONTAGNE O MI NUOTAVA
ACCANTO. PER SETTE ANNI HO DONATO I MIEI SERVIGI A CHI RITENEVO
FOSSE GUERRIERO DI LUCE. ALTRO NON ERA CHE PEDINA DI VIPERA
STRISCIANTE. E' TEMPO CHE RIPRENDA LA MIA ANIMA, LE MIE FRECCE, IL
MIO ARCO E, LIBERATO IL MIO GIAGIARO, CORRERE NELLA NOTTE. ECCOLO
SI AGGIRA NELLA VITA REALE. HA BISOGNO DI SANGUE VIVO E LO AVRA'.
AUGURI ALLA VITA CHE NASCE E A QUELLA CHE MUORE. IN PUNTA DI LAMA
TAGLIENTE QUANDO IL SANGUE SI SARA' RAPPRESO, SORGERA' L'AURORA E
SI MESCOLERANNO ALLE TENEBRE. TU NON AVRAI SCAMPO.
CASTELLI ...FA TATI
E GUARDO COSI' IL " castello fatato" DI CARTA STAMPATA? LA MAGIA
DEL NATALE SI SVEGLIA E LASCIA VITA E VIVA UNA SOLA sommessa
melodia senza tempo canticchiata da un’anima CHE FINGE DI ESSERE
senza tempo che ha conquistato il suo ed il mio tempo. VERO HA
CONQUISTATO...MANCA IL VESSILLO SUL CUORE PIANTATO AD OLTRANZA?
NOOOO GIA' MESSO IL PRIMO GIORNO. ABILE SERVA DELLE SUE VOGLIE E
PADRONA SI AGGIRA NELLA CARTA DEL CASTELLO FREMENDO IN CUPIDIGIA
VOGLIA DI FAR SUO OGNI COSA .
Libertà
La libertà è un bene prezioso. Ci sono tanti modi di essere liberi.
Tante quante sono le ali dei nostri sogni. Molto spesso questi,
però, subiscono i venti di chi distrugge perché ha dentro di sé i
germi del male. Spesso sotto vesti colme di perfidia celata da "
buonismo". .....Non abbiamo bisogno di meditare, per capire.
la tana
Le mani di chi incontrerai saranno quelle che ti proteggeranno dal
tempo. Affidarsi è lasciarsi andare, mollare di sè tutto ed è ciò
che ho fatto, bimba nelle mani di prede. Forse ecco, sono
credulona, non osservo che il bene dentro l'altro. Ho pagato sempre
il debito con il mio destino. Questa volta poteva essere più
clemente
INGANNATORE
L'INGANNATORE Post n°63 pubblicato il 27 Ottobre 2015 da anekose
Tag: Anekose, Arcano Allegato 31, inganno, Tarocchi di Tirillio
L'INGANNATORE Lei Era lì. Il suo muso sporgeva dal bracciolo del
divano. Cucciola errante si guardò le zampette e le leccò,
lentamente, si accarezzo con la saliva il capo Lo guardò di
sottecchi. E si accucciò. Con gli occhi cercava una linea o un solo
punto che ripercorresse il filo della sua vita aggrappata all'idea
nobile dell'Appartenenza. Tirò su il naso, si girò di spalle e
sparì nella nebbia, la stessa della canzone che lui, un tempo
recente, le cantava. Ora Lei guardava La città da un'altra
angolazione, anzi dalla sola angolazione possibile. Quella vera,
delle luci colorate, della vita che infervorava e che creava. Si
mise a cantare mentre il suo corpo di cagna si ricomponeva in
essere umano. Le acque del Naviglio sembravano tessere i loro
discorsi, quelli fatti davanti ad un pianoforte, o a un camino,
mentre dita intrecciavano note.
FINE INGANNATORE
Era bravo quell'umano con le note. Ci sapeva fare, come ci sapeva
fare con la mente, con il pensiero e difatti era lì, davanti a lei
intento a raccontare l'ennesimo inganno. Le parole lei le aveva
rigurgitate il giorno prima, al crepuscolo, quando lui, sempre in
rigorosa chat wazzappiana, raccontava di sé, che si era sbagliato,
che niente era stato vero e che anzi lei, pur vedendosi riflessa
nello specchio con quel muso peloso, lei non c'era. Ma ancor più
non c'era lui teso com'era a dimostrare l'ennesima truffa, a sua
volta truffato. L'inganno fu allora che prese forma. Si vestì con
l'abito talare e proferì parole incomprensibili. Ci appiccicò tutto
lo scibile pur di far arrivare tutti alle medesime conclusioni e
cercò, con maestria, di intaccare anche gli occhi di Lei, della
cucciola errante,rivolti nell'atto di supplica, come quelle delle
sante ritratte in mistiche posizioni! Lo specchio stesso si
accartocciò, ed iniziò a bruciare. Bruciò sino a quando, ormai
cenere, si ammunticchiò nell'ultimo angolo del Naviglio, lì dove,
ancora freschi, erano stampate le loro impronte che, mute,
scivolavano nell'acqua. Fu allora e solo allora che Lei soffiò,
forte, dalla sua fragile bocca e soffiò forte ed ancora più forte
sino a quando l'alito non arrivò ben oltre il Resegone.. Solo
allora La cenere si sollevò e si riavvolse in lunghi filamenti
iniziando a fluttuare nell'aria, per perdersi nel vento. Lui, il
Diavolo, aveva ingannato, ma come tutti i grandi inganni, riescono
a guizzare solo per un piccolo periodo di luce propria.
FINE 2
Poi, mentre si pavoneggiava della sua luce ingannatrice, e proprio
per i contorcimenti stessi, quel diavolo d'inganno, s'infilò
nell'ampolla di chi "Fà la serva e la padrona, e l'è ona vita
bolgironna". Lei, la cucciola di donna, sorrise curiosa e guardò
con occhi gioiosi I viandanti che osservano quel rotolarsi strano
nell'ampolla riempita di zuccheroso miele. Lo vide scivolare giù,
nel fondo dell'ampolla; Il demone sussultò, si ripiegò su sé
stesso, mentre l'Inganno reclamò il suo dominio. Fu così che Annegò
il demone ingannatore.