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Confutazione a prova di bolle di sapone

ELOHIM E' UN TERMINE AL PLURALE

Analizzeremo insieme
le dimostrazioni inconfutabili
a sostegno di tale tesi !


MA PRIMA UN BREVE MOMENTO DI RICREAZIONE...


Di recente è apparso un articoletto, frutto dell'ennesimo tentativo disperato di redenzione che, nel tentativo di confutare tesi a favore del plurale di Elohim, rifila due autoreti tentando forse di emulare le squadre italiane in Champions League.



Non c'è da sorprendersi, il curriculum dell'autore parla chiaro : " formazione umanistica, filosofica e teologica", che nell'approccio alla filologia, esegesi e conoscenza dell'ebraico equivale all'omepatia in medicina. Nessun titolo, nessuna competenza ma ormai ogni dispostivo è dotato di una tastiera e la tentazione di scrivere è pari, se non superiore, a quella di Eva con la "mela" (da cui, a questo punto, si può anche credere che da lì sia nato il simbolo dei computer Apple). Per fortuna le tesi a suo sostegno sono molto deboli e si smontano più velocemente dei mobili di Ikea.

Prima tesi da fantacalcio




A prova di bomba ? Sì, come un mercatino all'aperto. Intanto in ebraico non esiste il pluralia tantum, quindi già il fatto di applicare una regola grammaticale di un'altra lingua e addirittura postuma al testo originale (che dunque non poteva essere usata, da chi scriveva, all'epoca dei fatti) genera non poco imbarazzo. Inoltre il pluralia tantum riguarda solo parole plurali, che non hanno il singolare. Mentre il singolare di Elohim esiste ed è El o Eloah e nell'Antico Testamento viene spesso usato (vedesi Genesi 35). Non solo i Nomina Pluralia Tantum sono i nomi che hanno esclusivamente il plurale ma questi sostantivi hanno solo la forma plurale anche se si riferiscono ad un unico soggetto. In presenza dei Pluralia Tantum la copula, il predicato, il nome del predicato e gli aggettivi concordano al plurale. Peccato che ciò non accade innumerevoli volte nella Bibbia in quanto troviamo spesso discordanza tra Elohim e l'associazione dei relativi verbi. Ma questo lo vedremo in seguito, in un'analisi più approfondita.

Seconda tesi da fantacalcio



Viene scomodato Freud per dare ragione (e non torto) al fatto che fosse riconosciuta all'epoca l'esistenza di altri dei, come Javeh. Pertanto viene involontariamente confermata l'esistenza di una pluralità di dèi che danno così senso al plurale del termine Elohim e dei verbi al plurale collegati ad esso. Meglio di così ?

E ancora...



Intanto la corretta (e più comprensibile) traduzione del testo originale :




sarebbe : è poco probabile che Jahvè si distinguesse molto, per il suo carattere, dagli dèi riveriti dalle tribù ed i popoli vicini. Jahvè era in lotta con questi dei come lo erano le tribù le une contro le altre, ma tutto porta a credere che all'epoca, l'adoratore di Jahvè, era anche poco incline a negare l'esistenza degli dèi di Canaan, di Moab, d'Amalek, eccetera, come nemmeno dei popoli che credevano in loro.

In altre parole Freud non nega l'esistenza di più dèi, anzi scrive che Jahvè era in lotta contro questi. Anche in questo caso dunque non si comprende l'intenzione dell'autore nel riportare tale affermazione che avvalora ulteriormente ciò che tenta invece di screditare.

Fine dell'esperimento fallito

Per concludere, avendo cose più interessanti e serie di cui parlarvi, visto che piace tanto citare l'opera di Freud, l'autore si riguarda bene dal riportare tale passo :



In sostanza durante il regno di Amenofi I, la divinità di Amon venne perseguita insieme ad altre. « Ovuque nell'impero i templi furono chiusi e confiscati, i culti vietati e i tesori eclesiastici sottratti. Il monarca, nel suo ardore, si spinse fino a ricercare le iscrizioni dei monumenti antichi affinché il nome "Dio" venisse cancellato ogni volta che era riportato al plurale. »


Ancora una volta il citato Freud ci racconta come fosse naturale l'esistenza (o meglio dire il culto...) di molti Dei ma che il politeismo dovette anche allora scontrarsi con chi desiderava che ne fosse riconosciuto soltanto uno per produrre, ad oggi, i fantasiosi risutati che conosciamo.

