Che poi a volte dici maccheccazzo. Ma tanto è inutile, un po' come tutto il resto. pantarei
Profilo BACHECA 43
…dio…quanti piccoli particolari ho dimenticato…
i tuoi guantini di pelle, gli occhi pieni di stelle,
le scale salite affiancati, gli sfoghi smodati
e i salti, gli abbracci, le sterili lenzuola,
l’odore di morte, le giostre filanti,
gli umori odorosi, gli odiosi,
le unghie, le travi,
l’uva e la neve,
te…e me…
…dio…quante cose lasciate cadere senza vedere…
il peluche, il tuo favoloso sedere, un bicchiere,
le corse, la strada, gli affanni, evitar danni,
l’ora, il sole, la luna, la tua schiena nuda,
il pane, la gioia, dolore, il sano sudore
capelli recisi, intenti precisi,
la morte, l’amore,
te…e me…
L'arte non è acqua perchè se lo fosse la berrei
nè oro, altrimenti lo vorrei
nè donna che con il cuore investirei
Ma allora, che cazzè?
P.S.
Finito ora di leggere La morte a Venezia, ho capito.
E' la bellezza
Ancora Guerra
E di guardar le stelle mai mi stancai
finché in ciel vidi strisce filanti
messager di morte masticar la terra
con alti stridi e boati disumani
Crani schiacciati
macchie di sangue
membra dilaniate
ombre su muri di pelli ustionate
Ancor non basta alla brama nefasta
divorar corpi strade e palazzi
mostrando al creato che siamo ancora pazzi
Vieni qui
Guarda quanti puntini luminosi, vieni qui
Ci accoccoliamo a terra incollati in posizione fetale con il naso in su “a rimirar le stelle”
Brillano come diamanti alla luce di invisibili candele
Quanto siamo lontani da loro e dal caos del giorno,
pieno di affanni umani che ora appaiono ridicoli sotto quel manto nero
punticchiato di energia e materia
Hai un fremito, senti freddo?
Hai ancora qualche paura da esorcizzare?
O semplicemente vuoi che ti stringa più forte?
Non rispondi, le parole non bastano a spiegare l’esperire di una vita
Una stella brilla più di altre, sembra ammiccare, volerci dire qualcosa … ma cosa?
Il mio avambraccio è proprio sotto i tuoi seni gonfi,
l’animale non si ferma neanche dinanzi il puro spirito,
la mancanza di forma non è un problema che lo possa riguardare
Ora sento freddo anch’io, non è la brezza marina, viene da molto più lontano,
da un sottile malessere che ti prende per mano e ti porta al di là delle illusioni
Un uccello scuro passa leggero, senza fretta,
riesce a coprir le stelle per un attimo che sembra eterno
Dimmi qualcosa,
dimmelo ora,
prima che il tempo passi
e l’ora diventi adesso
e il poi diventi oggi consumando gli anni
come una fornace famelica, un altoforno infernale
La terra porta a termine un altro giro, il sonno si abbatte sui nostri occhi,
il mondo reale sfuma nell’irrealtà di un sogno
Sogniamo di guardar le stelle e di stringerci forte,
di parlar di noi senza proferire,
di amarci senza toccarci,
di illuderci ancora una volta
e sia …
Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi. A seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere, potremmo essere suddivisi in quattro categorie. La prima categoria desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi: in altri termini, desidera lo sguardo di un pubblico. […] La seconda categoria è composta da quelli che per vivere hanno bisogno dello sguardo di molti occhi a loro conosciuti. C’è poi la terza categoria, la categoria di quelli che hanno bisogno di essere davanti agli occhi della persona amata. E c’è infine una quarta categoria, la più rara, quella di coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario di persone assenti. Sono i sognatori.
Milan Kundera
C’è un legame stretto tra lentezza e memoria, tra velocità e oblio. Nella matematica esistenziale questa esperienza assume la forma di due equazioni elementari: il grado di lentezza è direttamente proporzionale all’intensità della memoria, il grado di velocità è direttamente proporzionale all’intensità dell’oblio.
Milan Kundera
Ho pena delle stelle
che brillano da tanto tempo,
da tanto tempo…
Ho pena delle stelle.
Non ci sarà una stanchezza
delle cose,
di tutte le cose,
come delle gambe o di un braccio?
Una stanchezza di esistere,
di essere,
solo di essere,
l'esser triste lume o un sorriso…
Non ci sarà dunque,
per le cose che sono,
non la morte, bensì
un'altra specie di fine,
o una grande ragione:
qualcosa così,
come un perdono?
FERNANDO PESSOA
Qualche volta la distanza più grande è quella tra due persone.