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mrhayde64

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Leone

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mrhayde64 più di un mese fa

“Il filosofo Diogene stava cenando con un piatto di lenticchie. Lo vide il filosofo Aristippo che viveva nell’agiatezza adulando il re. Aristippo disse: “Se tu imparassi ad essere ossequioso con il re non dovresti vivere di robaccia come le lenticchie”. Rispose Diogene: “Se tu avessi imparato a vivere di lenticchie non dovresti adulare il re”.”


Secondo me è andata così.

Ad Aristippo( che strano nome)  piacevano le lenticchie che non piacevano al re , quindi dato che  a palazzo non si trovavano lenticchie è andato a vedere se Diogene gliene desse un po'. Diogene però  vivendo in una botte aveva la confezione piccola che bastava solo per lui. Una parola tira l'altra e si sono alzati i toni. Sono venuti anche alle mani, c'era Aristotele presente che ha attaccato la  solita pippa e non la smetteva più, Socrate che passava di lì ha preferito non immischiarsi per evitare che gli offrissero da "bere"...dopo.

Che poi quel giorno non era giorno di lenticchie, gli avevamo  regalato la mozzarella che aveva messo d'accordo tutti. 
 

 

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mrhayde64 più di un mese fa


Ci sono artisti, pittori, musicisti, poeti o semplicemente cantanti, del passato o di epoca recente, che sembrano arrivati da altre galassie, da altri mondi, oppure sono esseri soprannaturali scesi sulla terra da altre dimensioni, mandati da chissà chi per tenderci un filo di unione. 

 

Nina Simone ne è un esempio 

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mrhayde64 più di un mese fa

Everybody needs somebody to love 
 

Ognuno di noi ha un'Agnese da ricordare, persa in tutto questo tempo trascorso. La chitarra per cantar canzoni c'è ancora, i barconi in riva al mare e la sabbia infuocata in pieno agosto anche, ma ad ascoltare c'è,  in un cambiamento ciclico, sempre un'altra Agnese.

Oppure non c'è più nessuno. Si finisce per essere prigioniero di un cielo nero, ma ci sarà sempre una chitarra a cantar canzoni.

 

Una delle più belle canzoni mai scritte.

 

Salutaci le stelle, immenso Ivan❤️

 

 

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mrhayde64 più di un mese fa


CHE BELLEZZA!

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Già sai


 

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mrhayde64 più di un mese fa

 

I GFR fanno parte del mio repertorio, ma ahimè da solo qualche anno, li conoscevo poco, poi una sera di una decina di anni fa un amico musicante portò Heartbreaker, poi seguirono gli altri pezzi, ma questo qui quando lo canto e lo suono scende nel posto più profondo dell’anima.

Non si sa quale sia il nesso tra un brano musicale e l'emozione che genera, qualcuno ha perlato di alchimia tra la "fisica" della musica e la "chimica" della mente. 

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mrhayde64 più di un mese fa


L'autore di questo superblues è Meade Lux Lewis, il quale ha immaginato e trascritto in musica il percorso di un treno, pertenza, corsa, scambi, incroci e arrivo in stazione. Il brano è vecchissimo, inizio anni 30, è considerato uno dei più grandi capolavori del blues. 
Keith Emerson ha fatto il resto facendolo diventare immortale.

 

Hai capito, o Scemo del Villaggio, mettiti l'animo in pace...già sai

 

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mrhayde64 più di un mese fa

In attesa di te...

 


 

Scemo del villaggio, non sei tu ovviamente 

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mrhayde64 più di un mese fa


si nasce femmina, si diventa donna. 
La Donna, quella del mondo a parte, quella delle chiacchierate lunghissime, dei tacchi alti che poi li tolgo perché mi fanno male, quella del ti do io il consiglio giusto, quella dello  sguardo indagatore, o dell'indifferenza perché non mi piaci, quella che riesce a trasformare i propri difetti in pregi, quella ansiosa e angosciosa determinazione, quella che sa come dialogare con i capelli, le mani o un movimento della testa. 
La Donna che non tutte le donne sono. 
La Donna che chi non lo è non lo sarà mai.

 

E tu sicuramente non lo sei!

Troppi volti non ne fanno nessuno, il coraggio di mostrarsi così com'è è il primo pregio della Donna.
Pregio che tu non avrai mai, S.d.V.

 

 

 

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mrhayde64 7 ore fa

« Entrare in dialogo significa superare la soglia dello specchio, insegnare a imparare ad arricchirsi della diversità dell’altro. A differenza dei seminari accademici, dei dibattiti pubblici o delle chiacchiere partigiane, nel dialogo non ci sono perdenti, ma solo vincitori. Il dialogo non è un caffè istantaneo, non dà effetti immediati, perché è pazienza, perseveranza, profondità. Si tratta di una rivoluzione culturale rispetto al mondo in cui si invecchia e si muore prima ancora di crescere. È la vera rivoluzione culturale rispetto a quanto siamo abituati a fare ed è ciò che permette di ripensare la nostra epoca. »

Z. Bauman, intervista su “Avvenire”, 20 settembre 2016

 

Brano a caso

George superstar 

 

tanti saluti allo scemo del villaggio 

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