TESTO:-
Dal Vangelo secondo Marco. (Mc 11,1-10)
Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània,
presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi
discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi
e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul
quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E
se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il
Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”».
Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta,
fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti
dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi
risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono
fare.
Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro
mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri
mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate
nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano,
gridavano:
«Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Osanna nel più alto dei cieli!». Parola del Signore.
***
Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo
Marco. (Mc 14,1-15,47)
– Cercavano il modo di impadronirsi di lui per
ucciderlo
Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Àzzimi, e i
capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di
catturare Gesù con un inganno per farlo morire. Dicevano
infatti: «Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta
del popolo».- Ha unto in anticipo il mio corpo per la
sepoltura
Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso.
Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di
alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore.
Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo
capo. Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: «Perché
questo spreco di profumo? Si poteva venderlo per più di
trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati
contro di lei.
Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché la infastidite?
Ha compiuto un’azione buona verso di me. I poveri infatti li
avete sempre con voi e potete far loro del bene quando
volete, ma non sempre avete me. Ella ha fatto ciò che era in
suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la
sepoltura. In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il
Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche
quello che ha fatto».- Promisero a Giuda Iscariota di dargli
denaro
Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai capi dei
sacerdoti per consegnare loro Gesù. Quelli, all’udirlo, si
rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Ed egli
cercava come consegnarlo al momento opportuno.- Dov’è la mia
stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei
discepoli?
Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i
suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a
preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò
due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi
verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là
dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice:
Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i
miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una
grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per
noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono
come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.- Uno di voi,
colui che mangia con me, mi tradirà
Venuta la sera, egli arrivò con i Dodici. Ora, mentre erano a
tavola e mangiavano, Gesù disse: «In verità io vi dico: uno
di voi, colui che mangia con me, mi tradirà». Cominciarono a
rattristarsi e a dirgli, uno dopo l’altro: «Sono forse io?».
Egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che mette con me la
mano nel piatto. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta
scritto di lui; ma guai a quell’uomo, dal quale il Figlio
dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse
mai nato!».- Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue
dell’alleanza
E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione,
lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il
mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro
e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue
dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico
che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in
cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».- Prima che due volte
il gallo canti, tre volte mi rinnegherai
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli
Ulivi. Gesù disse loro: «Tutti rimarrete scandalizzati,
perché sta scritto:
“Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse”.
Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea». Pietro
gli disse: «Anche se tutti si scandalizzeranno, io no!». Gesù
gli disse: «In verità io ti dico: proprio tu, oggi, questa
notte, prima che due volte il gallo canti, tre volte mi
rinnegherai». Ma egli, con grande insistenza, diceva: «Anche
se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso
dicevano pure tutti gli altri.- Cominciò a sentire paura e
angoscia
Giunsero a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai
suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». Prese con sé
Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e
angoscia. Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte.
Restate qui e vegliate». Poi, andato un po’ innanzi, cadde a
terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui
quell’ora. E diceva: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te:
allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma
ciò che vuoi tu». Poi venne, li trovò addormentati e disse a
Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola
ora? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo
spirito è pronto, ma la carne è debole». Si allontanò di
nuovo e pregò dicendo le stesse parole. Poi venne di nuovo e
li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti
pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. Venne per la
terza volta e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Basta!
È venuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomo viene consegnato
nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che
mi tradisce è vicino».- Arrestatelo e conducetelo via sotto
buona scorta
E subito, mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei
Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni, mandata dai
capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. Il
traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo:
«Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via
sotto buona scorta». Appena giunto, gli si avvicinò e disse:
«Rabbì» e lo baciò. Quelli gli misero le mani addosso e lo
arrestarono. Uno dei presenti estrasse la spada, percosse il
servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio. Allora
Gesù disse loro: «Come se fossi un brigante siete venuti a
prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno ero in mezzo a voi
nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Si compiano
dunque le Scritture!». Allora tutti lo abbandonarono e
fuggirono. Lo seguiva però un ragazzo, che aveva addosso
soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. Ma egli, lasciato
cadere il lenzuolo, fuggì via nudo.- Sei tu il Cristo, il
Figlio del Benedetto?
Condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti
i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi. Pietro lo
aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del palazzo
del sommo sacerdote, e se ne stava seduto tra i servi,
scaldandosi al fuoco. I capi dei sacerdoti e tutto il
sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo
a morte, ma non la trovavano. Molti infatti testimoniavano il
falso contro di lui e le loro testimonianze non erano
concordi. Alcuni si alzarono a testimoniare il falso contro
di lui, dicendo: «Lo abbiamo udito mentre diceva: “Io
distruggerò questo tempio, fatto da mani d’uomo, e in tre
giorni ne costruirò un altro, non fatto da mani d’uomo”». Ma
nemmeno così la loro testimonianza era concorde. Il sommo
sacerdote, alzatosi in mezzo all’assemblea, interrogò Gesù
dicendo: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro
contro di te?». Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di
nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il
Cristo, il Figlio del Benedetto?». Gesù rispose: «Io lo
sono!
E vedrete il Figlio dell’uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cielo».
Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse:
«Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Avete udito la
bestemmia; che ve ne pare?». Tutti sentenziarono che era reo
di morte. Alcuni si misero a sputargli addosso, a bendargli
il volto, a percuoterlo e a dirgli: «Fa’ il profeta!». E i
servi lo schiaffeggiavano.- Non conosco quest’uomo di cui
parlate
Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una delle giovani
serve del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a
scaldarsi, lo guardò in faccia e gli disse: «Anche tu eri con
il Nazareno, con Gesù». Ma egli negò, dicendo: «Non so e non
capisco che cosa dici». Poi uscì fuori verso l’ingresso e un
gallo cantò. E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai
presenti: «Costui è uno di loro». Ma egli di nuovo negava.
Poco dopo i presenti dicevano di nuovo a Pietro: «È vero, tu
certo sei uno di loro; infatti sei Galileo». Ma egli cominciò
a imprecare e a giurare: «Non conosco quest’uomo di cui
parlate». E subito, per la seconda volta, un gallo cantò. E
Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detto:
«Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi
rinnegherai». E scoppiò in pianto.- Volete che io rimetta in
libertà per voi il re dei Giudei?
E subito, al mattino, i capi dei sacerdoti, con gli anziani,
gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio,
misero in catene Gesù, lo portarono via e lo consegnarono a
Pilato. Pilato gli domandò: «Tu sei il re dei Giudei?». Ed
egli rispose: «Tu lo dici». I capi dei sacerdoti lo
accusavano di molte cose. Pilato lo interrogò di nuovo
dicendo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti
accusano!». Ma Gesù non rispose più nulla, tanto che Pilato
rimase stupito.
A ogni festa, egli era solito rimettere in libertà per loro
un carcerato, a loro richiesta. Un tale, chiamato Barabba, si
trovava in carcere insieme ai ribelli che nella rivolta
avevano commesso un omicidio. La folla, che si era radunata,
cominciò a chiedere ciò che egli era solito concedere. Pilato
rispose loro: «Volete che io rimetta in libertà per voi il re
dei Giudei?». Sapeva infatti che i capi dei sacerdoti glielo
avevano consegnato per invidia. Ma i capi dei sacerdoti
incitarono la folla perché, piuttosto, egli rimettesse in
libertà per loro Barabba. Pilato disse loro di nuovo: «Che
cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate
il re dei Giudei?». Ed essi di nuovo gridarono:
«Crocifiggilo!». Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Ma
essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!». Pilato, volendo
dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro
Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò
perché fosse crocifisso.- Intrecciarono una corona di spine e
gliela misero attorno al capo
Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel
pretorio, e convocarono tutta la truppa. Lo vestirono di
porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero
attorno al capo. Poi presero a salutarlo: «Salve, re dei
Giudei!». E gli percuotevano il capo con una canna, gli
sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano
davanti a lui. Dopo essersi fatti beffe di lui, lo
spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue
vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.- Condussero
Gesù al luogo del Gòlgota
Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un
certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di
Alessandro e di Rufo. Condussero Gesù al luogo del Gòlgota,
che significa «Luogo del cranio», e gli davano vino mescolato
con mirra, ma egli non ne prese.- Con lui crocifissero anche
due ladroni
Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a
sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. Erano le nove
del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo
della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui
crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua
sinistra.- Ha salvato altri e non può salvare se stesso!
Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo
e dicendo: «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci
in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!». Così
anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si
facevano beffe di lui e dicevano: «Ha salvato altri e non può
salvare se stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora
dalla croce, perché vediamo e crediamo!». E anche quelli che
erano stati crocifissi con lui lo insultavano.- Gesù, dando
un forte grido, spirò
Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino
alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce:
«Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio
mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei
presenti dicevano: «Ecco, chiama Elia!». Uno corse a
inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli
dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a
farlo scendere». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.(Qui si
genuflette e si fa una breve pausa)Il velo del tempio si
squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si
trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo,
disse: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!».
Vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra
le quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e
di Ioses, e Salome, le quali, quando era in Galilea, lo
seguivano e lo servivano, e molte altre che erano salite con
lui a Gerusalemme.- Giuseppe fece rotolare una pietra
all’entrata del sepolcro
Venuta ormai la sera, poiché era la Parascève, cioè la
vigilia del sabato, Giuseppe d’Arimatèa, membro autorevole
del sinedrio, che aspettava anch’egli il regno di Dio, con
coraggio andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato si
meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, gli
domandò se era morto da tempo. Informato dal centurione,
concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un
lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e
lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece
rotolare una pietra all’entrata del sepolcro. Maria di
Màgdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove
veniva posto. Parola del Signore.
Forma breve
Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Marco.
(Mc 15, 1-39)
– Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei
Giudei?
Al mattino, i capi dei sacerdoti, con gli anziani,
gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio,
misero in catene Gesù, lo portarono via e lo consegnarono a
Pilato. Pilato gli domandò: «Tu sei il re dei Giudei?». Ed
egli rispose: «Tu lo dici». I capi dei sacerdoti lo
accusavano di molte cose. Pilato lo interrogò di nuovo
dicendo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti
accusano!». Ma Gesù non rispose più nulla, tanto che Pilato
rimase stupito.
A ogni festa, egli era solito rimettere in libertà per loro
un carcerato, a loro richiesta. Un tale, chiamato Barabba, si
trovava in carcere insieme ai ribelli che nella rivolta
avevano commesso un omicidio. La folla, che si era radunata,
cominciò a chiedere ciò che egli era solito concedere. Pilato
rispose loro: «Volete che io rimetta in libertà per voi il re
dei Giudei?». Sapeva infatti che i capi dei sacerdoti glielo
avevano consegnato per invidia. Ma i capi dei sacerdoti
incitarono la folla perché, piuttosto, egli rimettesse in
libertà per loro Barabba. Pilato disse loro di nuovo: «Che
cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate
il re dei Giudei?». Ed essi di nuovo gridarono:
«Crocifiggilo!». Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Ma
essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!». Pilato, volendo
dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro
Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò
perché fosse crocifisso.- Intrecciarono una corona di spine e
gliela misero attorno al capo
Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel
pretorio, e convocarono tutta la truppa. Lo vestirono di
porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero
attorno al capo. Poi presero a salutarlo: «Salve, re dei
Giudei!». E gli percuotevano il capo con una canna, gli
sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano
davanti a lui. Dopo essersi fatti beffe di lui, lo
spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue
vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.- Condussero
Gesù al luogo del Gòlgota
Costrinsero a portare la croce di lui un tale che passava, un
certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di
Alessandro e di Rufo. Condussero Gesù al luogo del Gòlgota,
che significa «Luogo del cranio», e gli davano vino mescolato
con mirra, ma egli non ne prese.- Con lui crocifissero anche
due ladroni
Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a
sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. Erano le nove
del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo
della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui
crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua
sinistra.- Ha salvato altri e non può salvare se stesso!
Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo
e dicendo: «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci
in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!». Così
anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si
facevano beffe di lui e dicevano: «Ha salvato altri e non può
salvare se stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora
dalla croce, perché vediamo e crediamo!». E anche quelli che
erano stati crocifissi con lui lo insultavano.- Gesù, dando
un forte grido, spirò
Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino
alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce:
«Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio
mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei
presenti dicevano: «Ecco, chiama Elia!». Uno corse a
inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli
dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a
farlo scendere». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.(Qui si
genuflette e si fa una breve pausa)Il velo del tempio si
squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si
trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo,
disse: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!». Parola del
Signore.