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sefossiIpazia 02 novembre

2 novembre, 2023

 

Un pò di leggerezza, una bella risata....😂

 

 

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sefossiIpazia 25 ottobre

25 ottobre, 2023

 

Quell’improvviso abbraccio,
mi ha fatto male, già sapevo.
La tua tazza è lì, solito posto,
sulla mensola, accanto alla tua foto.
La tua assenza è un rovo,
mi ci dibatto dentro, spine senza rose.
Parole dure contro te, per ferirti, e
quell'ombra scura di dolore sul tuo viso.
Tramonto rosa dietro ai vetri,
nuvole sfilacciate, il primo canto
di uccelli marini,.
T’avessi pregato, saresti ancora qui?

 

 

 

 

Renè Magritte

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15 ottobre

 

 

Sii tu la mia dolcezza,
incontenibile,
rivestila dei colori che vuoi,

sfiorala, soppesala,
che ti ritorni indietro
e danzi con i colori
di un insolito arcobaleno,
invadimi come miele, ambrosia
e musica,
rimargina le mie ferite,
che il mio petto sussulti,
e il corpo, tutto, interamente.

 

 

 

 

 

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Bene, ascoltate questo brano, prendetevi 3,33 minuti di relax assoluto, viaggiate con la mente, fate buoni propositi, gioite del mattino, e con le mani, le braccia,  fingete di dirigere la musica, cacciate i brutti pensieri, quelli più assillanti, più deleteri, alzatevi, respirate piano e a fondo, ripetete, come un mantra, “che la gioia scenda dentro di me”, perdetevi in una danza dolce, ma malinconica, un pò di malinconia non guasta, gioite della solitudine, perdetevi nel pianto… fa bello lo sguardo,  sorridete a voi stessi, gli  occhi chiusi sono di rigore, e girate su voi stessi, girate, girate, girate….la vita è una giostra e quando si ferma….scendiamo.

 

 

 

 

8 ottobre, 2023

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C’è tempo, c’è tempo, c’è tempo….c’è tempo?

 

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Chiara come acqua di sorgente,
spesso in tumulto,
trasparente sul letto di sassi,
ma poi s’intorbida quando
si unisce al  fiume,

piatto ,calmo,
ma infido,  
correnti sotterranee, gorghi paurosi.
A volte spaventosi 

e spaventati dalle discese,
dagli argini fragili,  ,
da come gira il vento,
eppure hanno tutti una sorgente,
e fulgide cascate,
ma lo ignorano.

 

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Amo visceralmente la poesia  che considero salvifica, che rimargina ferite, ci svela la  realtà celata  dietro alle cose  e ovviamente amo lei,   Anna Andreevna Gorenko. Così Paolo Nori ci racconta:
Visse ai tempi di Stalin a cui non risparmiò  critiche feroci  e fu da lui perseguitata, le uccise  il primo marito e spedì il secondo marito assieme al figlio nei Gulag dove entrambi persero la vita. Gorenko era il suo vero cognome, ma il padre che la reputava una povera sciocca e se ne vergognava  perchè scriveva poesie,   le proibì di usare il suo cognome e lei allora lo rifiutò,  abbandonò la famiglia, e prese il cognome di una sua antica parente, discendente, si dice, di Gengis Kan, e si chiamò Achmatova, cognome con cui firmò sempre le sue poesie e anche documenti ufficiali. Donna aristocratica, alta, fiera…..si racconta che quando lei entrava nei saloni , pieni di gente che l’attendeva, al suo arrivo si faceva un silenzio surreale, emanava un carisma  tale che come un’onda avvolgeva i suoi estimatori che l'amavano, amavano la donna e il poeta.

Le voglio rendere omaggio cosi, riportando i suoi versi:


Strinsi le mani sotto il velo oscuro...
"Perché oggi sei pallida?"
Perché d'agra tristezza
l'ho abbeverato fino ad ubriacarlo.
Come dimenticare? Uscì vacillando,
sulla bocca una smorfia di dolore...
Corsi senza sfiorare la ringhiera,
corsi dietro di lui fino al portone.
Soffocando, gridai: "È stato tutto
uno scherzo. Muoio se te ne vai".
Lui sorrise calmo, crudele
e mi disse: "Non startene al vento".

 

 

Sì, li ho amati quei raduni notturni
i bicchieri ghiacciati sparsi sul tavolino,
l'esile nube fragrante sul nero caffè,
l'invernale, greve vampa del caminetto infocato,
l'allegria velenosa dei frizzi letterari
e il primo sguardo di lui, inerme e angosciante.


Non ho la forza
di chiudere la porta
che hai lasciata socchiusa

 

Sentirai il tuono
e mi ricorderai,
pensando: lei voleva la tempesta.
L’orlo del cielo
avrà il colore del rosso intenso,
e il tuo cuore,
come allora, sarà in fiamme.

 

 

 

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Gocce d'acqua

dal cielo,

è un bussare discreto

un crepitio sui vetri,

è suono monocorde

corale,

gocce come lacrime

che non hanno suono,

ma rimbombano

dentro

come tempesta e tuono

ed è in una giornata di pioggia

che lo lascio andare.

Lui ama lei, succede.

Io amo la pioggia,

ma lei ama me?

 

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AMICIZIA.
Gran bella cosa. Fra donne razionale complicità, fra uomini romantica solidarietà. E fra uomo e donna? Non esiste.....molti dicono.

 

 

 

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Ci vuole silenzio,

occorre a volte,

e l'ascolto diventa sottile,

quante voci e suoni

e nenie notturne...

Rosso fuoco stasera

il tramonto,

e quando la bellezza

ti stringe il petto,

perchè insostenibile,

stupore e languore

serrano in una morsa,

cuore, pelle, anima,

sono tutt'uno,

groviglio dolente,

snervante e, a volte,

segue il pianto.

 

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