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Seguo con interesse tutto ciò che riguarda la Natura e la Cultura. Cerco di essere positiva ogni cosa che faccio, non tollero l'ignoranza e la cattiveria fine a se stessa. Comprendo invece il malessere di chi è stato/a ferito/a nel profondo dell' animo, ma non condivido chi vuole vendetta ad ogni costo.

Su di me

Situazione sentimentale

convivenza

Lingue conosciute

Inglese, Francese, Spagnolo

I miei pregi

sicuramente ne ho però mi sembra di dover fare un elogio alla mia persona. Preferisco siano gli altri a scoprire quali siano

I miei difetti

booh! ne ho però dire quali siano mi sembra di piangermi addosso!

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. il mare
  2. le persone oneste
  3. amare la natura

Tre cose che odio

  1. la superficialità
  2. alzarmi presto la mattina
  3. il raffreddore

I miei interessi

Vacanze Ok!

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Meta dei sogni

Sud America, Medio Oriente

Le origini dei Cavalieri Templari si possono capire solo se si conosce ed analizza la storia della prima Crociata guidata dal famosissimo Goffredo di Buglione.
 
Papa
Urbano II al concilio di Clermont (1095) incita le genti alla "guerra all'infedele", in molti presero parte, venendo da ogni regione e di qualsiasi ceto sociale; povera gente, commercianti, nobili cavalieri e principi. La Prima Crociata riuscì a liberare Gerusalemme.

Dopo aver riconquistato Gerusalemme, molti Crociati, assolto il loro compito, che era quello di permettere ai cristiani di andare a pregare in Terra Santa tornarono in Europa, lasciando Gerusalemme quasi senza protezione.......

Proprio in questo momento iniziò la "leggenda" dei Cavalieri Templari.
Hugues de Payns insieme ad altri otto cavalieri (Bysol de Saint Omer, Andrè de Montbard zio di San Bernardo da Chiaravalle, Archambaud de Saint Aignan, Gondemar, Rossal, Jacques de Montignac, Philippe de Bordeaux e Nivar de Montdidier) partirono dalla Francia per andare in Terra Santa con lo scopo dichiarato di difendere i pellegrini dagli attacchi dei musulmani.

Ma questi nove Cavalieri avevano anche un altro scopo, uno "scopo segreto", trovare antiche reliquie dai poteri immensi (Arca dell’Alleanza, Santo Graal)..........

L'Arca dell'Alleanza (Aron Haerit), nella Bibbia viene citata nell'Esodo e viene descritta come un contenitore di legno d'acacia, lunga due cubiti e mezzo, larga un cubito e mezzo ed alta altrettanto (circa 125 x 75 x 75 cm), ricoperta dentro e fuori d'oro e con quattro anelli d'oro ai suoi piedi entro i quali venivano fatte passare due stanghe di legno.
Il coperchio era di oro puro sormontato da due cherubini (creature alate con il corpo di leone ed il volto di sfinge che si ritrovano anche in rappresentazioni egizie) sempre d'oro, con le ali aperte verso l'alto ed i volti rivolti verso l'interno......

Numerose sono le ipotesi riguardo alla sua collocazione attuale, e quasi tutte basate
sull'interpretazione della Bibbia........

Tra le più attendibili si dice sia in Egitto
perchè nel secondo Libro delle Cronache si legge:
"L'anno quinto del regno di Roboamo, Sesac, Re d'Egitto marciò contro Gerusalemme... e portò via i tesori del tempio del Signore. Portò via ogni cosa..."; in questo caso l'Arca sarebbe a Bubasti, che allora era la capitale d'Egitto.

 Ma anche,  si dice possa essere in Palestina
nel secondo libro dei Re si legge:
"…prese tutto l'oro, l'argento e tutti gli oggetti che si trovavano nel tempio del Signore e se ne tornò in Samaria" cioè in Babilonia (ad opera di Nabucodonosor).