Elohim è al plurale

E ora passiamo alle cose serie...

Nell’immagine che vedete qui sotto trovate la traduzione corretta interlineare di Genesi 20,13 che si trova nei testi destinati alle biblioteche delle università e delle facoltà di teologia.





Come potete vedere il verbo è al plurale (così infatti è in ebraico): “…fecero vagare me Elohim (anche il vocabolo ha la desinenza plurale)…” Ora leggete la traduzione nella vostra Bibbia: sono sicuro che il verbo è al singolare e che Elohim (plurale) è tradotto con Dio (singolare). La stessa cosa succede con Genesi 35,7 (dove addirittura Elohim è preceduto dall’articolo che indica come quel termine non sia il nome identificativo di un individuo).

Di seguito analizzeremo, grazie all'ausilio di rinomati studi, i motivi inconfutabili che spiegano perché sia impossibile definire Elohim un termine singolare.

Prima tesi smontata

Gli esegeti che sostengono la tesi che il termine Elohim non abbia la desinenza plurale, dunque è singolare, sbagliano. Vediamolo direttamente in alcuni (tra i tanti) passi biblici :

Genesi 31,53: «[...] Elohim di Abramo e Elohim di Nachor saranno giudici tra noi [...]»
Quest'affermazione smonta qualunque contestazione, in quanto nello stesso passo è presente sia il termine "giudice" che il termine "elohim", in maniera chiaramente distinta; inoltre anche volendo far finta che questa differenza non ci sia, affermare "Elohim di... e Elohim di..." equivale a dire che i giudici saranno due, entrambi elohim. Quindi, elohim, anche facendo finta che sia un termine singolare, comunque è la prova dell'esistenza di due elohim, facendo decadere completamente l'impostazione monoteista.

Genesi 32,3: «[...] gli si fecero incontro i messaggeri degli Elohim, Giacobbe nel vederli disse: ma questo è un accampamento degi Elohim, e chiamò quel luogo Machanaim [...]» Questo passo indica chiaramente la natura pluralista degli Elohim, tenuto anche conto che "machanaim" significa letteralmente "due accampamenti".

Esodo 15,11: «[...] Chi come te tra Elohim? [...]» Questo passo è più che chiaro nella sua forma elementare : chi, tra gli Elohim, è come te ?

Esodo 18,11: «[...] Ora riconosco che Yahweh è il più grande di tutti gli Elohim [...]» Questo passo, come quello di prima, è più che chiaro.

Esodo 20,2-3: «[...] I sono Yahweh, Elohim tuo [...], non avrai altri Elohim di fronte a me [...]». Ogni commento è superfluo.

Deuteronomio 6,14: «[...] Non seguirete altri Elohim tra gli Elohim dei popoli che vi circondano[...]» Più chiaro di così ?

Vedere anche Deuteronomio 13,6-11 ed infine il Salmo 82 (nello spazio amici).

Seconda tesi smontata


Gli esegeti che sostentono la tesi secondo cui il termine Elohim è plurale ma indica una "singolarità" in quanto è superlativo indefinito o plurale di astrazione o plurale di sovranità o plurale di eccellenza o plurale di intensità, sbagliano in quanto i pluralia tantum (ricordate il nostro amico di sopra ?), sono presenti solo nella forma plurale e mai nella forma singolare, mentre il singolare di Elohim è El o Eloah e nell'Antico Testamento vengono spesso usati.

Genesi 35:
 «Dio (Elohim) disse a Giacobbe: Alzati, và a Betel e abita là; costruisci in quel luogo un altare al Dio (El) che ti è apparso quando fuggivi[...]» Alcuni affermano che El ed Elohim abbiamo radici diverse ma tale tesi è errata anche alla luce del passo biblico precedente e di tutti gli altri disseminati nell'Antico Testamento. Stesso discorso vale per il "plurale di astrazione, tenuto conto che gli Elohim sono descritti come esseri in carne ed ossa che mangiano e dormono. Come se non bastasse in Genesi35, 9-13, l'El che si presenta a Giacobbe dice chiaramente di chiamarsi Shadday, che non può essere tradotto come "Onnipotente" in quanto il significato più vicino rimanda a "montagna o steppa" ovvero "potenza e violenza" (dalla radice shadad).

