Libero

blankshine

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Vergine

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blankshine più di un mese fa

Dategli un sogno al giorno, quando la luce sta per cadere coprendosi gli occhi per guardare meglio la notte con l’istinto del genio. Esso ne farà nuda terra di possibili scoperte, su cui i passi avranno gli stessi battiti scanditi di un curioso bambino. 

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blankshine più di un mese fa

A spasso in quel prato.

Anima in stasi.

A sentire l'avido tremore.

Nella semplice fermezza di un gioco di fuochi.

Aprendosi alla nuda essenzialità.

In quello slancio di bellezza all'amor che hai conosciuto.

Di balsamo lenitivo gli occhi che hanno mescolato il sogno.

Nodi cespugliosi a slegarsi in distesi giorni.

Lasciar saggezze a coltivar l'imprevedibile.

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Poter afferrare evasioni come nuvole.

E di sentirsi cucito addosso un vestito di cielo.

Con le scosse di stelle a bussare sopra le palpebre.

Quando la tempesta avrà l’accesso nella sua casa d’origine.

Una sostenuta promessa di labbra, presto spedita in un sentito ricordo simile all’immenso.

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blankshine più di un mese fa

Spesso non esiste più.

A faccia in giù con le sere catapultate al centro del tormentoso petto.

Spesso è solo un rinvio.

E la pioggia per sentire simili passi di chi ha attraversato quel cielo sopraffatto dai tanti umori in chiaroscuro. 

Riconoscere nei sospiri quello che è stato già ritrovato nel nome. 

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blankshine più di un mese fa

Ogni appetito sonoro di estasi partorita. Ci inghiotte pure un cielo pieno di domande. Esiste veramente un grido dalla forma più liscia di un sogno. Quando gli occhi si mescolano dello stesso primitivo colore. Pesanti ali si fanno celebrazione ossessiva di sbilanciamenti. Ciò che prima alimentava l’embrione tra le parole, ora la crescita che domina traboccante ai bordi delle attenzioni. Promesse senza permesso nei nostri consanguinei tormenti. Continuando a gridare quella nuda forma sconosciuta ai nostri spazi circostanti.

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blankshine più di un mese fa

E poi ritornare dove i cassetti custodiscono finestre affacciate sulla vita abbagliata di colori. E nello stesso sonno cantato da alberi protetti dal cullare di pioggia. L'acqua della sete armoniosa non scolora quelle pupille al risveglio tra petali intrecciati di un fiore. 

 

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Così simili nell’aria a volte rarefatta di avversità.

Frastornanti illuminazioni senza logiche ragioni.

Il posto più folle dove le ombre si possono vedere strette nel fermo sodalizio.

Muti con le branchie di pesce tra strade di coralli.

Nell’affluente sguardo mescolatosi di sogni e urgente sfiorarsi.

Filo resistente per ogni lettera e memoria emotiva.

Tempo che attende e che ricama stelle sotto lo stesso tessuto di pelle.

Spogliandoci nell’essenza quando gli echi diventano profumata spuma a colpi di frangiflutti.

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Traiettorie scomposte disegnava il vento tra le furiose vene fatte di nuvole. Di uccelli la fatica. E quel verso prestato dal perspicace mare, fino alla caotica trappola dei grandi palazzi. Ante spalancate come colossi a sostenere con forza la spessa altezza di luce. Non chiudere, sussurrò la fioritura in atto. E il desiderio restò aperto per essere ammirato nella liberazione tanto attesa.

 

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Odo il mio approdo.

Dea dalla pelle levigata come da acque sulfuree.

Labirintico sguardo di spirito boschivo.

Accese impronte su cui percorrere l’antica arte dell’adorazione.

E le viole una rinascita dal rosso gocciolante di pazzia.

Odo il suo respiro.

Aria mediterranea che stringe dentro.

Calco di lingua in un sigillo di tesori.

Chioma di conturbante luce nel viaggio dell’eccesso.

Ipnotici particolari nel riflesso indiscreto di un cristallo.

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blankshine più di un mese fa

Una sorpresa dai quattro cuori.

Nel prato in cerca di una fortuna in questa primavera non ancora in fiore.

La mano frantuma il silenzio in un mosaico di ricordi.

Mi scruta una canzone da una soffice soglia disegnata di stupore.

Tra i denti la stretta della più dolce attenzione nella distanza.

La confusione e l’impossibilità che graffia di tanto in tanto l’improvviso respiro dai riflessi di sale.

E vedersi come specchi risvegliati nella stessa forgiante grammatica di luce.

Illumina, quanto le ore sanno insinuarsi di vita tra voci e lettere in questo tempo in cui non ho più me stesso ma solo te.

_blankshine_

 

 

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