Oppure si dice sia nel deserto del Sinai
Perche alcuni sostengono che Mosè sarebbe stato un iniziato del culto di Akhnaton e avrebbe rubato l'Arca portandola con sé durante l'esodo, sostituendola con una copia e nascondendo poi l'originale nelle viscere del monte Har Karkom

 O in Francia,
presso i Pirenei (dove sarebbe stata portata dai Visigoti che l'avrebbero presa ai romani che a loro volta la saccheggiarono dal Tempio) o nella cattedrale gotica di Chartres (dove sarebbe stata portata dai Cavalieri Templari).

E il Sacro Graal?................

Il Sacro Graal

Il Sacro Graal

Il termine graal designa in francese antico una coppa o un piatto, derivando dal latino medievale gradalis, con il significato di "piatto".
Il primo scritto da cui nasce il mito del Graal si ha nei Vangeli sinottici (Matteo 26,26-29; Marco 14,22-25; Luca 22,15-20).

In entrambi si legge che durante l'Ultima Cena Gesù prese il pane, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse: "Prendete e mangiatene tutti, questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi"; poi prese il calice, rese grazie, lo diede ai suoi discepoli e disse: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza versato per tutti in remissione dei peccati".
Il giorno dopo, Venerdì di Passione, Gesù fu crocifisso. Quando venne deposto dalla croce uno dei suoi discepoli, Giuseppe d'Arimatea, lo avvolse in un lenzuolo e lo portò nella tomba di famiglia che si era da poco fatta costruire lì vicino.

Uno dei primi reperti a cui si attribuì la leggenda, poi detta "del Graal", fu quello che ad oggi viene chiamato il Sacro Catino, si tratta di un vaso, intagliato in

una pietra verde brillante e traslucida, recuperato dal condottiero della Repubblica di Genova Guglielmo Embriaco Testadimaglio in Terrasanta durante la prima Crociata nel 1099, quando al fianco di Goffredo di Buglione contribuì in maniera decisiva alla caduta di Gerusalemme.

Questo vaso si disse potesse essere il Sacro Contenitore nel quale il Cristo si lavò i piedi o forse il vaso che avrebbe contenuto la Mirra Usata per aspergere il Corpo di Cristo prima che fosse avvolto nella Sacra Sindone o forse ancora che fosse la coppa usata per mescere il vino nell' ultima cena o per bere.

Re Baldovino fece scrivere sopra la porta del Santo Sepolcro: Praepotens Genuensium Praesidium, a ricordo della incredibile impresa dei Genovesi e riportò in Italia nel 1101 il reperto, che è ancor oggi conservato al Museo del Tesoro della cattedrale di San Lorenzo a Genova.

All'incirca nello stesso periodo cominciarono a fiorire in tutta Europa numerosi testi di narrativa che descrivevano per la prima volta di una probabile esistenza di un Sacro Graal.

Il primo a raccontarne fu Chretien de Troyes nella sua opera "Perceval le Gallois ou le Compte du Graal" nel 1190.
In questo racconto il Graal non viene mai definito "santo" e non ha niente a che vedere col Calice che avrebbe contenuto il sangue di Cristo.

Una successiva interpretazione del Graal è quella che si trova nel Parzival di Wolfram von Eschenbach, secondo il quale il Graal sarebbe una pietra magica (lapis exillis) che produce ogni cosa che si possa desiderare sulla tavola in virtù della sua sola presenza.

Fu Robert de Boron, nel suo Joseph d'Arimathie composto tra il 1170 ed il 1212, ad aggiungere il dettaglio che il Graal sarebbe la coppa usata nell’Ultima Cena, nella quale Giuseppe di Arimatea avrebbe poi raccolto le gocce di sangue del Cristo sulla croce.
Giuseppe avrebbe poi portato la coppa nelle Isole britanniche e lì fondato la prima chiesa cristiana.

La leggenda del Graal è proseguita dalla Queste del Saint-Graal, romanzo anonimo scritto verso il 1220, probabilmente da un monaco, che fa del Graal la Grazia divina.