Pertanto anche questa tesi non trova accoglimento né da un punto di vista grammaticale né da un punto di vista logico.

Terza tesi smontata

Gli esegeti che sostengono la tesi secondo cui il termine Elohim non è plurale e significa "Legislatore Supremo" sbagliano in quanto come visto in precedenza nello stesso passo figurano Elohim ed El, insieme, ponendo grossi dubbi sul fatto che si tratti di un'entità unica. Difatti sarebbe illogica tale soluzione proposta in quanto se fosse così riprendendo Genesi 35, si avrebbe:

«[...] Il legislatore supremo (Elohim) disse a Giacobbe: Alzati, và a Betel e abita là, costruisci in quel luogo un altare al Dio (El) che ti è apparso quando fuggivi[...]»

Se così fosse sarebbe la prova che non esiste un solo Dio.

Pertanto anche questa tesi non può trovare accoglimento in quanto è sbagliata sia da un punto di vista grammaticale che logico.

Quarta tesi smontatao


Gli esegeti che sostengono la tesi secondo la quale il termine Elohim può essere singolare e plurale sbagliano e per confermarlo bisogna fare riferimento a Genesi 20,13:


«[...] Allora, quando Dio mi ha fatto errare lungi dalla casa di mio padre, io le dissi [...]».  Tutto sembra in armonia, Dio accompagnato dal verbo al singolare : peccato che non sia la traduzione giusta !

Come si può notare dalla foto usata in precedenza, nella Bibbia da cui è ripresa quella traduzione la frase è scritta così : "Elohim me vagare fecero". Il soggetto è Elohim e il verbo è nella forma plurale (terza persona plurale). Applicando la regola enunciata dagli esegeti (secondo cui plurale = "giudici", singolare = Dio) dobbiamo tutti prendere atto che a chiamare Abramo fuori dalla terra non è stato Dio ma dei normalissimi e umanissimi "giudici" o "legislatori" e che quei "giudici/legislatori" hanno allontanato Abramo dalla patria dei suoi padri con la promessa di dargli una terra nuova, destinata esclusivamente alla sua discendenza. Se ne concluderebbe che la storia della "vocazione" di Abramo (per i cristiani) e la "promessa" della terra (per gli ebrei) nascono dalla decisione presa da semplici e non identificati "giudici", e non un Dio.

E' chiara l'assurdità di tale posizione. Tra l'altro nel libro dei Giudici, il termine utilizzato non è Elohim ma shoftim, marcando così chiaramente la differenza d'uso tra i due termini. Stesso discorso si può applciare a Esodo18,13 (e seguenti) ed Esodo 32.

Pertanto anche quest'ultima tesi non può trovare accoglimento in quanto è sbagliata sia da un punto di vista biblico che logico.

Domanda conclusiva

Anche volendo fare finta di non cogliere tutti gli aspetti enunciati, a questo punto sorge una domanda spontanea.

Provando a fare finta che Elohim sia singolare, e dunque che la Bibbia ci parli sempre di un solo Dio (termine tradotto appunto da Elohim), come mai nell'Antico Testamento è possibile leggere chiaramente la presenza di una moltitudine di Elohim ?

Diamone un esempio ancora più lampante elencando solo alcuni degli Elohim rivali di
Yahweh (Dio per i cristiani) :

- l'Elohim che governa sugli Amorrei di nome Asherat
- l'Elohim che governa sui Moabiti di nome Kemosh
- l'Elohim che governa sugli Ammoniti di nome Milkom
- l'Elohim femmina che governa sui Sidonii di nome Astarte
- l'Elohim che governa su Damasco di nome Rimmon
- l'Assemblea degli Elohim (salmo 82)

ed altri...

Pertanto possiamo serenamente concludere che il termine
Elohim
(qualunque significato avesse in origine
e che ancora nessuno al mondo conosce)

è plurale !


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