Vorrei solo viaggi di sola andata
Profilo BACHECA 54
Fra pochi giorni farò il mio ritorno al Salone del Libro di Torino. Cosa dire... gli eventi sono indubbiamente la parte più divertente dello scrivere.
Per chi è di Torino e dintorni - e ovviamente non solo - Vi aspetto, dalle 16 alle 18, sempre che non abbiate niente di meglio da fare! :)
Ti puoi chiamare anche Conrad, Pessoa, Calvino, ma si arriva a un punto in cui le parole stesse diventano inadeguate a descrivere le vicende umane, quando la vita si fa dura, e diventa "terra, carne molle, ossa"... Come questi giorni, un padre molto forte, che è sempre stato vicino a una donna di cristallo come mia madre (insisto: una madre incide molto sulla stabilità emotiva del figlio/a, più di un padre); mi ha sempre incentivato a migliorarmi nello studio - forse troppo - ed è stato un esempio di riferimenti fissi per me, anche se a volte me ne sono discostano. Ho avuto una genitorialità sbilanciata, fortemente asimmetrica.
Lo vedi così, allo sbando, con le sue facoltà cognitive a ridursi come quando si spegnevano i vecchi televisori a valvole. Ricordate come si restringeva l'immagine quando li spegnevamo? lo stesso televisore a valvole con cui vedevamo i film western o Giochi senza frontiere o i quiz nel pieno dei '70. Decennio spensierato, e di fermenti, di condivisioni fra la gente.
Sei costretto a portarlo in giro, mentre hai un' altra persona che sta facendo una visita importante all'ospedale, lui in auto, è sera ormai, fai avanti e dietro perchè sei costretto a parcheggiare senza pudore a tre metri dall'ospedale e se se ne va in giro senza orientamento sono dolori.
È sera, tu puoi reggere la fame, ma lui no: barcolla, strascica frasi querule. Gli compri 4 quadrati di pizza, non è malaccia. Tante volte mi ha cucinato, mi ha accompagnato in giro.
Gli porgi dei fazzoletti e un bicchiere d'acqua. Curvo, mastica, gradisce, mastica voracemente la sua vita. È il minimo che io possa fare.
Come tradurre fedelmente su carta scritta la voragine che ho dentro? amarezza con le sembianze di una piovra gigante.
Mastica. Curvo. I bisogni.
È tutto una ruota. Inizio a convincermi che la vera forza non è essere forti. Ma essere "dentro", possedere presenza di noi stessi.
Si naviga a vista.
Abbiate pazienza, ma dopo anni e anni di vetrine social non ce la posso fare
e ci casco pure io
Abbiamo visto di tutto: decollete a precipizio e fondoschiena come dune nel deserto,
mutande che imbrigliano virilità inaudite come toreri a Siviglia e bicipiti come estensioni metaforiche di ideologie ex Urss e simili... E ancora, labbra polpa di pesca e labbra a culo di gallina, occhi di cerbiatta/o occhi gitani e occhi da matador, petti villosi speziati di bosco, cuori che lanciano my-day e cervelli che se scoppiasse una guerra di cervelli sarebbero tremendamente disarmati..... e continuate voi
Oggi, coscetto di pollo.
Almeno il 1 maggio si può riposare un cristiano???
Io, Straniero di Dio.
Se mi scruto
e mi adagio
allo specchio,
un’assai strana
fitta mi strazia
dal petto all’orecchio:
– o Dio misericordioso
dei mari e delle terre:
ben lontano,
nell’Altrove,
risiede l’unico mondano
cuore di carne
di questo tuo gramo
viaggiatore!
Ben lontani sono
i miei consimili
i miei paesi
e le mie comunità,
scevri d’ogni vendetta
potere e avidità.
Un celere vapore
adombra il mio capo
reclinato:
son per caso
Io – Straniero –
un fiore spezzato
che setaccia
per declivi e piani
il deserto,
necessaria inferia
nelle rudi e sprezzanti mani
d’un fato incerto?
Un fiore
in esilio
tra le piaghe
delle mani frigide
d’un Creatore
impassibile
son forse io?
E sentirsi
un Suo pensiero
marginale,
indolente,
rinnegato.
In quella città
che mai luce
carezzò,
né l’eco
di passi e vocii
attraversò.
Gelo
nelle ossa:
qubi
di volontà
ibernata:
loop
del pensiero
sul pensiero...
… È freddo
quaggiù.
Quante possibilità c'erano, che sgrullando il telo del divano per terra, il telecomando cadesse in piedi sul pavimento? e si reggesse in verticale (aggiungo). 1 su 10^9? fate voi.
Molte cose che sembrano impossibili, in realtà non lo sono.
Semplicemente sono poco probabili.
Sempre più convinto che se esiste un diavolo quello è il Tempo.
Inventato dagli uomini.
Tutti lo nominano ma nessuno l'ha mai visto.
Ti illude con la gioventù e poi ti inizia a presentare il conto, lavorandoti
ai fianchi.
Ammaliante, generatore di sorprese, intrecciato col respiro, giusto con chi semina bene (non sempre eh), benevolo ("il T. è galantuomo... “ no?); ma anche doppio, illusionista, subdolo, impalpabile, cinico, tiranno, permaloso direi... soprattutto se lo sprechi non dandogli valore.
Non va mai sfidato, meglio farselo amico ('come' non è dato saperlo)... gli stessi amici che nel corso della vita - se sei fortunato a continuare - te li sfila a uno a uno.
Se stai bene passa veloce ehe.
Se stai male non passa mai. Una presa per il culo senza pudore.
Come combatterlo? Già con questa domanda si parte male.
Come convivere con lui? Idem.
Come viverlo senza patirlo?
Mi prendo del tempo e risponderò domani. Forse.
Mamma mia, da piccolo,
quanti pomeriggi di solitudine.
Chiudo gli occhi, ora, e cerco
di far parlare la memoria......
>>>Pomeriggi
Pomeriggi
infiniti:
grigi
come pennuti pigri.
Minuti di piombo,
la nonna, lontana,
a infornare il rombo.
In un cubo di cemento armato
Io, il mio Io,
il mio nome e cognome:
appieno disgregato.
Sovrastato e immerso, ero,
tutto nella penombra,
nell'area dell'impegno Zero.
Sullo sfondo,
musica ipnotica
delle note della DSE
in girotondo.
Forse, mi ripeto ancor oggi:
son pomeriggi
col telecomando in mano
che non ho vissuto
invano.
La seduzione vera è quella spontanea, inconsapevole, non studiata.