Secondo una recente interpretazione il santo Graal deriverebbe da "sang real", ovvero il sangue della discendenza di Gesù, sposato con Maria Maddalena.
Questa tesi si trova esposta nel best seller Il santo Graal di Michael Baigent, Richard Leigh e Henry Lincoln, un libro del 1982 che ha dato lo spunto a moltissimi altri testi sulla "linea di sangue del Graal" (tra cui il romanzo Il codice da Vinci).
Nel romanzo " il Codice da Vinci " di Dan Brown si parla di una linea di Sangue e di una linea di Terra. Cioè un Sang Real e un Sacro Graal distinti ma congiunti. Ovvero una discendenza regale, i Merovingi, e un oggetto materiale.
Nel romanzo l' oggetto materiale si intuisce sia la tomba di Maria Maddalena, ipoteticamente nascosta sotto la città di Parigi, ma potrebbe essere anche un altro oggetto.


I Templari a Viterbo nella Magione dei Templari

Nel quartiere di S. Pellegrino, nel piano inferiore del Palazzo degli Alessandri, è stata allestita la magione dei templari.

E’ la ricostruzione della casa dei cavalieri monaci templari: i servitori alla causa di Cristo il cui impegno era quello di fornire assistenza e protezione ai pellegrini sula strada del santo sepolcro in Palestina. Nella magione di S. Pellegrino potremo ammirare gli arredi e gli strumenti che i cavalieri utilizzavano nella loro vita quotidiana. Dall’angolo ove si prostravano in preghiera davanti all’altare, allo scriptorium dove vergava le sue composizioni, alla tavola imbandita che riuniva i cavalieri nell’ora del desinare.

La mostra rimarrà aperta nei giorni di sabato e domenica per i mesi di aprile, maggio e giugno, oltre alle aperture straordinarie per visite guidate per gruppi scolastici e di turisti. La mostra è stata realizzata con il Patrocinio della Provincia di Viterbo, Assessorato alla Cultura che ha concesso l’uso del Palazzo degli Alessandri. A tal fine si ringraziano per la collaborazione l’assessore Fraticelli, il dirigente dott. Luigi Celestini e la dott.sa Maria Attila Profili.




Visitate il nostro profilo " touringtusciaviterbo" su www.libero.it 

L' Arca Dell' Alleanza,  era ritenuta dotata di poteri soprannaturali ed emetteva potenti scariche contro chi le si avvicina impunemente.

"Allora, dalla presenza di Yahweh una fiamma si sprigionò e li consumò ed essi perirono alla presenza di Yahweh". Levitico 10:2

A volte appariva una nuvola tra i due cherubini ed allora neanche Mosè aveva il coraggio di avvicinarsi ad essa.
Secondo le tradizioni popolari, di quando in quando delle scintille si sprigionavano dallo spazio tra i cherubini distruggendo gli oggetti circostanti.......

Monte har karkom

Sacro Graal ?

Il fazzoletto veniva dispiegato gradualmente e la sua immagine era resa visibile, man mano che il rito procedeva, in misura sempre maggiore, fino ad essere mostrata nella sua interezza.

Nel 944 i Bizantini trasferirono il mandilyon a Costantinopoli e li vi rimase fino al 1204, quando fu recuperato dai Templari, poi se ne perse traccia.


Nel 1353 compare per la prima volta la Sindone nella tenuta del cavaliere francese Goffredo di Charny.

E' la Sindone il mandilyon ? E' quest'ultimo l'origine della legenda del Graal ?

E quindi la Sacra Sindone è il Sacro Graal?

Recentemente lo storico Daniel Scavone ha avanzato l'ipotesi che il Graal fosse in realtà la Sindone.

A supporto di questa teoria Scavone nota che, secondo alcune fonti, il Graal offriva una "particolare visione di Cristo" nella quale egli appariva prima come bambino, poi via via più grande, infine adulto: egli ipotizza che queste fonti riportassero, in modo impreciso, un rituale che si svolgeva a Edessa (oggi Urfa, in Turchia) nel 500 nel quale veniva mostrato un fazzoletto " il mandylion " che recava impressa l'immagine del volto di Gesù.


Stemma in Pietra sulla Porta di un palazzo di Viterbo

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