Messo ad asciugare un’immagine di te.
Conservata tra le pieghe profonde della mia pelle.
Scia di pensiero sfilacciato sullo sfondo di un cielo che tanto amasti.
Lingua pregna di caffè, quasi a far scivolare via con un bacio la pausa che ci concedemmo.
Potrei ancora cercarti come un ronzio di luce che tenta di disturbare ogni buia impossibilità.
Togliermi di dosso ogni pesante fattezza, fino alla nuda inquietudine della ragione.
Domare l’incolmabile eco che mi consuma fin dentro occhi di conchiglie.
_blankshine_