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Mi descrivo

buona vita a tutti

Su di me

Situazione sentimentale

single

Lingue conosciute

Inglese

I miei pregi

Difficile non ne ho.

I miei difetti

Ne ho tantissimi ma mi faccio sempre perdonare

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. sincerità
  2. mare
  3. sognare

Tre cose che odio

  1. ipocrisia
  2. invidia
  3. nessuna

I miei interessi

Vacanze Ok!

  • Spiagge incontaminate

Vacanze Ko!

  • Vacanze studio
  • Passioni

    • Motori
    • Musica

    Musica

    • Soul
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    • Commedia

    Libro preferito

    La vita

    Meta dei sogni

    Australia e Nuova Zelanda, Sud-Est asiatico

    Film preferito

    Le invasioni barbariche

    “L'attività bancaria fu fecondata con l'ingiustizia e nacque nel peccato. I banchieri posseggono il mondo. Se glielo toglierete via lasciando loro il potere di creare denaro, con un colpo di penna creeranno abbastanza depositi per ricomprarselo. Toglieteglielo via in qualunque modo e tutti i grandi patrimoni come il mio scompariranno, ed è necessario che scompaiano affinché questo diventi un mondo migliore in cui vivere. Ma se preferite restare schiavi dei banchieri e pagare voi stessi il costo della vostra stessa schiavitù, lasciate che continuino a creare denaro.”

     

    Sir Josiah Stamp, Direttore della Banca d'Inghilterra negli anni venti, il secondo uomo più ricco di tutta l'Inghilterra di quei tempi

    canzone

     Io sono colpevole delle persone mandate a finire, di quelle fatte fuggire, di quelle ignorate, io sono colpevole dei diritti calpestati dei miei fratelli  minori, maggiori, pari umani soltanto di nome, il gene tagliato col sale. Io sono colpevole di comprare il mio giorno e barattare il secondo di accontentarmi del mio posto nel mondo,di tenermelo stretto da chi lo vorrebbe rubare coi denti e col gomito; io sono colpevole di scarsa ragione, di molta arroganza che sposo alla ragione del peccato di remissione.

    Qualcuno ha detto che nessun uomo è un'isola, allora la mia acqua bagna anche te.

    EL_BURLADOR

    Che dire dei nostri figli, dei nostri giovani,
    nelle briglie della vita le generazioni sono
    come la messe di un momento.
    Esse per volontà misteriosa della provvidenza
    sorgono, maturano e cadono, altre seguono.
    Così la nostra stirpe sventata cresce, si agita,
    tutta in fermento, e spinge alla tomba gli avi.
    Verrà anche il nostro tempo,
    e i nostri eredi, nell’ora assegnata,
    cacceranno dal mondo anche noi.
    Intanto inebriamoci di essa, di questa lieve vita,
    io comprendo la sua nullità, e poco le sono legato,
    ho chiuso per sempre le palpebre ai fantasmi,
    ma remote speranze turbano il mio cuore,
    talvolta mi sarebbe amaro lasciar la vita
    senza un’orma appena percettibile.

    AHAHAHAH PRENDIMI !!!!

     

    Glamour e delirio e tutta la mia musica

    Per i veri uomini, gli affari,
    tasche piene di soldi.
    Amore? Anche quello si compra.
    Io, senza averi, mani in tasche vuote,
    cammino per strada ad occhi aperti.
    Voi indossate abiti firmati,
    riposate il corpo sulle amanti
    che mantenete con ricchi regali.
    Invece la città mi soffoca negli amplessi
    con le sue notti senza fine.
    Nei vostri cuori, negli orologi
    fanno il loro tic tac le mogli,
    che impegno accontentarle
    per pacificarvi l’anima.
    Seguo l’animale respiro delle piazze
    sdraiato con il petto alla luna,
    il cuore di fuori,
    al sole ed alla pioggia sono aperto.
    Entrate con le passioni!
    Venite con gli amori!
    Non ho più il potere di controllare il cuore.
    So dove hanno di casa il cuore, gli altri.
    Dentro il petto si sa.
    Per me invece tuona intorno, è cuore dappertutto
    quante fresche primavere, hanno spinto
    dentro il mio incendio! senza spegnerlo,
    quel carico non consumato è insopportabile.

    EL_BURLADOR

    Vivo, lavoro, scrivo, non per la gloria,
    ma forse vorrei glorificare il mio triste destino,
    perché, come un buon amico, mi ricordasse
    almeno un’unica voce.
    E questa voce toccherà il cuore di qualcuno,
    serbata dal destino, la strofa, sillabata da me,
    forse non annegherà nel vano,
    forse, adulandomi ora,
    un futuro ignorantone sentenzierà
    sul mio glorioso ritratto, dicendo.
    Costui fu un poeta.
    Ricevi la mia gratitudine,
    adoratore delle pacifiche strofe,
    tu cui il ricordo conserverà le mie alate creature,
    la cui mano benefica sfiorerà gli allori di un vecchio.

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