Come inconsapevoli schiavi ci
identifichiamo nei nostri predatori e riproponiamo i loro nefandi
comportamenti con la natura in generale inquinando, disboscando,
distruggendo e sfruttiamo noi stessi senza ritegno i nostri
animali: li mungiamo, li tosiamo, prendiamo loro le uova e poi li
macelliamo o li rendiamo in diversi modi sottomessi e mansueti.
Li leghiamo, li mettiamo in gabbia, tagliamo loro le ali, le
corna, gli artigli ed i becchi, li ammaestriamo rendendoli
dipendenti e gli togliamo poco a poco l’aggressività e l’istinto
naturale per la libertà. Questa consapevolezza rimastaci è
davvero poca cosa e ci permette giusto di interagire nel mondo
quotidiano fissato dalla socializzazione, ma certo non ci dà modo
di comprendere la nostra reale situazione o di riconoscere che
condividiamo lo stesso destino degli animali che
alleviamo.